Volare

Silvia Sai

Jakob che vola. Un secondo dopo aver guardato la copertina di questo libro edito da Felici Editore, sapevo che sarebbe stato mio.

E d’altra parte, poteva essere altrimenti per una gallina volante, aspirante uccello migratore? Certo che no! E poi, chi di noi non ha mai sognato di volare? Librarsi nell’aria sostenuti dal vento? Tralasciamo pure i desideri espressi alle stelle cadenti…fammi volare, almeno una volta, un piccolo volo, uno svolazzo, una planata… vabè quando sei bambino la realtà è magia e tant’è. Ci speri. E quindi mentre aspettavo che si avverassero le stelle, i miei sogni si popolavano di voli. Cioè di un volo. Partendo dal tetto della casa della mia vicina, planavo con le braccia aperte in picchiata. Non un gran volo! Poi da grande ho cambiato tecnica. Diciamo un po’ più complessa. Braccia aperte, senza rincorsa, inspiro e mi sollevo da terra. Tutto si gioca sul respiro, deve essere lento, profondo e intenso, soprattutto le inspirazioni perchè sono quelle che mi fanno guadagnare altezza. E occhio alle espirazioni, se sono troppo forti, perdo quota. Rischiosissimo. Insomma, una gran faticaccia alla fine dei conti. Ma che bellezza!!

E’ chiaro dunque che Jacob, e il suo magnifico (e rinomato) autore e illustratore tedesco Philip Waechter mi hanno subito conquistata. Jacob, col suo nasino all’insù rivolto al cielo, e le gambe e i piedi per aria, un po’ inarcato, rilassato, straordinariamente e naturalmente sospeso. Mi hanno conquistato le illustrazioni, dal sapore  fumettistico, la chiarezza dei testi, l’essenzialità, e l’estrema comunicabilità della storia e dei personaggi.

La terza pagina vale tutto il libro. L’espressione attonita e spaventata dei genitori. Il neonato zompato fuori dalla culla dove probabilmente dormiva pacificamente, che li saluta, a due metri di altezza, sospeso, volando. Insomma, invece di gattonare quello ha iniziato a volare. Ma nooo, bellissimo, quell’immagine ce l’ho stampata in testa ogni volta che mi devo caricare in braccio Ilde-borsa del lavoro-tre borse della spesa-materassino di yoga-tra i denti la posta, per sei rampe di scale. Che poi se mi dimentico qualcosa in casa o in macchina diventano diciotto.

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Ma non divaghiamo.

Ormai grandicello, Jakob si prepara per un viaggio nel caldo Sud con i genitori. Agenzia di viaggi, valigie e poi aereo. Aereo?? Jakob preferisce volare, ciao ciao mamma ciao ciao papà attraverso il finestrino dell’aereo, buon viaggio ci vediamo in Africa e inizia la sua avventura in volo.

Attraversa città, sorvola palazzi e strade ma ciò che ama di più e stare in mezzo alla natura, guardarla dall’alto, contare gli animali, e poi scendere, mangiare con gli scoiattoli, ad esempio.

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Poi, vede una cosa incredibile: uno stormo di 83 uccelli migratori in viaggio verso l’Africa! Che fare, se non unirsi a loro? E così vola, mangia, chiacchiera e canta insieme a loro, sente il profumo di prati fioriti e ammira paesaggi diversissimi ta loro. Le pagine scorrono sognanti e lineari.

Finchè non accade qualcosa che interrompe la quiete di quel meraviglioso volare. Il signor Moertel, uccellatore senza scrupoli che cattura e ingabbia uccelli liberi, acchiappa uno degli 83 uccelli, il piccolo Hubertus. Scatta dunque l’operazione salvataggio ad opera di Jakob e dei suoi compari pennuti. Un piano che porterà a liberare Hubertus e tutti gli altri volatili imprigionati.

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I festeggiamenti per la liberazione degli uccelli rappresenta un’altra pagina davvero imperdibile di questo libro, nei dettagli dei disegni e nella felicità che da essi traspare.

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Arriviamo infine all’epilogo, ai saluti e al ricongiungimento con i genitori, accompagnato dal piccolo amico Hubertus. Ciò che sorprende in questo libro, in cui il testo scritto è semplice e scorre con ritmo lineare ma cadenzato, è la straordinarietà che si fa normalità. A partire dalla serena accettazione da parte dei genitori di un bimbo così diverso e straordinario, fino alla grande avventura narrata. Jakob si fa un voletto, attraversa mezzo mondo, vive mille avventure, vede cose che i genitori mai si sognerebbero, fa esperienze di mondi lontani, e poi arriva planando sulla spiagga dove mamma e papà lo aspettano a braccia aperte, lo baciano e ribaciano. Giocano a palla, in mare, bevono limonate e giocano a minigolf. Così, come se niente fosse.

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Un libro straordinario. Avventuroso e delicato. Per i bambini che sognano di volare, e per chi in quel sogno bambino vuol tornare.

Silvia

 

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6 risposte a “Volare”

  1. Fioly ha detto:

    su questo tuo blog c’è parcchio da prendere appunti! 😉 grazie!

  2. Giovanna ha detto:

    Silvia sei fantastica!!
    Scrivi i tuoi commenti con un tale entusiasmo e passione che non solo viene voglia di avere il libro in mano, ma, in questo caso anche di provare a fare un voletto inspirando profondamente!!
    grazie !
    Giovanna

  3. Mica ha detto:

    Fantastico libro Silvia! Grazie!
    Mica

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