Sono due romanzi di pura avventura, come i più grandi classici, ma sono anche dei gialli, con misteri da risolvere e intrighi da svelare. Ci sono furfanti, approfittatori, figure della malavita con cui Sally e il Capo devono fare i conti.
Entrambi sfiorano le 500 pagine a va da sé che cotanta mole si affronta agevolmente se una serie di elementi si incastrano per bene, ed è quello che qui accade.
Innanzitutto il ritmo, che si configura incalzante, perfettamente calibrato tra forti accelerazioni e riposanti rallentamenti. Poi l’intreccio articolato, in un susseguirsi rocambolesco di avventure, personaggi e situazioni, che si segue con buona agilità ma non lascia spazio al respiro, una pagina tira l’altra!
La figura di Sally è splendida.
Caratterizzata da uno spiccato senso di giustizia e integrità morale, è sempre pronta ad accogliere gli altri, ed è proprio questa sua caratteristica, oltre a un’innata propensione alla curiosità e all’esplorazione, comune anche a Koskela, a rappresentare il vero motore narrativo.
Accanto a ciò, c’è la sua immensa affezione al Capo, che fa dei romanzi anche due toccanti racconti di amicizia leale e sincera.
“La scimmia dell’assassino” vede Sally Jones adoperarsi in ogni modo per scagionare Koskela, ingiustamente condannato alla prigione per omicidio, dopo l’infausto assalto di banditi alla loro barca, la Hudson Queen, nelle acque del fiume Tago a Lisbona.
La missione la porterà ad affrontare avventure incredibili a Lisbona, poi per mare e infine alla corte di un maharajah in India, momenti di estrema solitudine e disperazione ma anche incontri con persone amiche cui affidarsi pian piano: una dolcissima cantante di fado, Ana Molina, e il Signor Fidardo, liutaio un po’ burbero ma di grandissimo cuore. Due personaggi complementari di rilievo, quasi una famiglia per Sally e Koskela, che godono di ampio spazio in questo volume, e che torneranno, con molto meno rilievo, nel secondo.
Noi lettori siamo sempre al fianco di Sally Jones.
Sentiamo le sofferenze e le grandi gioie, cogliamo i suoi sguardi attenti grazie a una focalizzazione interna che è ben più di un espediente narrativo, è un modo per accogliere l’intimità dei pensieri ed empatizzare con le sue emozioni, sempre molto vivide.
Una delle soluzioni più riuscite di questi libri!
Questo particolare aspetto l’ho avvertito fortemente ne “Il segreto della Hudson Queen” che personalmente ho apprezzato maggiormente, trovandolo dotato di una più lineare coerenza interna che mi ha permesso di entrare perfettamente in sintonia con Sally Jones. L’avventura prende avvio con il ritrovamento di una collana preziosissima di perle ben nascosta nel timone della Hudson Queen, la barca che Sally e il Capo stanno cercando di recuperare. La sete di avventure dei nostri due, unitamente al senso di giustizia, li spinge a cercare il legittimo proprietario della collana, lasciare l’amata Lisbona e raggiungere la Scozia, nell’umida e grigia Glasgow, teatro di quasi tutto il romanzo.
Un’ambientazione dunque più sedentaria, ma non certo meno movimentata! Anche qui un enigma si sussegue all’altro, spietate figure e inganni si alternano, Sally si troverà nuovamente separata da Koskela, dovrà affrontare una lunga prigionia, ostaggio di un gruppo di gangster del contrabbando. Eppure, Sally Jones non perderà la speranza né lo spirito intrepido, nemmeno l’attenzione umana per gli indifesi che le permette di stringere amicizie preziose e impensate.
Sally, spesso vessata e derisa (d’altra parte sempre di una scimmia si tratta), ma anche in grado di farsi voler bene e apprezzare.
Anche in questo volume i personaggi complementari sono moltissimi, restituendo una galleria di figure incredibili, sempre filtrata dallo sguardo di Sally: donne spietate, gangster innamorati, marinai generosi, poliziotti corrotti, scagnozzi violenti, anziane sagge…
L’abilità di Wegelius è anche quella di saper restituire ambientazioni dense ed espressive accanto ai ritratti umani. Non servono lunghe descrizioni, ma poche frasi che mostrano odori, luci, ombre, rumori, gorgoglii di onde e vento, acqua, gelo. Le sue parole ci immergono sensorialmente tra le onde del mare, sui tetti di Lisbona, in locali fumosi, stanze chiuse, vicoletti e porti.
Tre libri che vi consiglio moltissimo! Letti in ordine si apprezzano maggiormente ma stanno in piedi anche come letture indipendenti. I due romanzi sono adatti dai 10 anni in su (davvero per tutti poi), l’albo può essere letto in condivisione anche prima, dai 7/8 anni.
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