Bambini nel mondo

Silvia Sai

Bambini nel mondo | Maïa Brami, Karine Daisay | Electa Kids

Una bella galleria di ritratti in cui 22 bambini del mondo si presentano raccontando la loro quotidianità. Illustrazioni ampie e d’impatto. Dai 6 anni.

Quando in vetrina ho visto Bambini nel mondo, ho pensato subito, ecco il solito libro sulla diversità dei bambini.
L’ho sfogliato, l’ho letto, e devo dire che mi ha convinta.
Non è nulla più che una galleria di ritratti di bambini del mondo, eppure, pur proponendo una certa inevitabile generalità, riesce a raccontare tante piccole storie di bambini.
Lo consiglio a tutti bambini curiosi di sapere chi sono gli altri bambini, quelli che vivono un po’ vicini e un po’ lontani.

Da piccola, avrei molto apprezzato un libro come questo, che mi permettesse di viaggiare con l’immaginazione, non nella fantasia, ma nella realtà, quella di altri uomini e donne, di altri bambini e bambine.

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22 sono i bambini che vengono ritratti, ognuno da un paese diverso: Giappone, Svezia, Australia, Mongolia, Madagascar, Inghilterra, Egitto, Canada, Stati Uniti, Tailandia, Islanda, Kenya, Bolivia, Germania, Bulgaria, Sudafrica, Israele, Russia, India, Italia, Messico, Francia.
Il taglio è divulgativo e piuttosto semplice nella struttura.
La prima doppia pagina vede a sinistra un bel disegno in primo piano del bambino o della bambina affiancato a destra dall’ambiente in cui vive, può essere una casetta nel bosco, un palazzo in una grande città, una capanna…
Nelle due successive tavole, nella pagina a sinistra il bambino si presenta, dicendo “ciao” nella sua lingua madre, e proseguendo nella presentazione, accennando al paese in cui vive, ad alcuni elementi geografici, storici, sociali, linguistici e a qualche elemento di tradizione culturale. Un testo breve ma non brevissimo, sufficiente a comunicare con il lettore.
A destra, continuando a raccontare in prima persona, il bambino o la bambina entra più nel dettaglio della sua giornata, accostando elementi di cultura quotidiana – come il cibo, l’istruzione, la vita familiare, i giochi – a elementi di cultura più straordinaria – come le festività -.

Il testo contiene parole in lingua madre, quelle parole spesso intraducibili che riflettono la cultura e la storia e che possono essere comprese leggendo il piccolo dizionario a lato della pagina. Anche questo un elemento interessante.

Le illustrazioni sono di impatto, dai colori vivaci e dagli abbondanti dettagli curati. I ritratti dei bimbi non sono banali e racchiudono alcuni elementi tipici del paese, conferendo una nota surreale al volto del bambino.

Come tutti i libri divulgativi e ricchi di informazioni, può essere fruito in diversi modi, scegliendo di volta in volta il ritratto da leggere in base al paese o all’illustrazione che più attira, oppure assaporando pian piano, un ritratto al giorno.

Due o tre note a margine.
Per capire se un testo racchiude stereotipi, vado a leggere ciò che ben conosco. Ho subito letto il ritratto di Marcello, che abita a Roma e rappresenta l’Italia. E sì, certo, è stereotipato, riportando cenni di vita che appartengono solo a una parte dei bambini in Italia. Poi ho letto gli altri paesi e ho pensato che, senza nessuna pretesa di esaustività, il libro è interessante e può suscitare domande e desiderio di approfondimento. Certamente una bella carrellata di diversità.
Se il libro è inteso come volano per immaginare e suscitare curiosità, e non strumento solo per insegnare, è un buon libro, e in questo senso questo lo è.
Il font scelto l’ho trovato un po’ troppo marcato, a tratti mi ha disturbato.
Mi è piaciuto molto il titolo originale, forse un po’ retorico ma d’impatto: Le monde est ma maison.

BAMBINI NEL MONDO
Maïa Brami, Karine Daisay
Electa Kids
Anno di pubblicazione: 2017
96 pp. | 20 x 30 cm.
Prezzo di copertina: 22 euro
Età di lettura: dai 6 anni

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2 risposte a “Bambini nel mondo”

  1. Monica Silvestri ha detto:

    Senza polemica eh, ma a me è saltato subito all’occhio la presenza di Israele e non della Palestina.
    Vista la situazione di questi due paesi, per me, sarebbe d’obbligo, se, se ne cita uno, citare anche l’altro. Sempre.
    Peccato.
    Buona giornata.
    Monica

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