A molti di voi, forse, queste foto diranno poco.
Bambini come tanti.
Bambini “complessi”, direbbe chi ci ha a che fare quotidianamente, di famiglie “complesse”, in un quartiere “complesso”.
Se c’è però una cosa che la pandemia ci ha insegnato, è quanto tutto possa diventare terribilmente “complesso”, per tutti, da un momento all’altro.
E che ciò che conta è il qui e ora.
Per noi, ora, sono quei bambini e quei 15 minuti passati nell’amaca, in un momento di intimità, ad ascoltare fiabe classiche.
Contano quei 5 minuti con Calvino, quei 7 con la Carter, quei 12 minuti con Perrault, e 15 con i Grimm, raccontati dalle voci delle volontarie.
Contano i bis e tris di storie, racchiuse nel dondolio: immobili, decollando, sbirciando, nascondendosi.
Conta la fiaba dei 7 capretti ascoltata con mamma.
Contano quegli occhietti di piccina che quando più volte chiedo che storia stai ascoltando, rispondi solo “è bellissima”.
Contano quelle mezze ore in cui si ascoltano fiabe lette dal vivo, sul prato.
Conta quell’attimo in cui per la prima volta hai voglia di leggere un libro da solo, mi dice poi la tua mamma.
Conta la libertà di smangiucchiare la pizza con Attilio in mano.
Conta l’attenzione nel presentare il menu delle fiabe e ascoltare i gusti dei bambini.
Conta la protesta… ancora un’ultima storia!
Conta quella fiaba che tu, preadolescente con già una denuncia sulle spalle che ha fatto tremare mezza città, ascolti placidamente imbozzolato.
Conta che i bimbi venuti da altre parti della città siedono accanto ai bimbi del quartiere.
Conta il piccolo di 2 anni che girovaga mezz’ora con le cuffie in testa.
Conta il “le amache sono occupate, io ascolto in piedi”.
Contano quegli occhi vispi.
Occhi di un qui e ora.
Divertiti e spaventati, perché stanno ascoltando una fiaba terrificante: Naso d’argento.
Contano le volontarie che rendono tutto possibile, seguendo con fiducia i nostri folli voli: qui Claudia, Anna, Francesca, Caterina, Irene, Sabrina.
Conta una visione politica che sceglie di portare proposte culturali in quartieri “complessi”. Grazie a Acer, Agenzia per la Casa, e al Comune di Reggio Emilia per aver desiderato fortemente di creare il programma Estate Popolare, un cartellone di proposte culturali, ricreative e sportive nei quartieri popolari.
Bellissima iniziativa!
Le fiabe sono disponbili su qualche piattaforma per poterle ascoltare?