Oggi vi parlo di un libro pazzesco, per me un’esperienza di lettura incredibile: Il colore delle cose di Martin Panchaud, Coconino Press.
Sono certa che, se lo prenderete in mano, resterete immediatamente di stucco e penserete: Ma che roba è??
Perché quello che ci si presenta davanti agli occhi è una narrazione visiva unica, un romanzo grafico strabiliante. Vedrete dei pallini o circoletti colorati, pagine che sembrano infografiche, mappe, simboli, e poi sì, fumetti, anche se il testo non è racchiuso in vignette o balloon. Tutto è ridotto all’essenzialità del segno, alle geometrie, ai vuoti e ai colori. A tratti sembra di essere in un videogioco o in uno schermo del device.
Eppure, vi assicuro che questa stramba narrazione è molto più accessibile di quello che si potrebbe pensare a prima vista, si tratta solo di familiarizzare con il codice linguistico, entrare in un dispositivo logico molto ben congegnato e fare attenzione ai dettagli, curatissimi.
Certo, non si prestano a una lettura superficiale ma queste duecento pagine sono magnetiche. Il ritmo è crescente e sfrenato, la trama avvincente, la grafica è ingegnosa, la carica empatica notevole, e la sfida lanciata dall’autore irresistibile.
Martin Panchaud è un grafico svizzero che ha esplorato nuovi territori per la capacità di osservare e per l’immaginazione, con successo, considerando tutti i premi che quest’opera ha ricevuto!
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