La serata ha portato per me molte sorprese positive e alcuni motivi di riflessione. Innanzitutto, una premessa importante, e cioè che per motivi personali questo tema non mi appassionava, anzi mi respingeva; forse per questo non ho dedicato molto tempo alla ricerca di titoli e sono arrivata a mani vuote. Proprio qui però è arrivata la prima sorpresa: la meravigliosa ala della Biblioteca di San Pellegrino dedicata alla letteratura per l’infanzia, uno spazio aperto e molto accogliente! Bellissimo il gruppo di mamme e il buffet, un pensiero tanto più apprezzabile vista la vitaccia delle mamme!!
Ovviamente la sorpresa più bella sono stati i bellissimi libri portati dalle altre partecipanti. In particolare mi ha conquistato “Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello”, per le illustrazioni poetiche, colorate e piene di fascino e per la storia commovente ed emozionante. Non ho abbastanza esperienza per sapere se anche un bambino può rimanerne entusiasta come me, se riesce ad apprezzarne i tanti livelli di lettura. Anche altri libri mi sono piaciuti molto, per esempio “La riparazione del nonno“, scoppiettante e curatissimo prodotto editoriale, nel suo fondere grafica e testo, nel rinnovare una storia già narrata in altre forme. Mi è piaciuto molto anche il volume che ha portato Silvia sull’anziano innamorato che cerca la tartaruga perfetta per la sua amata (“Agura Trat“), un tenerissimo e buffo racconto.
Avendo un bimbo piccolo, ho posto il problema del passaggio dal libro cartonato al libro “per grandi”, perché tempo fa è capitato che strappasse delle alette, e allora li avevo messi da parte. Volevo conservare i libri intatti, e allo stesso tempo non inibirlo con divieti che non tenessero conto della sua voglia di esplorare. Le altre mamme mi hanno fatto notare che ormai è grandino, e infatti alcuni giorni dopo mi ha portato “Il libro cane” (Minibombo), per piccolini ma con pagine “strappabili”, e l’abbiamo guardato insieme divertendoci senza problemi.
Forse è proprio cresciuto e non c’è bisogno di altro.
La discussione, così come il link di Silvia all’articolo del blog della libreria Radice-Labirinto di Carpi (www.radicelabirinto.it/libro-fuoco/), mi ha permesso di elaborare meglio la mia idea su cosa voglio trasmettere a mio figlio. Infatti, se è vero che il suo strappare non è (era) dovuto a un impulso negativo ma esplorativo, penso che non sia così grave e che l’amore per i libri che possiamo trasmettere come genitori con il nostro esempio sia il più importante strumento per fare in modo che, con il tempo, li rispetti e li curi a sua volta. Io stessa non mi pongo il problema di lasciare i libri intonsi, perché il libro fa parte di me e quindi il segno sulla pagina, la sabbia che ritrovo, e qualunque altro segno, mi rimandano a un pezzo di vita. E’ chiaro che non amo le pagine strappate, ma il pennarello sulla pagina che mio figlio ha usato a piene mani su un bellissimo cartonato non mi pone particolari sofferenze.
Una cosa che ho imparato con la maternità è l’assoluta sospensione del giudizio e la tolleranza rispetto all’educazione che ogni genitore decide di impartire al proprio figlio, quindi ringrazio tutto il gruppo per aver stimolato in me questa riflessione che spero sia la prima di tante, anche sull’essere genitori.
Bellissimo racconto, grazie Benedetta!
LIA è una fonte fresca di condivisione e non smette mai di stupirmi!
Grazie Galline! Voglio volare anch’io.
Besitos,
Ana (LIA & Bacini di Farfalla)
Ana 🙂