Diciamolo. Ammettiamolo. Confessiamolo.
Quegli agognati cinque minuti cerchiamo di guadagnarceli con infidi stratagemmi e plateali scuse.
Quei cinque minuti di pace.
Quella breve boccata d’aria prima di reimmergersi.
Cinque minuti in cui i pensieri volano lontani, o restano imbalsamati nella mente, o semplicemente non esistono, o forse esistono perché lontani, per un attimo, dalle incombenze domestiche, dal turbinio di richieste, grida, risate, pianti, scherzi, corse, vestiti, programmazioni.
Non ti preoccupare caro, vado io a stendere i panni, ci metto solo cinque minuti… tu intanto dai la cena alle piccole…
Vado a buttare la spazzatura, vado e torno eh, cinque minuti!
Ci sarebbe da andare in cantina a prendere i cappelletti nel freezer, vado e torno dai.
Devo andare in bagno, subito, eh oh. Non è mica colpa mia.
Jill Murphy, pluripremiata autrice londinese, ha la straordinaria capacità di rendere con ironica naturalezza le più quotidiane situazioni familiari attraverso piccoli scorci nella vita di una famiglia di elefanti, la famiglia Large. Diversi sono gli albi illustrati pubblicati in inglese a partire dagli anni ‘80 dedicati alle avventure domestiche della Large Family, che comprende Mr e Mrs Large e i loro tre figli.
Tra il 2007 e il 2008 la casa editrice Edt-Giralangolo ha portato in Italia 3 titoli di questa serie (oggi fuori catalogo).
Nell’ottobre 2016, Nord-Sud edizioni riedita il titolo Cinque minuti di pace, di cui vi parlo oggi.
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