Ricordando il gioco dell’impasto che faceva con sua figlia, Steig compone un racconto divertente e quanto mai realistico.
Gioca però in modo originale e per nulla scontato, ponendo innanzitutto al centro un gioco di finzione, tanto amato dai bambini.
Lo fa partendo da una condizione a lui molto cara, uno sentimento di tristezza e malinconia (già raccontata in profondità in quello che a mio avviso è il suo capolavoro).
Pietro infatti, il bambino protagonista, è triste e arrabbiato perché fuori piove.
Pietro è di cattivissimo umore. Stava per andare a giocare a pallone con gli amici ed ecco, si è messo a piovere.
Una situazione banale, se vogliamo, che però solleva questioni, a ben vedere, più profonde, come il senso di frustrazione per non poter governare ogni cosa, e per non poter soddisfare immediatamente un desiderio.
Come superare questa condizione, come accettarla, come risollevare Pietro dallo sconforto in cui si è abbandonato sul divano?
“Il suo papà non ce la fa a vederlo così triste”, immusonito e accasciato sul divano. E dunque “pensa di tirarlo su e di farne una pizza”.
Pietro viene steso su un tavolo, poi impastato, stiracchiato, girato e lanciato in aria, sotto lo sguardo sorpreso della mamma (che poi si farà coinvolgere nel gioco).
Un po’ di olio, un po’ di farina, e pomodoro (ah no alla mamma non piace!), allora un po’ di formaggio, e così via. A Pietro scappa da ridere (e come potrebbe essere altrimenti?), perché alla pizza capita pure il solletico.
Il tempo passa così, tra sorprese, battibecchi scherzosi tra pizza e pizzaiolo, finché la pizza va in forno per la cottura. Ma quando giunge l’ora del taglio…
Nel frattempo, è tornato il sole e la pizza può andare a giocare a pallone!
Pietro Pizza è null’altro che divertimento, risate e complicità. Una storia breve, lieve e semplice.
In sottofondo, però, c’è il tocco di un grande maestro della narrazione. Un autore che non ha paura di parlare di bambini messi alla prova dalla sorte. Bambini che, come ad esempio Irene la coraggiosa, trovano sempre le risorse, in loro stessi e negli altri, per affrontare e superare le difficoltà.
E nelle storie di Steig c’è sempre un problema da risolvere. Anche quando si tratta di essere un po’ tristi per il maltempo e poi lasciarsi trascinare dal papà in un gioco, per poi rivedere il sole, e il sorriso.
Libro molto simpatico e divertente… e poi una buona e gustosa pizza fa sempre ritornare il sorriso!
Grazie e buona giornata 🙂
🙂