Un’eccezionale nevicata

Silvia Sai

È proprio vero che è il contesto a determinare le relazioni.
Burbero, timido, scontroso, annoiato, gioioso, svogliato, arrabbiato. Mille e più sono i volti che possiamo scegliere di avere nel rapporto con gli altri. A volte restiamo invischiati in queste apparenze, nella quotidianità ripetitiva, ma spesso può accadere qualcosa attorno a noi che ci invita a vedere l’altro con occhi diversi e a mostrare di noi identità insolite.

Come un’eccezionale nevicata.

Un'eccezionale nevicata | Curtis | Cobb | Gallucci | Galline Volanti

Rebecca Cobb, bravissima illustratrice inglese, e Richard Curtis, noto sceneggiatore cinematografico, ci accompagnano nel racconto di un’avventura che cambierà per sempre due persone, e il loro rapporto.

L’ambientazione è tra le più familiari ai bambini: la scuola. Danny, un bambino svogliato e distratto, “l’alunno più somaro che si potesse immaginare”, è in eterno conflitto con uno dei suoi insegnanti, il signor Trapper, un severo e burbero uomo che non perde occasione di riprenderlo e metterlo in castigo.

Sappiamo bene quanto il rapporto tra un’insegnante e un alunno possa incancrenirsi fino ad enfatizzare oltre ogni limite le reciproche insofferenze. Ma spesso dietro a sguardi duri o provocatoriamente annoiati si nascondono fragilità e solitudini, come quella di Danny, i cui genitori sono sempre impegnati e a lui disinteressati.

La storia si apre con una deliziosa panoramica su una città sul far della sera, quando tutti sono impegnati nelle case a prepararsi per affrontare la giornata successiva. Chi fa i compiti, chi mangia, chi prepara i vestiti…
Ma…

La mattina dopo tutto era bianco e niente era più come prima.
Al levarsi del sole ogni cellulare vibrò per i messaggini e qualsiasi casella e-mail fece blip! per diffondere la notizia:
Oggi NIENTE scuola.
Perché a scuola non ci poteva arrivare nessuno, né gli alunni, né gli insegnanti, neanche i maestri di ginnastica e neppure il direttore. Nessuno nessuno.

Il caso vuole che quel giovedì 4 dicembre, Danny si ritrovi comunque alle porte dell’odiato edificio. E, insieme a lui, anzi, proprio perché c’è lui, anche l’unico maestro giunto a scuola (chissà come mai? forse non aveva nessuno con cui godersi la bella nevicata?), il signor Trapper.

La mattinata inizia con la solita routine di lezioni, storia, inglese… Danny sempre più annoiato e distratto, il Signor Trapper sempre più innervosito. Davvero deliziosi i riquadri in cui Rebecca Cobb mette in scena i diversi momenti, tratteggiati con rapidità ma minuzia di dettagli, tocchi di colore vivace sullo sfondo bianco.
Nulla sembra essere diverso da tutti gli altri giorni…

Poi giunge il momento della ricreazione.

Il signor Trapper uscì a fumare la pipa. Anche Danny uscì, per fare lo stesso gioco in cui erano impegnati tutti i bambini quella mattina: preparare gigantesche palle di neve. E poi metterle una sopra l’altra per costruire un uomo di ghiaccio.
Come molti bambini scoprì anche quanto fosse più difficile del previsto. Quando poi la testa del pupazzo rotolo giù per la terza volta, accadde un fatto davvero sorprendente.
Il signor Trapper gli rivolse la parola.

Ed è proprio questa parola a dare la svolta alla storia. Una parola che nulla a che fare con i soliti rimproveri, una parola che apre alla relazione. Sì, perché questa volta, il Signor Trapper decide di offrire al bambino un insegnamento decisamente insolito: come costruire con successo un pupazzo di neve.
Da questo momento, assistiamo a un susseguirsi di azioni di puro divertimento. Con insolita complicità e condivisione, Danny e l’insegnante liberano la fantasia inventando diversi modi per giocare con la neve, dal pattinare con libri al posto dei pattini, a sciare con righelli al posto degli sci… non ci sono più le materie scolastiche, non ci sono più castighi e sbuffi, solo la gioia di immaginare come potersi divertire insieme in un mare di neve.
Tra realtà e fantasia, ciò che conta qui è il piacere nello scoprire nell’altro un inaspettato compagno di giochi, in un turbinio di movimenti e sorrisi davvero liberatorio!
E alla fine, ciò che rimane non può che essere un silenzio colmo di serenità, sorpresa, e complicità.

Come tutte le magie, giunge il momento della realtà. E così per Danny arriva il giorno successivo, il ritorno a scuola nella normalità con i compagni, torna il Signor Trapper che lo isola ancora una volta in castigo per il suo comportamento svogliato. Ma come? Non si erano divertiti tanto il giorno precedente? Era stata solo un’illusione?

Qui si vede il tocco da sceneggiatore di Curtis, un colpo di scena finale che ci farà tirare un respiro di sollievo. Ciò che il Signor Trapper mostra a Danny, non sono esercizi di punizione, ma un incredibile progetto architettonico nevoso da sperimentare alla prossima eccezionale nevicata!

Mi è piaciuta questa bella storia, lineare, frizzante e dolce, senza particolari pretese, aggraziata nelle illustrazioni. La immagino letta ad alta voce e interpretata nel movimento, per sognare magari anche una scuola diversa!
Il libro può essere apprezzato a pieno dai bambini che hanno maturato una certa confidenza con l’ambiente scolastico e forse con certe insofferenze.

L’unica nota che proprio non mi ha convinto è la grafica testuale che cerca di ammiccare con decori vari.

UN’ECCEZIONALE NEVICATA
Richard Curtis (testo), Rebecca Cobb (illustrazioni)
Elena Battista (traduzione)
Gallucci Editore
40 pp. | 24 x 29 cm. 
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo di copertina: 16 euro

Età di lettura consigliata: dai 5 anni

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