Non posso dire di conoscerlo bene, il Po, il Fiume per eccellenza. Qualche scampagnata, qualche immagine fotografica, racconto, e film. Le mie memorie familiari mi conducono lontano da questa terra, ma l’anima del fiume vive nei luoghi in cui sono nata, a Reggio Emilia. E scoprire il libro di cui vi parlo oggi per me è stato commovente.
È un viaggio lentissimo, quello lungo il quale Alessandro Sanna, artista mantovano pluripremiato, ci accompagna con Fiume Lento. Un viaggio lungo il Po. Un viaggio senza parole attraverso le stagioni, il tempo, e le storie sedimentate nelle acque.
È difficile raccontare una così stupefacente opera a cui l’autore, come dichiara egli stesso in postfazione, ha dedicato anni di osservazione e lavoro. E non mi riferisco solo alle illustrazioni ad acquerello disposte in sequenze di strisce orizzontali, magnifiche nella loro vitalità e qualità tecnica. È la parte narrativa a risultare quasi indescrivibile: molte storie ed emozioni risuonano silenziose nel lettore.
Alcuni silent book si prestano a una lettura come un film muto, Sanna invece ha dotato il Po di parole. Sfogliando le pagine si ha quasi l’impressione che il fiume racconti, custode eterno delle memorie di luoghi e abitanti.
Dalle sue acque emergono il dialetto e le voci di paese. Sembra di sentirlo, il chiacchiericcio sommesso degli anziani, nella piazza o sul sagrato della chiesa, a parlottare e condividere ansie e meraviglie, racconti che crescono fino a diventare leggenda. E poi una voce tra le altre: “hai visto il fiume stasera?”.
 
	
									


























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