I cinque Malfatti

Silvia Sai

I cinque malfatti | Beatrice Alemagna | Topipittori

Erano cinque, tutti diversi, cinque malfatti, ma un giorno arrivò il Perfetto e così…Una storia che parla di identità e diversità. Dai 4 anni.
Lo raccontiamo attraverso le parole dei bambini della rubrica Piccoli Pensieri Pulcini.

Riuscire a costruire una storia che sia leggera e al contempo profonda, seria e insieme strampalata, fonte di divertimento e al contempo di riflessione, ricca di personaggi e dialoghi efficaci e insieme a silenzi e non detti, ecco, non è affatto semplice. Occorre innanzitutto avere pensieri originali e fantasiosi e saperli trasporre in una storia scorrevole, scegliendo parole appropriate.

Beatrice Alemagna, amatissima illustr-autrice italiana ormai di casa in Francia, è una mente fervida che costruisce con grande cuna e serietà i suoi lavori. Organizza bene l’architettura di testo e immagini, bilancia spazi vuoti e pieni, taglia con movimento le prospettive, predilige colori uniformi accendendoli nei punti giusti.

Tutto ciò, lo ritroviamo ne I cinque Malfatti, edito da Topipittori. È difficile definire i cinque protagonisti. Non appartengono al mondo animale, né a quello umano. Sono dei cosi. Puro frutto dell’immaginazione dell’autrice, pura materializzazione delle diversità che caratterizzano, e spesso a identificano, ognuno di noi. C’è il molle, il piegato, lo strano, il bucato, il capovolto. Vivono insieme in una casetta che pullula di oggetti quotidiani illustrati con la solita attenzione e originalità a cui Beatrice Alemagna ci ha abituati. Ognuno di loro è consapevole del proprio difetto e non sembra curarsene, anzi, non fanno nulla di nulla, trascorrono le giornate a discutere su chi sia il più imperfetto.

Sostanzialmente, vivono in un placido equilibro, buffo e surreale.

Finché un giorno questo equilibrio viene turbato dall’arrivo della loro controparte, senza la quale non potrebbero percepirsi come imperfetti, ossia Lui, il tipo straordinario, e perfetto. Splendida la tavola che riprende la sua lunga camminata, arrogante e sicura, verso la casa dei malfatti.

Di fronte alle domande inquisitorie e giudicanti del perfetto sul loro dolce far niente, sulla mancanza di una progettualità e di un’idea nella loro vita, che ai suoi occhi appare dunque inutile, i cinque cosi sembrano entrare un po’ in crisi.

A me le idee passano attraverso, disse quello bucato.

Io le idee non le trovo, in tutte queste pieghe, disse il piegato.

Le mie sono molli e deboli, disse, per l’appunto, il molle.

Io ce le ho tutte al contrario, le idee, disse il capovolto.

E le mie, ovviamente, sono tutte sbagliate, disse lo sbagliato.

Ecco però che, come nelle più comuni dinamiche di gruppo, di fronte a un “attacco” esterno, l’identità del gruppo si rinsalda in modo positivo. I cinque malfatti, di fronte alle critiche saccenti del perfetto, si compattano e illustrano con orgoglio quanto di positivo in realtà il loro difetto significhi per loro. Il bucato è felice perché la rabbia gli passa attraverso, il piegato riesce a conservare tutti i ricordi tra le sue pieghe, allo sbagliato basta poco, fare una sola cosa giusta, per essere contento, e così via.

Senza dare possibilità di replica al perfetto, infine, lo lasciano a a bocca asciutta in lacrime sul pavimento, ed escono allegramente insieme, soddisfatti della loro nuova consapevolezza.

La diversità non è altro che un’identità allo specchio, la perfezione è soggettiva e sfuggente, questo Beatrice Alemagna riesce a comunicarlo bene.

