Il cappello di Topolina

Silvia Sai

Eric Battut. Di quanto io apprezzi il prolifico illustr-autore francese, ho già scritto raccontando la serie de I Bohemini. Con illustrazioni di minuta densità e con testi di profonda semplicità, riesce a sintonizzarsi mirabilmente con l’universo infantile, raccontando storie essenziali, nella loro forma, ma profonde, nella sostanza. Senza mai scadere nel banale, ha firmato diversi testi adattissimi ai bimbi nella primissima fascia d’età (0-3 anni).

E da oggi troviamo in catalogo Bohem Press, anche il suo primo libro senza parole!

Il cappello di Topolina - Eric Battut - Bohem Press

Fin dalla copertina, Topolina conquista il lettore. Si riconosce immediatamente lo stile di Battut, così abile a rendere credibili le espressioni degli animali che spesso ritrae con dense palette di colore.
Topolina, lo capiremo ancor meglio nella prima tavola, è orgogliosa del suo bel cappello rosso, che agita in aria in segno di saluto: piacere e benvenuti nella storia! Io sono Topolina e ho un belllissimo cappello rosso! sembra volerci dire.

Voltiamo pagina ed ecco compare una bella chiocciola verde, i loro sguardi si incontrano e immaginiamo il dialogo: “ciao amica! Ma che bel cappello che hai! Non è che saresti così gentile da prestarmelo per un po’? – oppure- Wow che meraviglioso cappello! Ti piace? Se vuoi te lo presto! – oppure – ciao chiocciolina! Vorrei fare una bella passeggiata, potresti tenermi il cappello? – oppure, immaginando che le due non si conoscano – ciao! Ma tu sei proprio Topolina! Ho tanto sentito parlare di te dai miei amici! E hai anche un bellissimo cappello! Devo andare a una festa, potresti prestarmelo?

Come avrete capito, trattandosi di un silent book le varianti sono infinite e possono essere arricchite, accorciate, allungate a proprio piacimento.

Qualsiasi sia la storia che desideriate costruire attorno alle immagini, il dato di fatto è che nella pagina successiva troviamo la situazione ribaltata, questa volta è chiocciolina che, nella medesima posizione di Topolina, indossa il cappello rosso mentre sorride e guarda un colorato galletto proprio di fronte a lei.

Anche qui immaginiamo un bel dialogo. La vicenda procede secondo il medesimo schema, ed è subito chiaro che il protagonista qui è il cappello rosso che passa di mano in mano, anzi, di testa in testa!, tra diversi animali, pregressivamente più grandi nelle dimensioni.
Insieme ai giochi di sguardi tra gli animali, altamente espressivi, l’aspetto più divertente della storia consiste nelle diverse forme che il cappello acquisisce adattandosi perfettamente ai diversi capi. Che siano orecchie lunghe, appuntite, morbide, che siano creste o palchi, il cappello calza sempre a pennello.
Da ultimo arriva l’elefante, e inevitabilmente il cappello si ingigantisce a dismisura!
Con un uso sapiente degli spazi e della disposizione dei personaggi sullo sfondo bianco, Battut fa ricomparire Topolina dalla direzione esterna della pagina destra, facendoci immaginare il percorso da lei intrapreso (all’inizio della storia era infatti sul lato sinistro). Elefante occupa la pagina di sinistra, quasi a prendere le distanze da Topolina. La delusione di Topolina di fronte al cappello ora irriconoscibile – deformato da tutte le teste di cui, nella sua forma nuova, conserva tutte le “impronte” – è evidente sul suo musetto, rigato di lacrime.

Tra le qualità di Battut, vi è senza dubbio quella di sapere tingere le storie narrate di temi forti e ad alto tasso di emotività, ovviamente commisurati alla fascia di età dei più piccoli. Battut non nasconde le lacrime di Topolina, ma conclude una storia di grande generosità aggiungendo l’elemento della resilienza, ovvero della capacità di trasformare una situazione negativa in una situazione positiva.
Non lo riconosciamo subito, il cappello rosso, ora è molto più grande, sovrasta Topolina, mantenendo la sua nuova forma bizzarra. Notiamo subito che questo cappello è ora una splendida casa rossa. Con tanto di finestre illuminate, davanzali fioriti e giardinetto. Intuiamo le diverse stanze nelle curve del cappello. Cosa ha fatto Topolina? Probabilmente l’ha posizionato sopra la sua casetta, pensando che ne costituisse un’ottima veste originale, ma potrebbe anche avere costruito la casa ex novo all’interno del cappello. Qualsiasi siano le ipotesi derivanti dalla nostra fantasia, ciò che resta è la capacità di Topolina di dare nuova vita a un oggetto che sembrava distrutto e, in ultimo, di trasformare in risorsa ciò che pareva perduto.

La storia strappa diversi sorrisi, intenerisce e sorprende. Cosa volere di più?

IL CAPPELLO DI TOPOLINA
Eric Battut
Bohem Press
16×16 cm. | 32 pp.
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo di copertina: 9,80 euro

Età di lettura: dai 2 anni

Il cappello di Topolina - Eric Battut - Bohem Press

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