La mia nave è un albo illustrato potente ed estremamente comunicativo in cui si racconta la storia, narrata in prima persona, di un capitano e della sua nave Clementine attraverso 50 anni di vita insieme, nel mutare degli eventi storici (dagli anni ‘30 fino agli anni ‘80).
Un intreccio di storie dunque: quella del protagonista narrante, prima bambino affascinato dal mare, poi giovane marinaio, infine fedele capitano della sua amata Clementine; e poi la storia della nave stessa intrecciata alla storia con la S maiuscola, quella che porta la Seconda Guerra Mondiale e trasforma Clementine da nave mercantile destinata al trasporto di merci deperibili a nave al servizio della patria, nel trasporto dei soldati.
Le illustrazioni affiorano, pullulanti di dettagli in cui perdersi, ora a doppia pagina ora in piccoli riquadri, istantanee di vita che chiamano il lettore dentro la storia. Il testo è breve e in alcuni punti, persino superfluo, a mio avviso, tanto eloquente è la parte visiva.
Clementine è sempre in viaggio e affronta distanze oceaniche (i suoi viaggi possiamo scoprirli nel bel planisfero nelle ultime pagine), verso “porti dai nomi curiosi: Honolulu, Pago Pago, Papeete, Panama”, riempiendo la stiva di frutta fresca, attraverso “cristallini mari tropicali” fino a “gelidi mari artici”. Al varo è bella e splendente, negli anni della Guerra viene dipinta di grigio, e infine, sempre più arrugginita, cede agli anni e alla forza della natura
La fine di Clementine in realtà è svelata in principio, il libro infatti è un lungo flash back:
Questa è la mia nave.
Si sta inabissando.
Ne abbiamo passate tante, la mia vecchia amica e io!
Accanto a Clementine c’è sempre il suo capitano. Di lui conosciamo subito la folta chioma fulva e lo sguardo brillante pieno di desiderio di avventure, uno sguardo che affiora più volte, fiero e determinato nel fissare dritto il lettore in inquadratura frontale.
Del capitano si percepisce l’amore per la sua nave, che è più di un semplice mezzo di trasporto e lavoro, è compagna di vita, di momenti lenti nella navigazione e giorni burrascosi e pericolosi; si intuisce anche la malinconia per un amore lontano, la giovane figlia della lavandaia sua compagna di vita insieme a una figlia.
Roberto Innocenti ci regala un libro che può essere letto e apprezzato a diversi livelli di complessità e approfondimento, ma fondamentalmente è un commovente racconto di vita, una vita particolare, che si conclude, immaginiamo, senza rimpianti, con un ritorno a casa dopo anni trascorsi in mare, lui, il capitano invecchiato ma sereno nell’osservare il mare da lontano, lei, Clementine, sprofondata negli abissi, “in un posto per lei nuovo”.
E per scoprire ancor meglio Clementine nelle pagine conclusive troviamo la nave illustrata nella sua interezza, è possibile osservarne l’interno nelle varie sezioni strutturali, con tanto di nomi tecnici per i più appassionati!
Conclude l’albo un’appendice testuale sulla storia di Clementine, che è anche quella di altre navi mercantili che per decenni hanno solcato gli oceani.
Il libro è veramente molto bello, ben fatto e curato in tutti i suoi particolari. Roberto Innocenti conferma la sua capacità di raccontare la Storia.
Segnalo però un errore … nel planisfero di pag. 34-35 dove sono inserite le rotte della nave, nella legenda si scrive “Le rotte in rosso sono quelle della Grande Guerra (1942-43)”. Grande Guerra è il nome con cui si chiama la Prima Guerra Mondiale, non la seconda…
Grazie per la precisazione, ci era sfuggito l’errore!
Ma questo è perfetto per mio figlio, con tanto di sezione della nave e cartina del mondo, grazie!
Ne siamo felici! Facci sapere!