Io e Ada condividiamo un dubbio, però. Qualcosa che, in modo sottile, non ci convince del tutto, pur non intaccando la bellezza e qualità di questo albo. Ci siamo spesso interrogate su come possa essere efficacemente rappresentata la diversità nei libri per bambini e ragazzi. Certamente è utile che la diversità prenda anche vita e forma in modo evidente, senza troppe metafore e non detti, come nel caso di questo libro. I bambini in fin dei conti sono così, diretti, senza troppe sovrastrutture mentali e regole di buona creanza. Dicono le cose per come sono, le chiedono per come sono ma le vivono anche con grande spontaneità e naturalezza. È proprio forse questo che, a nostro parere, forse manca al libro dell’Alemagna, la quotidianità e la normalità della diversità dei cinque malfatti che, in fin dei conti, erano e rimangono soli. Certo, un’allegra combriccola di imperfetti che però ci paiono rimanere chiusi nel loro mondo, davvero diversi (anche se felici di esserlo) e poco mescolati alla normale quotidianità di ciò che gli sta incontro.

I cinque Malfatti

Beatrice Alemagna – Topipittori

I cinque malfatti

Mi piacciono questi personaggi…sono divertenti e mi fanno ridere perché sono strani.  (Matilde, 4 anni)

Contiamo se sono proprio 5…uno, due, tre, quattro, cinque! Ok mamma, gira. (Francesco, 5 anni)

La talpa cieca (primo da sinistra), il pupazzo di neve (spilungone con cappello), la bambina (quella con scopetta sulla testa), la mamma (quella a testa in giù), il bruco. (Thy Li, 6 anni)

I cinque malfatti

Ma qui il bucato adesso ha solo tre buchi!! (Francesco 5 anni)

E mi piace la casa perché c’è l’uccellino finto [il comignolo sul tetto] (Matilde 4,5 anni)

Ma mamma quelli lì sono più grandi o più piccoli di me? Il bruco sta bene perché tanto non sente niente…dorme sempre!  (Thy Li, 6 anni)

I cinque malfatti

E’ molto buffo e molto grosso e la sua bici si romperà… pesa troppo. Io una bici così non l’ho mai vista né al mare né in montagna… (Matilde, 4 anni)

Questo invece è ciccione e nero e col cappello e ha una lunga bici. (Francesco, 5 anni)

Di cosa è fatto il suo cappello? (Thi Ly, 6 anni)

I cinque malfatti

Ha i mutandoni, non è bello! (Francesco, 5 anni)

Mi piace la parrucca che ha p. (Matilde, 4,5 anni)

Ha un sedere enorme!! Mamma ma il perfetto ha i pantaloni o il sedere grande? Poi non è così perfetto! (Thi Ly, 6 anni)

Laura (5 anni): Non mi piace il tipo perfetto. Mamma: Cos’è che non ti piace? Laura: I capelli. Non mi piace che siano arancioni. Mamma: E come li vorresti? Laura: Li vorrei colore arcobaleno!

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Che bel disegno che ha fatto il ciccione, sembra proprio lui. (Francesco, 5 anni)

Ma disegna come un bambino! (Thi Ly, 6 anni)

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Tutti quei ricordi non ci stanno dentro al suo vestito, sono troppi, bisogna tagliarli con le forbici, così un po’ ci stanno e un po’ no… altrimenti il suo vestito si rompe… è fatto di carta!! (Matilde, 4 anni)

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La rabbia del bucato è nera come il carbone… (Matilde, 4 anni)

Contiamo se i buchi sono 4… Perché la rabbia è un cactus nero? Io l’avrei fatta rossa… un fuoco… Domani intanto disegno me che sputo fuoco, che è la mia rabbia che esce. Ma le idee però non gli escono vero? Non vanno via eh? (Francesco, 5 anni)

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Ma cosa vede che non vediamo noi? (Thi Ly, 6 anni)

Mamma, se cammina con le mani quando va a mangiare deve lavarle bene e con il sapone, perché saranno sporchissime… (Matilde, 4 anni)

Questo a testa in giù è una donna! (Francesco, 5 anni)

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Mamma hai detto stupido… sai che non si dice!!  (Matilde, 4 anni)

Uh ma stupido non si dice! Hi, hi. (Francesco, 5 anni)

Perché a me piacciono di più i Maldafatti. (Matilde, 4,5 anni)

Laura (5 anni): Vedi, lui è triste. Perché è triste? Mamma: Perché è rimasto da solo. Laura: Ma no mamma, è triste perché vorrebbe essere come gli altri.

