Marco Polo. Il viaggio delle meraviglie

Silvia Sai

Da piccola volevo fare l’esploratrice, da giovane ragazza la viaggiatrice. In seguito ho iniziato a ad appassionarmi del viaggio in una forma un po’ diversa: mi affascinava studiare chi i viaggi li aveva compiuti, chi ne aveva parlato e scritto.

Poi durante i miei studi universitari a Bologna c’è stato un incontro folgorante con il professor Bruno Basile che ha dedicato il suo monografico di Letteratura italiana II alla letteratura di viaggio, da Erodoto a Pasolini.

Ricordo nitidamente la passione che il professore trasmetteva nel raccontarci i libri scritti dai viaggiatori, l’entusiasmo nell’analisi minuziosa dei testi, la dimensione umana che con così tanta forza scaturiva dalla scrittura.

Uno dei testi oggetto di esame e a lungo discusso in aula è stato Il Milione di Marco Polo, un testo piuttosto complesso che però, se guidato nella lettura, schiudeva, e schiude, porte incredibili. Il Milione ha alimentato per secoli le fantasie di grandi esploratori (e non solo), aprendo immaginari di conoscenza di un mondo Altro, popolato di uomini civili e non solo di creature mitologiche e oscure.

I viaggi di Marco Polo trasudano spirito di curiosità e avventura, desiderio di andare oltre i limiti. Viaggiare per conoscere e scoprire l’Altro, nello stupore continuo.

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Questo spirito riesce a vivere anche nell’albo scritto da Pino Pace e illustrato da Michelangelo Rossato, Marco Polo. Il viaggio delle meraviglie.

Non lo si può definire una riduzione de Il Milione, ma ciò che ne risulta è un racconto pieno di fascino, ancor più perché storico.

Si racconta la vita di Marco Polo da quando era bambino e trascorreva molto tempo ad aspettare il padre e lo zio sempre in viaggio come mercanti.

(…) Marco da anni aspettava il loro ritorno. Possibile che il mondo fosse così grande che ci voleva tutto questo tempo per attraversarlo?

Si narra della partenza insieme nel 1271 (quando Marco aveva soli 17 anni), il lungo viaggio via terra fino a Cambalù, l’incontro con l’imperatore, la proposta fatta al giovane Marco di restare a corte diventando gli occhi e le orecchie di Kublai Khan nei territori del suo impero (la parte forse più affascinante de Il Milione).

Poi giunge l’incarico di scortare la principessa Cocacin fino in Persia e infine, alla morte di Kublai Khan, dopo più di 17 anni al suo servizio, il ritorno a casa. La conclusione è quella che dà il senso alla storia perché è proprio durante la prigionia a Genova che Marco Polo riesce a portare testimonianza scritta delle meraviglie viste e dei viaggi compiuti.

L’albo preserva fedelmente lo spirito di grande curiosità e intelligenza che animava tanto Marco Polo quanto l’imperatore dei tartari. Era questo spirito a far sì che Marco riuscisse ad imparare rapidamente le diverse lingue e ad osservare con occhi attenti e senza pregiudizi le realtà dell’impero. Allo stesso modo Kublai Khan bramava i racconti di Marco.

Neanche il saggio e potente Kubilai, l’imperatore di tutti gli imperatori, sapeva quanto grande era il mondo.

(…) L’imperatore non si stancava mai di ascoltarlo, di ammirare le cose che aveva riportato. A lui che possedeva tutto, anche un sasso, una foglia, una conchiglia sembravano tesori, perché Marco li vestiva di parole, di colori, di suoni e di storie.

Le splendide e curate illustrazioni di Michelangelo Rossato rendono egregiamente l’incredibilità di mondi, luoghi e persone diverse, ampliando la meraviglia della lettura. Se il testo infatti racconta cose meravigliose è grazie alle immagini a tutta pagina che riusciamo ad immergerci in atmosfere di profumi, colori, oggetti rari e preziosi, meraviglie architettoniche, persone e animali.

Si aprono panorami affascinanti sulle città, come in Terra Santa o nel mercato di Hormuz o Cambalù stessa, ma anche scenari naturali impervi, nevosi sulle montagne più alte o torridi come nel temutissimo deserto del Gobi. Mi ha colpito in particolare, per la potenza evocativa e narrativa, la doppia pagina che rende visivamente i racconti di Marco Polo all’imperatore, che splendore!

Aprono e chiudono la storia le due cartine su cui sono tracciati i viaggi di Marco Polo, sia di andata che in giro per l’impero, che di ritorno.

Trovo che questo albo sia molto interessante perché può essere letto anche a bambini piccoli, diciamo dai 5 anni, i quali pur non comprendendo la portata storica e umana del viaggio possono coglierne lo spirito essenziale di curiosità, avventura e meraviglia verso la scoperta dell’ignoto.

MARCO POLO. Il viaggio delle meraviglie

Pino Pace (testo), Michelangelo Rossato (illustrazioni)

Edizioni Arka

Anno di pubblicazione: 2018

40 pp.

Prezzo di copertina: 16 euro

Età di lettura: dai 5 anni

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