Difficilissimo raccontarlo senza rovinare il meccanismo di svelamento e sorpresa che lo caratterizza, mi limito all’inizio: un giorno talpa riceve una visita dall’amico maiale, il cui muso è scambiato come sempre per una presa elettrica perché si sa la talpa avrebbe bisogno degli occhiali, subito dopo arriva la postina chiocciola che consegna una lettera destinata a Tappa (cioè talpa, a suo dire) con l’annuncio di… ma chi sa leggere? Talpa no di certo, maiale ci prova ma a suo dire non comprende “quella scrittura”, forse chiocciola sì. Nella lettera si parla di una vincita di 100.000 al totocalcio, anzi no alla lotteria.
Insomma forse intuite già, se non altro dal titolo, che qui c’è un grande equivoco, ma sappiate che le cose non sono così lineari, la tensione cresce in un fluire di colpi di scena che tuttavia non scoppiano col botto, ma si insinuano più sottilmente, lasciando sempre qualche tacito dubbio nel lettore.
In una movimentata comunità di animali del bosco, si dipana quella che a tutti gli effetti è una commedia degli equivoci, in cui quel che sembra non è, in un rocambolesco ribaltamento di aspettative e convinzioni. Ciò che scatena la comicità è anche il fatto che, se talpa non si scompone mai, non si indigna nella sua pacata ed entusiasta genuinità, al lettore qualche dubbio viene, così che, pur non sapendo nulla più di talpa e dei suoi amici, si lascia prendere da dubbi, interrogativi e ipotesi.
L’affresco che ne risulta è puntellato dalla profonda complicità e amicizia tra talpa e maiale, da egoismi e inganni, da spie e atti di giustizia, da sogni ad occhi aperti e da una meravigliosa festa finale alla quale io senz’altro avrei voluto partecipare!
La cura editoriale è quella solita ma non scontata di LupoGuido, e le illustrazioni in bianco e nero di Tatjana Hauptmann conferiscono movimento, ironia e coerenza a una storia deliziosa.
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