Il libro di tutte le cose

Ada

Il libro di tutte le cose parrebbe il titolo perfetto per una enciclopedia della casa degli anni ’70, di quelle in cui trovi risposta a tutti i dilemmi possibili per la casalinga perfetta o per l’uomo di casa aggiustatutto.

…invece, ne Il libro di tutte le cose di Guus Kuijer edito in Italia da Salani, trovi solo un bambino, Thomas. Ma è un bambino che riempie, non solo il libro, anche la mente, uno di quei bambini che non si dimenticano, per lungo tempo, forse mai. Un bambino infelice in una famiglia che lo è altrettanto.

Questo libro colpisce, prima che il cuore, la pancia, rende faticosa la lettura, attorciglia le budella, fa volare i pensieri lontano, a bambini in salita, come dice Tognolini, che abbiamo incrociato o di cui i telegiornali raccontano quotidianamente.

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Il prologo è quello che apre le danze in maniera certamente inconsueta. L’autore stesso annuncia che aveva in programma di scrivere un libro commovente che facesse anche ridere, un libro sulla sua storia di bambino felice, sulla sua infanzia trascorsa serenamente in una famiglia amorevole.

Beh, il libro è proprio commovente e fa pure ridere ma è la storia vera del sig. Klopper che, inaspettatamente, un giorno, ha bussato alla porta di uno dei più grandi scrittori per bambini e ragazzi, portando con sé Il libro di tutte le cose, ovvero il suo diario scritto a nove anni, la storia della sua vita di bambino.

Thomas, il protagonista della storia, ha proprio nove anni, vive in Olanda negli anni ’50, in una famiglia profondamente e bigottamente cristiana; il padre, capofamiglia per divina attribuzione, decide come ciascuno debba vivere, cosa si possa fare e cosa invece sia proibito.

Thomas non ha mai potuto leggere libri in casa se non la Bibbia. Thomas non ha mai invitato amici. Thomas vede il padre picchiare la madre rea di aver risposto o alzato lo sguardo. Thomas conosce il dolore di un cucchiaio di legno battuto ripetutamente sulle natiche ma soprattutto sente la tristezza, il peso di una vita che non è quella che vorrebbe per sé e per sua madre.

Thomas si voltò, andò in cucina e prese il cucchiaio di legno dall’appendimestoli.Poi salì di corsa le scale e andò in camera sua. Si sedette davanti alla finestra e guardò fuori, ma non riusciva a pensare. Tutto ciò che un giorno era esistito è stato spazzato via. C’erano solo suoni. Thomas sentì lo schiocco sulla morbida guancia della mamma. Sentì il rumore di tutti gli schiaffi ricevuti dalla mamma in passato, una pioggia di schiaffi, come quando grandinava in Jan Van Eyckstraat e le foglie venivano strappate via dagli alberi. Si premette le mani sulle orecchie.

Dopo che Thomas ebbe guardato nel nulla per una eternità sentì, attraverso le mani, i pesanti passi del papà sulle scale. Bum Bum Bum Bum.

“E’ scomparso tutto” pensò “Non esiste più niente. Neanch’io esisto più”.

Bum, bum, bum, bum.

Ed eccolo lì. L’uomo apparve sulla porta , imponente come un albero. Si avvicinò a Thomas e allungò la mano. Thomas gli passò il cucchiaio di legno. Poi l’uomo si sedette sullo sgabello accanto al letto. Non disse nulla. Non occorreva, perché Thomas sapeva esattamente cosa doveva fare.

Nonostante la gabbia in cui è costretto a vivere, Thomas non perde l’audacia e la curiosità dei bambini. Conosce una vecchia signora, rivoluzionaria comunista e vicina di casa cui aveva l’ordine di non avvicinarsi e che tutti bambini del quartiere dicevano essere una strega ma è proprio lei ad aprire un mondo a Thomas, la musica, i libri e gli insegnerà a non aver più paura.

