Mi è piaciuto subito Per mare perché innesca bei pensieri su quanto la vita, nei suoi infiniti momenti, possa essere percepita in modi assolutamente diversi a seconda dello sguardo che su di essa si pone. C’è la bonaccia, per alcuni “confortevole e sicura, per altri è noiosa e fa pensare alla morte“, e c’è la tempesta o pure un mostro marino, “un brivido piacevole per alcuni, per altri motivo di preoccupazione“. Quanta verità in queste prime frasi! Non viene subito spontaneo chiedersi, e io come sono, più un tipo da bonaccia o da tempesta?
Mentre leggiamo queste prime pagine, godiamo delle illustrazioni di Emiliano Ponzi che si accordano egregiamente all’andamento lento e profondo del testo. Perlopiù ritratti di panorami marini, con qualche marinaio (silhouette di cui mai vediamo i volti), ecco i colori che si tingono di tinte quasi monocromatiche, sfumate e delicate, o ben contrastate quando interviene la notte buia o la lava di un vulcano in eruzione. Sono disegni che a me richiamano un bel sottofondo musicale al testo.
Ma la vita (nella metafora del mare) non muta aspetto solo a seconda del punto di vista, cambia anche continuamente perché ci pone davanti all’imprevedibile, alle sfide da affrontare che in infinite e inaspettate risorse fanno emergere nuove parti di noi stessi…
I marinai si alternano al timone, alle sartie, al secchio delle pulizie, alla cucina, alla coffa. A tutti prima o poi tocca tutto.
E anche se ai più piacerebbe avere una meta, una guida, una direzione certa, beh si sa che nella vita non è così, e dunque in questa nave non c’è capitano e nemmeno un nome a dare una qualche identità rassicurante e immutevole. C’è un tesoro, ovvio, tutti lo sanno, e tutti lo cercano, ma forse, dicono alcuni nel dialogo conclusivo al testo, non ha più nemmeno senso trovarlo, “l’importante è sapere che c’è.”
Cosa ci salva dunque, dal mare, dalla vita?
Essere insieme, in questo lungo viaggio, sembrano volerci dire gli autori. Insieme, un equipaggio, una ciurma, perché nessuno detiene certezze, “nessuno ha la mappa. Tutti – tutti insieme – hanno la mappa. Tutti sono la mappa.”
Per mare è un libro poetico, quasi spirituale direi. Lo immagino un dono perfetto in occasione di quei bei momenti di vita, momenti di passaggio carichi di emozioni e incertezze. Quei momenti in cui c’è bisogno di farsi cullare da un libro che ci dice ciò che in fondo sappiamo già ma che ci fa sentire meno soli, in questo lungo viaggio.
{Dedico questa recensione agli amici/ex-colleghi dell’Associazione Icaro I care che da tempo lavorano con ragazzi a rischio dispersione scolastica, ragazzi difficili che non solo hanno perso la rotta, ma spesso non credono più nell’esistenza di un tesoro e nemmeno nel conforto della ciurma. È proprio la metafora della navigazione quella usata dagli educatori per reimpostare un lavoro didattico-educativo.}
Le illustrazioni sono tratte direttamente dal sito dell’illustratore che vi consigliamo caldamente di visitare!
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