Sogno raramente, anzi non sogno quasi mai e su questo sono certa Freud avrebbe qualcosa da ridire. Ma sono certa che, rispetto allo studio della presunta mente addormentata della scrivente, gli darebbe molti più grattacapi e soddisfazioni il cimentarsi nell’interpretazione delle tavole illustrate da Mariano Diaz Prieto nel suo silent book Mondo Babosa – Adriana Hidalgo Editora (Argentina).
Un viaggio nella dimensione onirica in piena regola, di quelli che ad osservare le illustrazioni ti ci tuffi dentro e ne rimani invischiato, perdendo il senso del sopra e del sotto, di cosa è reale e cosa immaginato. Recupero nel mio inconscio i sogni di quando ero bambina, quelli da sembrare veri, talmente veri da non riuscire a distinguere il confine fra veglia e sonno, fra cosa realmente stava accadendo e cosa era una proiezione del mio vissuto, fra sogno e incubo.
Nei sogni si sovrappongono e incatenano una serie di eventi e personaggi che, seppur presi singolarmente possano mantenere una loro sensata dimensione, intrecciano storie inverosimili e grottesche, ai limiti della realtà. Ecco Mondo Babosa in tal senso è un sogno di quelli che si muovono sull’orlo del precipizio dell’incubo, in un mondo tetro e quasi fantascientifico.
L’immagine della pecora gigante è davvero potente e emblematica del nostro modo di vivere. Che scoperta interessante questo libro, sarei curiosa di proporlo a Edoardo in età differenti. Grazie Galline!!
Confermo Francesca che la pecora gigante ripresa a volo d’uccello è l’immagine che ha colpito di più anche noi…siamo curiose di sapere che ne penserà il tuo piccolo se riuscirai, a tempo debito, a proporglielo!