La signora Van Ameersfoort, così si chiama la vecchia vicina, diventa l’angelo custode del piccolo Thomas, entrando in punta di piedi nella vita della sua famiglia e rivoluzionandola dal basso, riuscendo a portare dentro quella casa inaccessibile e dalle mure invalicabili addirittura un gruppo di lettura! Una pacifica invasione culturale che mette con le spalle al muro il padre padrone e non gli lascia via di scampo che accettare controvoglia la rivoluzione famigliare.

Una storia di violenza famigliare parrebbe una storia tragica da raccontare ma il libro invece è profondamente irriverente, a tratti ironico, carico di spiritualità, quella vera, di quando Thomas chiacchiera con Gesù come se fosse il compagno di banco, e soprattutto è un inno alla speranza, all’amore e al futuro, uno slancio in avanti nonostante le brutture della vita.

“Che cosa vuoi diventare da grande?” – domandò (crf. La Signora Van Ameersfoort).

“Felice” – rispose Thomas – “Da grande diventerò felice”

E l’autore, in premessa, ci rivela che il Sig.Klopper alla fine c’è riuscito!

Consiglio questo libro a:

  • tutti gli adulti perché aiuta a comprendere l’enormità di una vita in una famiglia infelice e le responsabilità di ciascuno verso i bambini del mondo
  • agli insegnanti e agli educatori che vivono a contatto con bambini in salita
  • ai ragazzi e ai bambini più grandicelli (dai 10 anni)

Il libro ha ricevuto il Premio Andersen nel 2010 con la seguente motivazione

“Per la vena ironica e surreale ma anche per l’intensa e sentita drammaticità di un piccolo ma altissimo romanzo. Per aver raccontato la storia di una presa di coscienza che passa attraverso i libri e ad essi affida il primato di diventare strumento di liberazione ed emancipazione”

Per chi vuole svolazzare ancora un po’…

Una scheda tematica interessante proposta dalla Tribù dei Lettori

Il post è stato pubblicato sul blog www.ricominciodaquattro.com nell’ambito di una nuova collaborazione, fuori dal pollaio, delle Galline Volanti. Se volete dare un’occhiata ecco qui il link.

IL LIBRO DI TUTTE LE COSE 

di Guus Kuijer 

Salani | Collana Piccoli Salani

Anno di pubblicazione: 2009

94 pp. 

Prezzo di copertina: 10,00 euro

Età di lettura: dai 10 anni

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2 risposte a “Il libro di tutte le cose”

  1. la 2B di Piubega ha detto:

    Salve a tutti,
    siamo i ragazzi della classe 2B di Piubega. Siamo venuti a conoscenza di questo romanzo”il Libro Di Tutte Le Cose”, grazie a un progetto di lettura con la biblioteca comunale. Una volta al mese la bibliotecaria ci propone un libro da leggere poi ci ritroviamo in biblioteca a discutere sul libro. Ci accompagna la prof di italiano che come noi legge il libro il progetto ha lo scopo di promuovere la lettura anche delle novità editoeiali per ragazzi. Rispetto ai 2 libri letti fino ad ora, “War Horse” e “Udilla”. questo romanzo breve non parla di avventure, ma della vita quotidina di un ragazzino,thomas e affronta tematiche contemporanee e molto serie e difficili da trattare. Inoltre, il libro è piccolo però sostanzioso.Nelle prime pagine esso sembra di genere fantastico; perchè Thomas vede cose non reali e parla con Gesù; invece, continuando a leggere si capiscie che le cose strane sono il frutto della fantasia del protagonista. secondo noi, il tema principale del libro è la violenza, soprattutto del papà di Thomas contro la moglie e il figlio, probabilmente l’uomo si comporta così perchè è stressato e arrabbiato. Ad un certo punto il padre si accorge dei propri errori e se ne pente. molti di noi mentre leggevano il libro, hanno provato: compassione per Thomas e per sua mamma, disprezzo nei confronti del padre che qualcuno avrebbe voluto fermare se fosse stato nel libro , sorpresa quando la mamma e la sorella di Thomas si sono ribellate.secondo noi Thomas è speciale , forte e intelligente. Il messaggio che ci ha lasciato il romanzo è che bisognia accogliere le persone anche se sono diverse da noi.Consigliamo la lettura dell’opera a tutti, anche ai più grandi,però bisogna leggerlo con attenzione e riflessione.

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