Parole e immagini qui si compenetrano egregiamente in un’unica narrazione, giocando tra loro con anticipazioni, pause, riprese, silenzi, creando una composizione rassicurante e al contempo lievemente ritmata.
Il testo minimo e gioca su rime, elencazioni e ripetizioni, risultando pacato confortante. Un dolce augurio da sussurrare, reso ancor più poetico dalla traduzione di Bruno Tognolini che qui ha compiuto un lavoro incredibile (se avete voglia, per rendervene conto, confrontate con il testo originale di Margaret Wise Brown).
La traduzione è poetica perché Tognolini la rende tale, accentuando la poesia in un testo essenziale e con una forte corrispondenza tra parola e immagine. Ben poco era dunque il margine per “tradire” traducendo bene, eppure Tognolini trova le parole giuste nel ritmo giusto: un racconto poetico.
In una stanza verde
C’è un rosso palloncino
Il fuoco nel camino
Due quadri in cui si vede…
E poi ci sono le illustrazioni di Clement Hurd che espandono, è il caso di dire proprio così, il testo. Sono loro a creare l’atmosfera, a raccontarci, sostenendo le parole, che è inverno, mostrandoci i guanti e i calzini stesi ad asciugare accanto al camino. Ci raccontano che è ormai sera inoltrata, una sera che lascia spazio alla notte mentre i colori, così vividi e saturi delle prime pagine si fanno sempre più spenti e scuri.
Sono sempre i disegni a presentarci il piccolo coniglio, mai nominato nel testo (forse è proprio lui la voce narrante?), lo vediamo ritratto in diversi posizioni, ora si guarda intorno, ora aggiusta il cuscino…
Occorre però darsi il tempo lento della buonanotte, e forse più letture, per osservare ogni dettaglio nelle pagine.
Se il luogo della narrazione è sempre la medesima stanza, i cambi di prospettiva sono continui e al tempo stesso impercettibili. Si passa da una parziale composizione, a una visione d’insieme, per poi introdurre dettagli in bianco e nero, e fare ritorno alla stanza nella sua completezza, per poi ricominciare.
Si percepisce dunque un’idea rassicurante, come se ogni cosa, pian piano, con il lento augurio della buonanotte, andasse al suo posto, come in un puzzle.
Buonanotte, luce gialla
Orsacchiotti, palloncino
Buonanotte, luna palla
Fuoco rosso nel camino
L’ordine si avverte nella staticità degli oggetti e nella rappresentazione realistica delle cose. Una vecchia signora fa la maglia sulla sedia a dondolo, il fuoco crepita, i giocattoli sono fermi e composti, tutto sembra sospeso.
Eppure c’è del movimento: nei piccoli spostamenti di coniglietto, nei cambi di prospettiva sulla stanza, nel testo che ripete e riprende elementi cui augurare buonanotte, come un lento movimento ondulatorio, un ritmico cullare.
Poi Clement Hurd infila anche piccoli movimenti nello spazio e nel tempo, alcuni difficili da notare a prima vista. I più evidenti sono i due gattini che giocano sul tappeto, ma c’è anche un topolino da scovare in diverse posizioni in ogni pagina, una mucca bianca che nel quadro scavalca la luna, e poi le lancette dell’orologio che si muovono segnando lo scorrere dell’ora, l’oscillare della sedia a dondolo, che facilmente intuiamo, la luna che dalla finestra fa capolino, sempre più alta e visibile.
Tutti impercettibili, sono quegli aggiustamenti che tipicamente procedono di poco il mondo del sonno e della quiete, finché “nella notte ora le cose stanno zitte”.
La stanza ora è quasi buia, rischiarata un poco dalla luminosità del fuoco, delle stelle e delle finestre nella casa-giocattolo. Il coniglietto ora dorme.
Un albo delizioso e originale (è un classico!) che invita alla buonanotte.
E provare per credere (a noi è successo così): al termine della lettura i più piccini elencheranno la buonanotte a ciò che sanno essere presente attorno a loro, proseguendo così la storia dell’albo.
Meravigliose illustrazioni per un albo illustrato che fa venire voglia di andare a nanna 🙂
Sì, concilia la buonanotte ?