Ilde ha da poco compiuto tre anni. Ama molto le storie che stimolino la sua immaginazione ma anche quelle in cui può riconoscere, rivivere e condividere le proprie quotidianità. Nonostante le scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia siano ottime e godano di fama internazionale, per Ilde il passaggio dal nido è stato abbastanza faticoso, e tuttora rappresenta una sfida quotidiana. D’altra parte, arrivare a sentirsi a proprio agio nella relazione con 25 bambini sconosciuti in ambienti e spazi nuovi, è un percorso lungo.
La storica casa editrice La Coccinella ha il merito di portare in Italia diversi libri della tedesca Ravensburger. Nel ricco panorama di collane, è un po’ che coltivo l’interesse per “Quante domande, quante risposte” che si caratterizza per libri cartonati di formato quadrato, con ricche illustrazioni, brevi testi descrittivi e qualche flip flap da sollevare che rivelano l’azione in divenire. I temi sono i più svariati e tutti di interesse dei bambini. L’età di lettura indicata è dai 4 anni, ma possono essere adatti e apprezzati anche dai tre anni, se non prima.
Quando in libreria ho visto “La mia scuola”, ho subito immaginato Ilde sfogliare il libro e raccontarmi cosa fa durante le ore trascorse alla scuola dell’infanzia, i nomi dei suoi compagni, i momenti della giornata.
E in effetti, è andata proprio così.
“La mia scuola” offre moltissimi spunti di dialogo perché porta inevitabilmente il bambino a condividere somiglianze e differenze con la propria esperienza. Ilde è apparsa subito serena e a suo agio nello sfogliare il libro, osservando curiosa e divertita questi bambini, così simili a lei.
Solo in apparenza il libro è didascalico. Nelle poche ma ricchissime pagine vi ritroviamo la giornata a scuola, scandita nei suoi momenti salienti: l’ingresso, il momento del gioco libero, l’assemblea, il pranzo, la pulizia personale, le feste, come il carnevale, le gite nella natura, e infine, la conclusione, con l’arrivo dei genitori.
Dicevo che solo a un primo sguardo appare didascalico, perché in realtà contiene diverse storie e situazioni in evoluzione che facilitano la narrazione (accanto a quella principale del protagonista Filippo). Ci sono, ad esempio, le emozioni, quelle di Lucia che, al suo primo giorno di scuola, si separa in lacrime dalla mamma per poi muoversi gradualmente più serena nel nuovo ambiente. Bellissima è l’immagine che la vede prima sola e a disagio fuori da una porticina e poi, una volta aperta la finestrella, sdraiata su un divanetto accanto a due bambine che leggono in un accogliente angolo lettura.
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