Zagazoo

Ada

Camelozampa, frizzante e giovane casa editrice, festeggia i suoi cinque anni regalandoci un albo illustrato che non poteva mancare in Italia. Zagazoo, scritto e illustrato da Quentin Blake.

I protagonisti, George e Bella, sono una coppia perfetta, di quelle che ha ogni cosa al posto giusto nel momento giusto, che può dedicarsi con passione e attenzione alla costruzione di modellini di aeroplano o all’attività dello spolverare.

Sembra loro che non manchi proprio niente ma, per essere perfetti, a dire il vero, qualcosa manca.

E, all’improvviso, un giorno arriva, senza grandi scombussolamenti preventivi, senza grandi fatiche e problemi, semplicemente come la sorpresa contenuta in un uovo di pasqua, una creaturina rosa e deliziosa. Un cartellino appeso al collo informa George e Bella che si chiama Zagazoo.

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Il nome della creatura inizia a farci venire qualche timido pensiero di qualcosa dissonante, quasi il pupo in questione fosse un animale in bella mostra allo zoo che, nel caso in questione, è la casa in cui è stato recapitato a sua insaputa.

George e Bella iniziano a darci un po’ ai nervi perché, nonostante l’arrivo imprevisto di Zagazoo, sono sempre perfetti e felici, trascorrendo le giornate a lanciarsi il piccolo l’un altro e vivendo meravigliosamente la novità.

Ma il bello delle storie è proprio il fatto che gli equilibri si rompono e gli oppositori entrano in scena scombussolando le cose… solo che qui il disturbatore è Zagazoo stesso che inizia a reclamare uno spazio di individualità e bisogni cui George e Bella, così autocentrati nel loro essere coppia perfetta, pareva non avessero pensato.

Zagazoo una bella mattina non è più una creatura dal roseo sorriso ma si trasforma improvvisamente in un pulcino di avvoltoio dagli strilli spaventosi… osservo gli sguardi smarriti di George e Bella e gli angoli delle loro boccche girati all’ingiù. Non ditelo a nessuno ma un po’ di soddisfazione mi pervade nel sapere che anche alla famiglia perfetta poi le cose non vanno sempre bene!

zagazoo_avvoltoio

A questo punto le pagine del libro si sfogliano voracemente. Mi pervade la curiosità di sapere come se la caveranno con il pupo invadente. Eccolo aggirarsi, svestito dalle piume d’avvoltoio, nei panni di un elefantino ingombrante che rompe ogni cosa al suo passaggio e mangia tutto ciò che trova in giro.

Volto pagina e trovo un facocero infangato cui George e Bella corrono dietro con paletta e scopa nel tentativo di riportare un po’ di ordine in casa. Immediatamente mi vedo urlante e disperata a redarguire i miei facoceri di casa perché raccolgano le dieci paia di scarpe lasciate in giro fra sala cucina e camera o, rassegnata al fare io quel che molto più faticosamente dovrei chiedere loro, a raccattare mutande sporche e raccogliere briciole sul divano di merende consumate famelicamente.

Volto ancora e mi ci ritrovo di nuovo. Un draghetto irascibile che da perfetto preadolescente bruciacchia tappeti e golf di ignare vecchiette. Guardo George e Bella, sguardo perso di chi non sa proprio che pesci pigliare. Iniziano proprio a starmi simpatici.

La metamoforsi di Zagazoo ci accompagna nelle pagine del libro in modo divertente, creando una sorta di aspettativa e curiosità nel lettore che non sa bene cosa troverà nella pagina successiva, fino a che, improvvisamente e inaspettatamente, George e Bella si trovano davanti un perfetto gentleman, il figlio che tutti vorrebbero, attento, educato, disponibile.

