Le Suffragette

Silvia Sai

Sapete chi erano le Suffragette? Erano donne che tra fine Ottocento e inizi Novecento abbracciarono il movimento volto ad ottenere il diritto al voto delle donne, ossia il suffragio femminile.

La collana I grandissimi (Edizioni El) dedica una nuova uscita al movimento delle Suffragette inglesi, al loro cammino di consapevolezza, in primis, alle diverse e contrastanti visioni di rivoluzione, e alle battaglie per il diritto di voto, raggiunto in Inghilterra a suffragio universale femminile nel 1928 (e come sappiamo in Italia ci si è arrivati diversi anni dopo, nel 1946…).

Le Suffragette ci racconta di come in passato alcune cose fossero considerate normali e altre non normali.
Non era normale, e nemmeno permesso, che una donna votasse, né che reclamasse diritti sul luogo di lavoro, tantomeno che ribattesse a soprusi verbali e fisici da parte degli uomini, non era normale nemmeno che accedesse al lavoro desiderato (come l’insegnamento).
Oggi la situazione è cambiata e ciò che un tempo sembrava non normale, oggi lo è (quasi) ed è tutelato da diritti.
Eppure ci sono altre cose oggi a non essere considerate normali. Cose che per alcuni rappresentano diritti negati.

Storie raccontate in libri come Le Suffragette sono qui a ricordarci che la società è in continuo movimento e la vita delle persone può cambiare radicalmente in presenza o assenza di diritti.
Non c’è nulla di naturale, nei diritti. Sono frutto di decisioni politiche che riflettono una precisa visione del mondo e dell’uomo. A volte ci sono visioni molto contrastanti tra loro. È normale e sano.
Noi ci auguriamo che la nostra società sappia immaginarsi un futuro sempre in movimento in cui la normalità assuma caratteristiche sempre nuove e inclusive.

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Sabina Colloredo, autrice del testo, dipinge molto bene questa tensione tra visioni diverse e tra normale e non normale, inevitabile nei grandi cambiamenti; non solo tra uomini e donne, ma anche all’interno dello stesso movimento delle suffragette, in cui posizioni più moderate e inclusive (rappresentate da Millicent Fawcett) erano in netto contrasto con quelle più radicali (rappresentate da Emmeline Pankhurst e le sue figlie).

Personaggio centrale del libro è Thelma, un’operaia impiegata in una fabbrica di lavaggio industriale nella Manchester di inizio Novecento: 12 ore di lavoro al giorno, 7 giorni su 7, paga misera, divieto assoluto di lamentarsi, alzare la voce, reagire all’arroganza del padrone.

Si poteva tollerare la ribellione di un uomo ma quella di una donna era fuori discussione. Le donne dovevano stare al “loro posto”, e cioè preferibilmente in casa a occuparsi della famiglia.

È attraverso gli occhi di Thelma, raccontata in terza persona, che comprendiamo la sua frustrazione ma anche la sua voglia e fiducia di cambiamento. Conosciamo Thelma quando già frequenta, timidamente, il gruppo delle Suffragette, ancora unito nelle sue anime moderate e più decisioniste. Ci sono Millicent Fawcett e Emmeline Pankhurst, donne colte e benestanti.

Interessante la scelta del personaggio di Louise, collega e amica di Thelma, a ricordarci quanto la consapevolezza dell’emancipazione è un cammino altrettanto lungo e non scontato quanto quello dell’ottenimento di diritti.
Louise infatti, pur soffrendo dei soprusi, non crede nell’uguaglianza, pensa che le donne siano oggettivamente più deboli dell’uomo: quella è la normalità e altro non è concepibile. Louise dice “sono stata solo sfortunata a nascere donna”.

Nel frattempo, la storia prosegue, Thelma compie sempre più un cammino di autonomia e indipendenza che la porta prima, nel suo piccolo, a ribellarsi al datore di lavoro (il “padrone”), poi a fare della battaglia per l’emancipazione femminile una ragione di vita.

E così mentre siamo agganciati alla storia personale di Thelma (personaggio in parte fittizio da quel che sappiamo), seguiamo la storia delle Suffragette inglesi, la Storia vera, quella fatta di azioni dimostrative, di arresti e carceri, di scioperi della fame ed alimentazioni forzate.
Un cammino faticoso ed entusiasmante, di donne in prima linea che vogliono rendere concreto e universale un ideale.
Incontriamo e seguiamo le vicissitudini di Emmeline Pankhurst, personaggio chiave nel diritto al voto femminile in Inghilterra, e delle sue figlie, ancor più combattive di lei.

Come negli altri libri della collana I Grandissimi la scrittura è molto scorrevole e accompagna il lettore in storie di vite vere, senza annoiare, senza pretendere di insegnare.
E, altro pregio, il racconto delle Storie è inevitabilmente riassuntivo, meno di 100 pagine, eppure puntuale, preciso, curato.
Qualche squarcio di illustrazione si apre ogni tanto nelle pagine per evidenziare passaggi cruciali, e in questo caso il ritratto delle figure femminili di Rita Petruccioli è molto azzeccato!

Una lettura perfetta a partire dagli 8 anni, per appassionarsi a una storia vera, conoscere il passato e forse comprendere meglio il presente.

LE SUFFRAGETTE
Sabina Colloredo (testo), Rita Petruccioli (illustrazioni)
El Edizioni
Anno di pubblicazione: 2018
80 pp. | 14 x 18 cm.
Prezzo di copertina: 8 euro
Età di lettura: dagli 8 anni

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2 risposte a “Le Suffragette”

  1. Gomitoliamo Blog ha detto:

    Bellissimo libro! Uno sguardo al passato per comprendere meglio il presente 🙂

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