La cornice narrativa è ancorata alla quotidianità e alla vita di campagna, rappresentata con concretezza di gesti, azioni e oggetti, mentre le stagioni caratterizzano, nella sostanza e nell’ambientazione, l’avventura come nucleo narrativo (a partire dall’estate con il primo libro, nulla di grave se non si leggono in ordine).
In estate, Lucilla è alla ricerca del cucciolo di cane in procinto di nascere -sullo sfondo l’orto rigoglioso-; in autunno Lucilla e il nonno (dolcissima la loro complicità) giocano a indiani e banditi tra le foglie secche e il trattore; in inverno, tutti a cercare il fuggitivo porcello dei vicini -sullo sfondo colline imbiancate e tanto freddo-; e infine la primavera, tempo di mercato in paese, per preparare la marmellata!
Le storie si compongono di una concretezza materica, di gesti precisi, quotidiani, confortanti, resi con una scrittura fluida e un lessico curato, scelto con grande attenzione per evitare banalità.
Le illustrazioni di Dutertre aggiungono consistenza alla narrazione, come figure stilizzate e rese con un marcato e spesso tratto nero, qualche sporadico riempimento a colori, come un guizzo, focalizzano dettagli e primi piani, si allargano in ampie vedute, aggiungono dettagli narrativi e talvolta buffi. Uno stile decisamente originale che pur marcando in modo deciso la propria presenza non toglie spazio e attenzione al testo scritto.
Così si annaffiano le verdure, si rastrellano foglie, si prepara il camino, si sbucciano mele, ci si fa belli per il mercato, si fruga nel campo di barbabietole o nel frutteto tra “cacchette di topo e mele marce”, si lecca la marmellata dalla pentola…
Non possiamo però dimenticare gli affetti, collanti narrativi delle storie che nell’arco della serie danno forma a una famiglia via a via più ricca e colorata: “il mio nonnino”, la nonna-sceriffo (“la chiamiamo così quando brontola”), il cagnolino Piccolo Pony (perché enorme), Robinson il porcello, Gregorio il vicino.
Credete manchi il divertimento? Certo che no, tutti i finali strappano un sorriso e i piccoli accadimenti sono deliziosamente divertenti, di quel divertimento curioso, tenero e avvolgente, come accade nell’infanzia.
Regalati a Natale a mia figlia (prima primaria). Semplicemente fantastici come prime letture in autonomia!