Zagazoo è cresciuto e, seguendo l’atavica consuetudine che ci vede cercare di far famiglia, eccolo accompagnarsi con una dolce e simpatica ragazza.

zagazoo_giovane
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Viene il momento di portarla a casa, presentarla a mamma e papà. Ecco allora che Blake sulla pagina finale ci regala il colpo di scena… George e Bella sono agli occhi dei novelli fidanzati due vecchi pellicani!

zagazoo_pellicani

Un albo divertente in cui i bambini leggeranno una storia mentre noi genitori leggeremo una vita, la nostra, raccontata in modo ironico e leggero, un po’ dissacrante come ci ha abituato Blake.

L’autore ci racconta in modo mirabile di come il riconoscimento reciproco sia spesso alquanto difficile, di come le aspettative siano diverse così come i punti di vista.

Ci da prospettive di futuri possibili e del fatto che, prima o poi, le cose si sistemano (almeno per un po’). Lo fa a modo suo, Blake, anche grazie al punto di vista privilegiato di osservatore esterno, non coinvolto direttamente nell’avventura di genitore, regalandoci immagini che divengono fotogrammi di una sequenza cinematografica, sospesi in uno sfondo bianco che dona alla storia potenza e amplificazione.

Le figure schizzate, in perenne movimento, dai colori allegri, costruiscono una storia dalla leggerezza travolgente, che ci permette di ridere un po’ delle fatiche quotidiane che, a volte, paiono a noi genitori insostenibili.

Sono andata alla ricerca di come nascano dal punto di vista tecnico le immagini di questo prolifico e interessante illustratore che ha accompagnato la produzione editoriale di quasi tutti i testi di Roald Dahl, di cui è stato amico e stretto collaboratore.

Un sito web ricco e curato mi ha permesso di scoprire un sacco di cose su Blake, a partire dalla sua vita che ha riassunto in una timelines di cui per fortuna ancora non vediamo la fine…

cattura

Blake racconta la tecnica usata per i suoi disegni che, nella loro definitezza, sono caratterizzati da una vivacità, da un movimento e da una dinamicità che raramente si trovano in altri illustratori. Ho scoperto quella che lui definisce “The Lightbox Technique”.

In estrema sintesi, e da profana di tutto ciò che ruota attorno a matite e pennelli, ecco una breve sintesi di come Blake arriva a produrre i suoi disegni…

  • Viene appoggiato su una scatola di cartone leggero un foglio con il bozzetto di partenza del disegno
  • Sopra quest’ultimo Blake pone il foglio di carta per acquerelli su cui ottenere il disegno definitivo
  • A portata di mano pennini, inchiostro indelebile nero e tutti i tipi di penne possibili immaginabili
  • La tecnica non è quella del ricalcare il disegno sottostante. Blake evidenzia anzi come sia indispensabile che quest’ultimo non sia troppo visibile ma fornisca semplicemente una linea guida per permettergli una maggior concentrazione nel disegnare, sapendo con precisione la dislocazione spaziale degli elementi che compariranno sul foglio grazia alla traccia sottostante.
  • Comincia normalmente dalle parti più difficili e complesse del disegno, ad esempio le espressioni del viso o qualche gesto particolare in modo da ripartire da capo, nel caso in cui non risulti soddisfatto del risultato, senza dover rifare un intero disegno. Ci racconta Blake come spesso si trovi alla fine di una sessione di disegno con centinaia di fogli scartati intorno appena tracciati o con piccoli disegni e particolari nel mezzo.

Se siete curiosi di vedere di persona date un’occhiata qui…

ZAGAZOO
scritto e illustrato da Quentin Blake
traduzione di Sara Saorin
Camelozampa – collana Le Piume

36 pp., cartonato (copertina)
Anno di pubblicazione in Italia: 2016
Prezzo di copertina: euro 15

Età di lettura: dai 4 anni

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2 risposte a “Zagazoo”

  1. Anna ha detto:

    Interessantissima recensione e un grande approfondimento sul lavoro artistico di un super illustratore qual è Quentin Blake. Grazie Anna

    • Ada Ada ha detto:

      Grazie a te Anna…i complimenti fanno sempre piacere soprattutto se vengono da una persona attenta e preparata come sei tu!

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