Erano le sue mani, con le dita nodose. Ma soprattutto, il gesto, così elegante e nobile, del voltar le pagine del grande libro. Quell’attimo sospeso nel racconto.
Cosa ricordiamo dei nostri cari? Un’espressione, un gesto, una postura, una voce.
Eravamo come un grappolo d’uva, noi cugini, abbarbicati attorno a lei sul divano rosso, sgomitando per ottenere un posto in prima fila. Non so se possedesse un talento naturale per la narrazione, una voce particolarmente avvolgente, o un ritmo accattivante.
Forse, semplicemente, era mia nonna. E adorava leggere. E io amavo ascoltarla leggere storie.
Il libro era sempre quello, o almeno io ricordo solo quello. Grande, pesante, pieno, una miniera di fiabe da cui scaturivano i miei sogni. Il testo, a rileggerlo oggi, è piuttosto lungo: chissà se lo leggeva parola per parola o se lo adattava. Ad ogni modo, mai una volta ho avvertito un tentennamento, un indugiare nella frase.
Ciao, grazie per aver condiviso questo ricordo. ho finalmente ritrovato in queste immagini i libri della mia infanzia. un consiglio su dove poterli trovare? purtroppo in rete sono impossibili da recuperare
grazie mille
Grazie a te per aver letto, purtroppo temo siano irrimediabilmente fuori catalogo, l’unica strada è la biblioteca.
quanti ricordi questo libro. e l’ho appena rispolverato per la mia fanciulla!
p.s.: il vostro blog è uno spettacolo! bravissime
Grazie Silvia!!
Ma che belle parole Silvia! Che fortuna hai avuto ad avere questa nonna e le tue bambine adesso ne hanno una magnifica anche loro.
Mica
🙂 🙂