La Notte degli Alberi Parlanti

Ada

Nella notte dei racconti si tessono fili invisibili e potenti tra una casa e l’altra, fra le scuole della città, fra chi narra e chi ascolta.

Gli alberi sono luogo magico delle storie, divengono boschi in cui perdersi, avventurarsi per poi ritrovarsi, sono luoghi di giochi, di segreti custoditi, rifugio sicuro. Gli alberi, maestosi abitanti del mondo, per una notte ma forse non solo, si sono trasferiti e hanno deciso di dimorare non nei giardini, nei parchi  o nei boschi ma nelle case, nelle scuole, nelle biblioteche. Sono entrati con i loro rami intricati a riempire spazi, per farsi raccontare.

Venerdì 20 febbraio in tutta Reggio Emilia e anche oltre i suoi confini, sono risuonate storie, voci e narrazioni di alberi, di rami, di foglie in occasione della Notte dei Racconti, quest’anno dedicata alla Notte degli Alberi Parlanti.

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Una iniziativa magica, plasmata dalle mani sapienti del Laboratorio Rodari, nato anni or sono con l’idea di valorizzare e approfondire le potenzialità culturali della narrazione e della teatralità già attive e dinamiche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia

e di Monica Morini, fata delle storie del Teatro dell’Orsa che regala cuore e mente ad ogni progetto.

Ho respirato a pieni polmoni, mi sono nutrita in questi anni di storie ascoltate, di incanti regalati,  mi sono donata del tempo per aprire orizzonti spinta e sospinta dall’energia vitale di Monica e dal lavoro instancabile del laboratorio.

Quando entri nel profondo senso del dono disinteressato di storie, non ne esci più.

Così per il secondo anno consecutivo, insieme ad una maestra energica e piena di voglia di fare e ad un gruppo di genitori motivato e consapevole del senso reale della partecipazione alla vita della scuola, ci siamo lanciati nell’organizzazione della

Notte degli Alberi parlanti alla Scuola Primaria Italo Calvino.

Dieci classi, più di 200 bambini e relative famiglie potevano già essere una sufficiente gatta da pelare in termini di gestione…ma a noi piacciono le sfide, il guardare in alto, ci piace osservare i nostri limiti e cercare di andare oltre e allora eccoci ad invitare, nell’ambito del progetto di continuità educativa fra scuola dell’infanzia e scuola primaria, anche i bambini di 5 anni delle scuole vicine. Eravamo un numero imprecisato, 400, forse più…un vero esercito pacifico di orecchie e menti che aspettavano di essere nutriti alla fonte delle storie.

La serata ha preso forma grazie alle idee e al contributo logistico e organizzativo di un nutrito gruppo di genitori capitanati da Maurizia, maestra con le ali sulle spalle e alberi in testa. Un momento comune in apertura nel grande atrio della scuola che, per l’occasione si è trasformato in una foresta pulsante e viva, grazie a rami, tronchi, luci, alberi veri e propri che hanno momentaneamente lasciato i balconi su cui abitavano da anni per un cambio d’aria e prospettive.

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L’esercito pacifico di bambini ed adulti è stato mirabilmente accompagnato e condotto dagli “Alberi Custodi” che hanno traghettato, illuminando la strada con una lanterna, i diversi gruppi in luoghi di narrazione più raccolti e intimi. Guardo le foto e non riconosco le classi, la cucina, l’atrio. Sembrano diventati luoghi altri eppur son sempre quelli. Penso ai bambini che li abiteranno con la consuetudine quotidiana ma guardandoli con occhi diversi, immaginando e ricordando storie narrate che ora appartengono a quelle mura.

A scuola sono entrate tante storie di alberi, alcune silenziose e accompagnate dalla musica incantata del flauto di Stefano, un generoso ex allievo ormai cresciuto che ricambia con cuore aperto quello che ha ricevuto in passato da questa scuola, altre movimentate e piene di animali fantastici.

Eccole alcune delle storie ascoltate dalle mura delle scuola….

Da vera Gallina aspirante uccello migratore ho scelto di narrare una storia complessa ma al contempo  fatta di meraviglia e di paura, di elfici ometti che vivono dentro gli alberi e di mostri dai nomi surreali…indovinato? Beh ho narrato l’ultimo libro di Roald Dahl, i Minipin…a scuola sono arrivati Sfarabocchi, Policorni, Sarcopedonti, Cnidi Vermicolosi ed infine LUI, il temibile SPUTACCHIONE SUCCIASANGUE TRITADENTI SPACCAOSSA che ha lasciato ricordi veri e reali sulle mie gambe….ma questo ve lo racconterò in un prossimo post!

Raccolti nuovamente tutti insieme nella foresta dell’atrio abbiamo salutato la nostra notte dei racconti con una narrazione poetica, quella del libro Nonno Verde di Rizzoli, che è diventata racconto corale a più voci, accompagnato dal flauto e dalla mano sapiente di Simona che ha riempito di colore le pagine verdi del libro.

Volevamo che ogni famiglia potesse custodire nella mente un ricordo ma potesse portare a casa anche un seme per far germogliare storie nelle proprie quotidianità…ecco allora un altro grande lavoro di squadra: i bambini delle classi quinte, inventori fecondi di storie alberate,  le hanno consegnate a mani sapienti che gli hanno donato vita grafica. La magia di queste storie è transitata per luoghi inaspettati, impiegando mani esperte, obbligate in letti di corsia di un ospedale,  per essere infine piegate e assemblate in una storia da passeggio con seme al seguito…

Grazie a tutti coloro che sono venuti, che hanno aperto le proprie menti, hanno saputo seguire pazienti l’esercito pacifico e a volte rumoroso, ma soprattutto grazie a Maurizia, una maestra speciale, e a tutti i genitori che insieme hanno contribuito a organizzare dal nulla una Notte degli Alberti Parlanti da ricordare.

P.S. Le foto dell’evento sono state gentilmente scattate da fotostudio Effetre – Via Martiri della Bettola 20/E…grazie Roberto!

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