La mia scuola

Silvia Sai

Ilde ha da poco compiuto tre anni. Ama molto le storie che stimolino la sua immaginazione ma anche quelle in cui può riconoscere, rivivere e condividere le proprie quotidianità. Nonostante le scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia siano ottime e godano di fama internazionale, per Ilde il passaggio dal nido è stato abbastanza faticoso, e tuttora rappresenta una sfida quotidiana. D’altra parte, arrivare a sentirsi a proprio agio nella relazione con 25 bambini sconosciuti in ambienti e spazi nuovi, è un percorso lungo.

La storica casa editrice La Coccinella ha il merito di portare in Italia diversi libri della tedesca Ravensburger. Nel ricco panorama di collane, è un po’ che coltivo l’interesse per “Quante domande, quante risposte” che si caratterizza per libri cartonati di formato quadrato, con ricche illustrazioni, brevi testi descrittivi e qualche flip flap da sollevare che rivelano l’azione in divenire. I temi sono i più svariati e tutti di interesse dei bambini. L’età di lettura indicata è dai 4 anni, ma possono essere adatti e apprezzati anche dai tre anni, se non prima.

La mia scuola

Quando in libreria ho visto “La mia scuola”, ho subito immaginato Ilde sfogliare il libro e raccontarmi cosa fa durante le ore trascorse alla scuola dell’infanzia, i nomi dei suoi compagni, i momenti della giornata.
E in effetti, è andata proprio così.
“La mia scuola” offre moltissimi spunti di dialogo perché porta inevitabilmente il bambino a condividere somiglianze e differenze con la propria esperienza. Ilde è apparsa subito serena e a suo agio nello sfogliare il libro, osservando curiosa e divertita questi bambini, così simili a lei.

Solo in apparenza il libro è didascalico. Nelle poche ma ricchissime pagine vi ritroviamo la giornata a scuola, scandita nei suoi momenti salienti: l’ingresso, il momento del gioco libero, l’assemblea, il pranzo, la pulizia personale, le feste, come il carnevale, le gite nella natura, e infine, la conclusione, con l’arrivo dei genitori.

Dicevo che solo a un primo sguardo appare didascalico, perché in realtà contiene diverse storie e situazioni in evoluzione che facilitano la narrazione (accanto a quella principale del protagonista Filippo). Ci sono, ad esempio, le emozioni, quelle di Lucia che, al suo primo giorno di scuola, si separa in lacrime dalla mamma per poi muoversi gradualmente più serena nel nuovo ambiente. Bellissima è l’immagine che la vede prima sola e a disagio fuori da una porticina e poi, una volta aperta la finestrella, sdraiata su un divanetto accanto a due bambine che leggono in un accogliente angolo lettura.

la mia scuola
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Le emozioni proseguono nel rappresentare bambini divertiti intenti nei giochi ma anche bambini che, forse ancora a disagio, semplicemente osservanti in disparte.

Sono proprio loro i protagonisti, i bambini, raffigurati nelle diverse possibilità di essere e di vivere l’esperienza dell’asilo. Ed è proprio la rappresentazione realistica a renderli unici e interessanti: ognuno è diverso dall’altro nelle attività in cui è impegnato, nei tratti somatici e razziali, nelle espressioni, nell’abbigliamento, nei gesti, nell’atteggiamento.

Molte pagine offrono al loro interno svariate situazioni che si evolvono in contemporanea, proprio come una fotografia istantanea. Durante il gioco libero, ad esempio, notiamo i piccoli intenti in diverse attività (costruzioni, disegni, balli, ginnastica, lettura, esperimenti, cucina), così come nella pagina dedicata alla gita all’aria aperta osserviamo bimbi costruire capanne di rami e foglie, camminare su tronchi d’albero, esplorare il teatrino nel bosco, ma anche una bimba che fa pipì accanto a un albero!

Sono così vitali e credibili, questi bambini!

la mia scuola
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Poi ci sono i momenti collegiali, durante i quali vive insieme la medesima attività, come il pranzo, o l’igiene personale. Una delle pagine preferite di Ilde è quella che rappresenta l’assemblea, ovvero quello spazio di condivisione di vissuti e pensieri. È davvero una delizia osservare i bambini seduti in cerchio a raccontarsi e ad ascoltare: c’è chi ascolta succhiandosi il pollice o accoccolato accanto alla maestra, chi stringe a sè il pupazzetto preferito,  chi racconta con entusiasmo, e chi mostra una conchiglia o una foto. E girando il flip flap… tutti in piedi a ballare e saltare!

la mia scuola
la mia scuola

Le illustrazioni di Doris Rueber sono piene di colori, curatissime nel proporre dettagli senza cedere alla bellezza del particolare fine a se stesso. Con occhio attento, si possono scorgere una chiocciolina sulla mano o una goccia che cade dal naso raffreddato. La minuzia dei disegni offre nuove scoperte ad ogni lettura, anche grazie alla presenza, mai eccessiva, di finestrelle che permettono di dialogare attivamente con il libro.

La conclusione del libro conferisce ulteriore normalità e serenità alla giornata narrata. L’incontro con i genitori, tanto desiderato dai bambini, è rappresentato esattamente per ciò che è. Un ritrovarsi gioioso ma anche un voler proseguire il gioco con i propri coetanei nel parco della scuola. La presenza di mamme e papà è quanto di più normale possa esserci. Altrettanto realistica è la presenza di diverse situazioni familiari. Vediamo dunque due mamme con neonati in braccio, e in queste Ilde riconosce la propria famiglia, mamme con il capo velato a indicare un’appartenenza religiosa specifica. Finalmente una rappresentazione di diversità normale  di cui tanto si sente la mancanza nei libri per bambini!

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Un libro perfetto per condividere in famiglia l’esperienza della scuola dell’infanzia, o anche per prepararsi all’inizio di un’avventura così speciale e importante.
Un libro per raccontarsi e far emergere i vissuti dei bambini.

LA MIA SCUOLA
Doris Rueber
La Coccinella | Collana: Quante domande, quante risposte

16 pp. | Cartonato | Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo di copertina: 8,90 euro

(La traduzione italiana del titolo originale tedesco può essere fuorviante. “Mein Kindergarten” significa infatti “Il mio asilo”).

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