Un dato è apparso subito chiaro: di fumetto sappiamo ben poco e a parlarne si apre un mondo.
Ogni partecipante aveva un proprio immaginario del fumetto, acerbo o strutturato.
Senz’altro, è un medium che raggiunge sia i bambini che gli adulti, ed è stato bello vedere sul tavolo un’apparecchiata mista di testi sia per adulti che per bambini e ragazzi.
Ci sono i fumetti “di prima generazione”, come sono stati definiti nel gruppo, quelli precedenti agli anni Duemila, e ci sono quelli contemporanei. C’è il fumetto giapponese – i manga -, il fumetto francese, quello americano, ci sono le strisce comiche, i mitici Peanuts, i fumetti dark e piuttosto violenti, Mafalda, Calvin e Hobbes, Lupo Alberto, Il corrieri dei Piccoli, poi i fumetti strettamente identificati con i loro autori, come Zerocalcare o Gipi, e poi ci sono loro, i fumetti per bambini che negli ultimi anni iniziano a popolare non le edicole ma le librerie specializzate (pensiamo ad esempio alle case editrici Bao Publishing e Tunuè che stanno sempre più offrendo fumetti per bambini) e poi i graphic novel, ossia romanzi a fumetti, vere e proprie storie ancor più creative e libere da standard.
Ma è apparso subito chiaro anche che il fumetto divide. Non tutti lo apprezzano, chi lo fa spesso lo ama moltissimo. Era palese nel nostro gruppo di lettura dove su 15 persone presenti, 2 erano appassionatissime ed espertissime di fumetti, gli altri si avvicinavano per la prima volta al fumetto, altri ancora ne conoscevano alcuni senza però avere uno spiccato interesse.
Questo riflette la storia del fumetto in Italia che si è sempre connotato come un medium di nicchia o “generazionale”. Dagli anni 2000 tuttavia ha sfondato nell’immaginario collettivo come prodotto editoriale di qualità che può trattare qualsiasi tema (e non solo quello dell’intrattenimento e divertimento ad esempio). I fumetti ora si trovano nelle librerie, sono insigniti di premi e sono recensiti in diversi spazi anche di cultura di massa.
Ma i fumetti, si leggono oggi?
Da alcune conversazioni con i bibliotecari, alcuni anche presenti al gruppo di lettura, è emersa una difficoltà dei lettori ad avvicinarsi ai fumetti: escono poco a prestito e questo aspetto mette in forte difficoltà le biblioteche anche nella scelta degli acquisti di nuove uscite. Perché?
Forse permane l’idea che il fumetto sia una lettura infantile, o comunque di scarsa qualità?
Forse perché sono poche le biblioteche che dedicano una spazio connotato ai fumetti e ai graphic novel, e spesso tale spazio non è all’interno dell’area bambini e ragazzi? La notizia positiva è qualcosa si sta muovendo, la produzione editoriale è sempre più ricca e alcune biblioteche si stanno attrezzando (ad esempio la Biblioteca San Pellegrino/Gerra di Reggio Emilia, che ospita il nostro gruppo di lettura, allestirà uno scaffale dedicato proprio ai fumetti/graphic nell’area bambini/ragazzi). Dare più visibilità ai fumetti certamente invoglia gli avventori delle biblioteche a prenderli in mano, sfogliarli, leggerli.
E la scuola? Quante biblioteche scolastiche includono fumetti? Quanti docenti li propongono?
Abbiamo notato che vi sono moltissimi fumetti e graphic novel “di realtà”, ossia vicini a temi storici, di attualità, anche attraverso le biografie, normalmente molto apprezzate dai più giovani. Il livello di qualità è spesso altissimo e ci siamo chiesti come mai siano ancora pochi (se non pochissimi) gli insegnanti che li propongono nelle scuole, soprattutto nelle secondarie di primo e secondo grado dove le caratteristiche del fumetto – ritmo sostenuto, disegni, grafica e composizione testo/immagine molto vicina al linguaggio cinematografico, forte impatto visivo – potrebbero suscitare l’interesse dei ragazzi per il tema ma anche per la lettura (pensiamo a, uno fra tutti, Mauss di Spiegelman). Casi virtuosi: nel gruppo ci è stato riferito che un’insegnante di francese in una scuola media della città ha deciso di avvicinare l’apprendimento del francese attraverso la proposta e lettura di fumetti in lingua originale francese (e si sa quanto il fumetto sia diffuso e apprezzato in Francia!).
E in casa?
Si è parlato anche della lettura ad alta voce, molto difficoltosa nel caso dei fumetti che si prestano piuttosto a letture autonome, anche a prime letture. Proprio per questo siamo molto dubbiosi sul proporre fumetti in età prescolare, come ad esempio stanno facendo alcune case editrici, perché difficilmente diventato fruibili. Alcune voci nel gruppo hanno comunque fatto notare quanto i bambini siano attratti dai fumetti e ne siano interessati anche fin da piccoli. Può essere un’idea lasciare libera la fruizione delle immagini, il lettore adulto si ingegnerà nel raccontare/leggere come può.
A conclusione dell’incontro, una cosa era palese (oltre alla grande ignoranza in materia!): la qualità c’è, ciò che occorre ora è formare i lettori di fumetti. Noi nel nostro piccolo ci proveremo, e la serata ha senz’altro aperto nuovi orizzonti!
Ora se volete godetevi le copertine dei libri che ci hanno fatto compagnia durante la serata (foto a scorrimento)!
Ciao, volevo unirmi a voi ma purtroppo è stato impossibile. Mi attirava poi assai vedere nella vostra copertina un’immagine della ‘Giovanna a fumetti’, non la vedo però in questa rassegna di copertine, ne avete parlato? Deve essere stata una serata molto interessante. Non avete per caso una selezione per età? Ho sentito parlare sia di Bao Publishing che di Tunuè, ma non saprei cosa scegliere, per il mio settenne. Per ora andiamo sui classici, e oltre a vari Carl Barks ha già un bel volume di Tin Tin (a proposito, dove insegna l’insegnante di francese? 😉 )
Ciao Flavia! “La Giovanna nel bosco” la trovi recensita sul blog, cerca nella categoria “graphic novel” (anche se andremo a modificare la categoria con il più generico e adatto “fumetti”), dove potrai trovare anche altri titoli per il tuo settenne, in particolare “Anna e Froga” (Bao Publishing), “Luigi” (Babalibri) anche se questo non è un fumetto puro, piuttosto un albo con parti di fumetto ma è bellissimo, e poi “Pesi Massimi”, “Quando non c’era la televisione”, “Thunder Ben” (per questi ultimi tre se li gode meglio tra un annetto ma dipende). Inoltre ti consigliamo “Orlando curioso” (Bao Publishing”), la serie di “Hilda” (sempre Bao), “Fiabe a fumetti” (Quodlibet), la serie di “Mamette” (Tunuè, collana Tipitondi). Buona ricerca e speriamo di vederci presto!