Il colore delle cose

Silvia Sai

Oggi vi parlo di un libro pazzesco, per me un’esperienza di lettura incredibile: Il colore delle cose di Martin Panchaud, Coconino Press.

Sono certa che, se lo prenderete in mano, resterete immediatamente di stucco e penserete: Ma che roba è??

Perché quello che ci si presenta davanti agli occhi è una narrazione visiva unica, un romanzo grafico strabiliante. Vedrete dei pallini o circoletti colorati, pagine che sembrano infografiche, mappe, simboli, e poi sì, fumetti, anche se il testo non è racchiuso in vignette o balloon. Tutto è ridotto all’essenzialità del segno, alle geometrie, ai vuoti e ai colori. A tratti sembra di essere in un videogioco o in uno schermo del device.

Eppure, vi assicuro che questa stramba narrazione è molto più accessibile di quello che si potrebbe pensare a prima vista, si tratta solo di familiarizzare con il codice linguistico, entrare in un dispositivo logico molto ben congegnato e fare attenzione ai dettagli, curatissimi.

Certo, non si prestano a una lettura superficiale ma queste duecento pagine sono magnetiche. Il ritmo è crescente e sfrenato, la trama avvincente, la grafica è ingegnosa, la carica empatica notevole, e la sfida lanciata dall’autore irresistibile.

Martin Panchaud è un grafico svizzero che ha esplorato nuovi territori per la capacità di osservare e per l’immaginazione, con successo, considerando tutti i premi che quest’opera ha ricevuto!

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A tutti gli effetti un romanzo di formazione, Il colore delle cose è anche dramma familiare, poliziesco, thriller, commedia. Simon Hope ha quattordici anni ed è sovrappeso, è alle prese con le sfide della crescita, tra primi innamoramenti e il dilemma tra fuggire e essere accettati da una banda di pseudo-amici bulli. E’ decisamente un perdente e un debole, eppure i fatti chela vita gli riserverà lo costringeranno a diventare protagonista, a fare i conti con il proprio passato e lottare per il futuro di chi ama e per la propria stessa vita.

Tutto ha inizio quando Simon, su suggerimento di una chiromante, scommette all’ippodromo, vince incredibilmente 16 milioni di sterline (che non può incassare senza i genitori), e quando torna a casa trova la madre in coma, la polizia in casa e il padre scomparso. Da qui inizia un’avventura mozzafiato in cui la complessità del mondo reale è sintetizzata nella narrazione grafica ma riesce, incredibilmente, a pulsare nelle pagine, accogliendo il lettore e avvicinandolo fortemente a Simon.

Empatizzare con un circoletto blu? Accade proprio questo.

Provare rabbia per un circoletto marrone? Esatto.

Questo è ancor più sorprendente se pensiamo che la scenografia e l’ambiente sono visivamente pressoché assenti. Dei personaggi non vediamo nulla: non l’aspetto fisico, né le espressioni, nemmeno gli sguardi. Ma non importa, perché dopo le prime pagine inizieremo a percepire tutto, con un’inaspettata profondità: le sofferenze, il disappunto, la frustrazione, la rabbia, l’amore, lo stupore.

Per ottenere ciò, Martin Panchaud parte da una prospettiva a volo di uccello che mostra tutto dall’alto, e poi gioca con le inquadrature, stringendo e allargando, offrendo primi piani, giocando con i colori, mai casuali; con il bianco, nel quale avviene tutto ed è ricchissimo di significati logici, temporali ed emotivi. Gioca con le geometrie e le grafiche per cadenzare dialoghi serrati, o per segnare il tempo che scorre, per mostrare una torta divorata egoisticamente pezzettino dopo pezzettino…

Raramente una pagina è uguale alla precedente se non quando si intende cadenzare il ritmo o aumentare la tensione emotiva, vuoi per un’attesa sfinente in ospedale, un tesissimo dialogo al bar, un sogno erotico (bellissimo)… o per raccontare di una balena che vive in una storia parallela (ma con un senso importante nella storia, come ricorda più volte l’autore rivolgendosi direttamente al lettore).

Una narrazione che non è un’esercizio di stile ma poggia su un plot molto ben costruito, su personaggi a tutto tondo, mai banali e su un finale super convincente e geniale.

Un romanzo che asciuga la realtà a una rappresentazione visiva essenziale ma che al contempo scava in profondità. Se ne potrebbe parlare a lungo!

IL COLORE DELLE COSE

Martin Panchaud

Traduzione di Giovanni Zucca

Coconino Press

Anno di pubblicazione: 2023

236 pp. | 17 x 24 cm.

Prezzo di copertina: 25 euro

Età di lettura: 13+

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