Natale nel grande bosco si contraddistingue per una narrazione che intreccia due situazioni distinte in dialogo parallelo tra loro.
Da un lato c’è Borbotto, il tomte guardiano di una fattoria abbandonata da cinquant’anni che dimora in una graziosa casetta ricavata nella vecchia cuccia del cane. Ogni giorno Borbotto “fa un sopralluogo nella vecchia fattoria” per controllare che tutto sia in ordine, “schiaccia un pisolino di prova nel letto, tira la tenda e, per finire in bellezza, fa un giro di prova sul cavallo a dondolo nella cameretta”, infine carica l’orologio arrampicandosi su una scala.
Il tomte è un personaggio davvero ben ritratto, il classico gnomo scontroso e burbero che non perde occasione di lamentarsi e sbuffare per poi, in realtà, mostrare un sentimento di sensibilità e gentilezza ad esempio accudendo un bombo impigliato (e poi liberato) tra i fili di una ragnatela.
Non lontano, “nelle profondità del Grande Bosco e sotto la quercia gigante, c’è la tana dei conigli”, una tana chiassosa, vivace, divertente, in cui si avvicendano una moltitudine di situazioni. La famiglia dei conigli è numerosa: zii, genitori, nonno e un mucchio di piccoli coniglietti. La tana è sempre in movimento e i vari conigli vengono via a via caratterizzati nel corso della storia.
Gradevole è il contrasto tra l’atmosfera sospesa della vita del tomte, in cui dominano silenzio, quiete e solitudine (strenuamente difesa dallo stesso gnomo!), e quella che regna tra i conigli, saltellanti e pullulanti di vita.
La storia di Borbotto e e quella dell’allegra famigliola di roditori scorrono parallele e complementari. I capitoli sono brevi e alternano la narrazione dell’una a quella dell’altra. Il testo è corposo ma molto dialogato e dal linguaggio semplice.
Dopo i capitoli iniziali dedicati alla presentazione delle due diverse situazioni, si entra nel vivo con un piccolo incidente: un forte vento sospinge lontano il cappello rosso e i guanti di Borbotto, nonché il cartello con scritto… TOMTE IN ARRIVO PER IL PERIODO NATALIZIO (in realtà il cartello ora sbiadito riporta solo “Tomte in A per il periodo natalizio”).
Nel frattempo Conni e Nillo, i due coniglietti più piccini, durante una passeggiata nel bosco trovano questi oggetti e iniziano a interrogarsi sulla loro natura… il cappello pare proprio una banderuola, e i guanti dei sacchi a pelo! Il cartello resta però un mistero (cos’è un tomte? cos’è il Natale?), mistero che sarà affrontato chiedendo l’aiuto ai vari animali del bosco in una consultazione collettiva ricca di humor. Alla fine i conigli comprendono che: il tomte è qualcuno che arriva con il Natale, il Natale è una festa in cui ci si scambia regali, il Natale arriva quando giunge il tomte.
Da questo momento nella tana dei conigli fervono i preparativi, alquanto divertenti, per l’arrivo del tomte nonché per il Natale; da parte sua il tomte è alle prese con la sua vita quotidiana, la visita di una misteriosa fata alata e l’accudimento del piccolo bombo.
Non posso dilungarmi oltre nella trama ricca di avvicendamenti che lascio ai lettori il gusto di scoprire; posso solo dire che la conclusione andrà a chiudere il cerchio di entrambe le storie… e il Natale alla fine arriverà davvero…
Ho letto “Natale nel grande bosco” a scuola e mi è piaciuto tantissimo!
Ci credo! 🙂