Per quanto tempo potevo resistere a star seduto a leggere? […] Naturalmente se un libro è davvero bello si può leggerlo una seconda e anche una terza volta. Robinson Crusoe. O Re Mattia. Solo che non si può leggere tutto il santo giorno, un giorno dopo l’altro.
Alex è sopravvissuto anche grazie alla compagnia di Robinson Crusoe, con cui spartiva le sorti di naufrago solitario su quella che, per lui, era un isola deserta in mezzo ad una via del ghetto polacco, Via degli Uccelli, e grazie a Neve, un topolino dal pelo bianco e morbido con cui giocava e chiaccherava. Alex, come Orlev, sopravviveva, procurandosi ciò che gli serviva, frugando, di casa in casa, nelle vie del ghetto, muovendosi furtivo all’alba alla ricerca di cibo, passando da un buco all’altro fra le soffitte diroccate. Ma per sopravvivere non è solo il cibo ad essere necessario, è il sentirsi parte di una relazione, di una quotidianità famigliare…Alex vive per mesi recluso in una sorta di soffitta come Anna Frank, ma in una soffitta parzialmente demolita, con un piano che affaccia a picco sul vuoto sottostante e a cui riesce a accedere con un ingegnoso sistema di corde e scale che ritira, una volta salito, per non essere visto. Alex traccia con un gessetto rosso, appartenuto a qualche coetaneo ormai lontano, una linea, quella da non oltrepassare sul pianerottolo dove viveva, perchè oltre quel confine tracciato si era avvistabili da terra.
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