Arriva puntuale come un orologio svizzero il momento del regalo alla maestra. Il regalo dovrebbe essere un piacere farlo e riceverlo ma se dobbiamo nell’ordine:
- mettere d’accordo dai 20 ai 25 genitori di cui una buona parte separati che dunque votano doppio
- definire una cifra cercando di non essere agli occhi dei ben dotati degli spilorci ma tentando di non divenire estorsori con chi fatica ad arrivare a fine mese
- individuare un oggetto da regalare tentando di capire cosa può piacere alla maestra e cosa invece piace solo ai genitori
- muoversi come equilibristi nel distribuire compiti ai vari genitori per non sembrare despoti e accentratori ma al contempo non applicare eccessivamente la democrazia pena il non saltarci fuori
ecco allora il momento del regalo può trasformarsi in un periglioso percorso ad ostacoli pure un po’ masochistico. Lo ammetto, faccio outing…non ho mai voluto fare la rappresentante di classe alle elementari per evitarmi il momento regalo! Ma puntualmente di tricche o di barracche ci casco dentro…
Ho una bella notizia. Ho trovato una soluzione democratica che normalmente mette a tacere le malelingue perchè i protagonisti in fin dei conti sono loro, i bambini, pure figli delle malelingue! Impossibile denigrare un tale regalo…
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