Alle prese con i regali di fine anno…

Ada

Arriva puntuale come un orologio svizzero il momento del regalo alla maestra. Il regalo dovrebbe essere un piacere farlo e riceverlo ma se dobbiamo nell’ordine:

  • mettere d’accordo dai 20 ai 25 genitori di cui una buona parte separati che dunque votano doppio
  • definire una cifra cercando di non essere agli occhi dei ben dotati degli spilorci ma tentando di non divenire estorsori con chi fatica ad arrivare a fine mese
  • individuare un oggetto da regalare tentando di capire cosa può piacere alla maestra e cosa invece piace solo ai genitori
  • muoversi come equilibristi nel distribuire compiti ai vari genitori per non sembrare despoti e accentratori ma al contempo non applicare eccessivamente la democrazia pena il non saltarci fuori

ecco allora il momento del regalo può trasformarsi in un periglioso percorso ad ostacoli pure un po’ masochistico. Lo ammetto, faccio outing…non ho mai voluto fare la rappresentante di classe alle elementari per evitarmi il momento regalo! Ma puntualmente di tricche o di barracche ci casco dentro…

Ho una bella notizia. Ho trovato una soluzione democratica che normalmente mette a tacere le malelingue perchè i protagonisti in fin dei conti sono loro, i bambini, pure figli delle malelingue! Impossibile denigrare un tale regalo…

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Si può declinare in modo più o meno complesso questo regalo …un quaderno di disegni, un video, un vero e proprio libro. Tutti hanno in comune l’essere costruiti intorno alla figura della maestra a partire da una meravigliosa storia scritta da Susanna Mattiangeli e illustrata da Chiara Carrer per Il Castoro Editore.

Si tratta di “Come funziona la maestra“, un albo denso, a tratti divertentissimo e irriverente e al contempo poetico e commovente. Può essere tutto ciò solo perchè tutto ciò è una maestra, una summa di mondo, emozioni, saperi che come dice l’autrice ad un certo punto “a poco a poco finiscono anche dentro ai bambini”.

Un albo illustrato che rivolta la maestra come un calzino facendo proprio come ci insegnano loro a scuola, quando siamo alle prese con le descrizioni dell’amico o della famiglia, che dobbiamo imparare a descrivere guardandoli da mille angolazioni e sfumature…

Ci sono maestre lunghe o maestre corte. Maestre larghe oppure sottili. Una maestra piccola non è mezza maestra, così come una molto grande non vale doppio.

Le maestre possono avere colori molto diversi. Possono essere scure, chiare, ricce, lisce, a pallini, a fiori, a spirali, a scacchi e in varie fantasie. Sulla maestra a righe si scrive. Sulla maestra a quadretti si fanno le operazioni. Possono avere molti o pochi vestiti. Sotto al vestito la maestra è tutta nuda. La maestra a volte è un maschio. Anche lui ha forme e colori diversi e anche lui si veste e si spoglia.

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In questo albo che pare voler diventare un manuale pronto all’uso per trovare la propria maestra (e state certi di sicuro ci sarà) le autrici tratteggiano maestre che sfumano l’una nell’altra, perchè anche le maestre che URLANO “hanno una voce che cambia, come una canzone, che a sentirla sembra di vedere un disegno”.

La maestra non è solo maestra. A tratti si trasforma in un semplice essere umano con un davanti e un di dietro, che va in giro in auto, va al cinema, a fare la spesa. Una visione della maestra che cambia come cambia lo sguardo e l’occhio del bambino che cresce. Una maestra che si rimpicciolisce. Rincontrare la propria maestra a distanza di anni, magari dopo che nella vita si è arrivati da qualche parte anche grazie a lei, è un rimescolio interiore. La maestra rimane quella per sempre, nonostante quello che uno è diventato, forse perchè quello che si diventa è anche quello che semina la maestra, coltivatrice di sogni, speranze e possibilità.

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Scende una lacrima di commozione sul finale…

Le maestre a un certo punto diventano maestre di qualcun altro. Si possono rivedere dopo un po’ di tempo, per la strada, al cinema, al mercato e sembrano dei grandi come gli altri. Però quando se ne incontra una si capisce. SI SA CHE QUELLA ERA LA MAESTRA. Solo che è diventata un po’ più piccola.

Ma quando bisogna ritrovare una poesia, un lago o una vecchia storia sentita in classe, basta cercare bene e alla fine usciranno fuori tutti insieme, come li aveva messi la maestra, i più piccoli seduti davanti e i più alti dietro in piedi.

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Un albo ricco di parole cercate con cura questo. Di pensieri che quando li leggi ti fermi e ti dici….è proprio così! Una sorta di madeleine proustiana per una come me che ha scavallato gli anta. Un riconoscersi profondo di chi maestra lo è da una vita.

L’albo è arricchito da immagini ricercate e curate, in uno stile grafico che da equilibrio ad un testo che, forse, se interpretato in chiave differente, poteva virare alla lacrima facile. Invece sono asciutte, pulite e nitide le immagini di Chiara Carrer, a dare solidità ad una maestra importante. Bellissima e fortemente evocativa l’immagine della maestra pianta con piedi che prendono vita da fitte radici e un corpo da cui invece nascono germogli, foglie e timidi butti. Una rappresentazione metaforica della maestra aperta alla vita e creatrice di vita perfettamente azzeccata.

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Ora un piccolo suggerimento per costruire, sulla base di quest’albo, una idea regalo per la maestra.

Ecco come abbiamo lavorato con i bambini di una classe quinta per salutare le maestre alla fine di un bellissimo ciclo di scuola. Partendo proprio da questo testo e da un altro veramente denso “Che cos’è un bambino?” di Beatrice Alemagna – Topipittori, abbiamo creato una storia collettiva che come filo rosso ha proprio gli elementi di questi albi illustrati, declinati e arricchiti dai pensieri dei bambini su questi cinque anni. I bambini in particolare erano stati sollecitati attraverso domande evocative . Il progetto grafico è stato curato da una mamma della scuola, Simona Beggi. Il prodotto finale era un libro con copertina rigida in formato quadrato 20 x 20 cm di cui vi riporto qui di seguito alcune pagine…

Esperienza simile ma più semplice quest’anno al termine della classe prima per salutare una maestra che viene trasferita. Costruiamo un video alternando voci dei bambini a parti di storia, sempre un filo rosso.

COME FUNZIONA LA MAESTRA
Susanna Mattiangeli (autrice) – Chiara Carrer (illustratrice)
Il Castoro
28
9788880336679
febbraio 2013
14.00
23 x 30 cm

Età di lettura consigliata: dai 5 anni

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