Mamma Ada: Ma secondo te esiste qualcuno che è perfetto? Thi Ly (6 anni): Non c’è uno che è perfetto, tutti hanno qualcosa che non va. No, Gabri è perfetto!! (ndr. Gabriele è il compagno di classe di cui è innamorata!!)

 

PICCOLI PENSIERI PULCINI.  I cinque malfatti è stato letto con diversi bambini in varie famiglie che partecipano alla rubrica Piccoli Pensieri Pulcini, pensata per raccogliere i commenti dei più piccoli durante la lettura. Se siete curiosi di saperne di più, potete leggere la presentazione e i precedenti post (Piccolo blu e Piccolo giallo, Il leone e l’uccellino, Fortunatamente, Cane nero).

I CINQUE MALFATTI
Beatrice Alemagna
Topipittori
40 pp. | Anno di pubblicazione 2014
Prezzo di copertina: 20 euro
Età di lettura: dai 4 anni

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6 risposte a “I cinque Malfatti”

  1. Michela ha detto:

    Io l’ho letto la prima settimana di scuola ai miei alunni di prima media, era la prima volta che provavo un libro illustrato con i più grandi. Ha funzionato benissimo, le osservazioni dei ragazzi sono state puntuali e sorprendenti. Bella l’osservazione che è nata sulla differenza tra accontentarsi e accettarsi

    • Silvia Sai Silvia Sai ha detto:

      Grazie per la tua testimonianza! Ci sono molti albi illustrati adatti anche ai più grandi. Accontentarsi e accettarsi… che profondità! Chissà che interessanti riflessioni.

  2. SONIA ha detto:

    Mi sono imbattuta in questo libro,proposto da un esperta , per completare un altro step di un progetto scolastico. Molto carino devo ammetterlo,soprattutto perchè ci fa riflettere sul fatto che chi viene visto come “diverso” possiede difetti in quantità, ma anche pregi molto forti.Quello che accomuna i cinque malfatti è una sorta di” perfezione del brutto ” ,un’ armonia della bruttezza che ti fa più bello di chi si crede bello e perfetto.

  3. sabrina ha detto:

    Buongiorno! Io ho letto questo libro pochi giorni fa a scuola e devo dire che a conclusione della lettura l’ho immediatamente chiuso e messo via per passare a fare tutt’altro…Ci ho riprovato, intendo a leggerlo ai bambini, e al secondo tentativo mi si è accesa la luce che mi fa poi apprezzare e stimare un libro.
    E’ sempre interessante e curioso leggere con i b.ni libri che come dite voi “aprono gli orizzonti”, io poi mi diverto proprio a chiaccherare con loro di tutto e in questa occasione abbiamo chiaccherato di perfezione ( e imperfezione ovviamente).
    Io personalmente ho pensato molto ai 5 malfatti, poveretti, uno bucato, l’atro al rovescio…che tristezza. Poi “ho letto” la loro forza, avere dei buchi ha pure i suoi vantaggi, vedere le cose al contrario non ne parliamo. Più avanti ho pensato “ma guarda che cattivi”, hanno abbandonato il Perfetto ( sì un pò arrogante forse…) là in mezzo alla stanza da solo a piangere..
    Li ho anche invidiati quei cinque! per la loro sicurezza e per quel legame che così evidentemente li unisce…
    Mah, comunque sia e comunque uno lo intenda, io lo consigierei agli adolescenti di oggi!
    Complimenti ancora per i vostri post, bellissimi!

    • Silvia Sai Silvia Sai ha detto:

      Grazie Sabrina, concordiamo anche noi le tue perplessità e i tuoi pensieri, grazie ancora per averli condivisi qui.

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