Il protagonista è un simpatico coniglietto blu.
Un giorno il coniglietto osserva bene la sua mamma.
-Mamma, ti vedo più tonda. Credo che avrai un cucciolo!
-Be’, sì, fra poco saremo uno in più.
-E quando nascerà?
-Quando non riuscirò più a vedermi i piedi.
Botta e risposta, semplici, concrete, immediate. Ma quanto vere! Io stessa ho dato questa risposta a Ilde, la mia primogenita. Quanto di misterioso c’è in una pancia che cresce e cresce… e quanto di visibile e invisibile c’è nella risposta della mamma…
E infatti, questo l’inizio, e pure il principio della lunga attesa di coniglietto riempita di corse qua e là per sapere quando effettivamente nascerà il cucciolo.
Già, perché, a ben pensarci, la domanda quando racchiude anche la domanda come. Come sarà questo fratellino? Cosa faremo insieme?
È tenendo insieme questo due universi che gli autori hanno fatto una precisa scelta narrativa, a mio avviso intelligente. Nel rappresentare il coniglietto blu che scorrazza in giro chiedendo ai suoi amici animali (picchio, scoiattolo, orso…) quando secondo loro nascerà il fratellino, ecco che le risposte degli animali aprono in coniglietto immaginari precisi del come.
Non si parla di quanto si vorranno bene i due fratelli, nemmeno dei litigi, delle gelosie, dell’amore della mamma eccetera.
Si parla di giochi. Di tutto ciò che nella fantasia di coniglietto si potrà realizzare insieme al cucciolo, del come staranno insieme, di cosa potranno fare.
“Ohhh, quando saremo uno in più potremo…” e poi parlano solo le illustrazioni.
Se picchio afferma che la nascita avverrà quando lui avrà finito di costruire la culla nel legno, ecco che vediamo coniglietto immaginarsi già su una barca di legno a cavalcare onde immaginarie con il fratellino; se orso prevede la nascita quando lui si sarà svegliato dal letargo dopo l’inverno ecco che vediamo coniglietto immaginarsi a giocare nella neve con il fratellino, e così via.
Accompagnati da disegni semplici e caldi nei colori, leggiamo la storia anche nelle immagini, scoprendo ciò che il testo, breve e essenziale, non dice. Vediamo, ad esempio, coniglietto giocare a nascondersi i pupazzi sotto il vestito simulando un pancione, o ricevere una carota dalla mamma.
E poi c’è una bella circolarità, a rimarcare lo scorrere del tempo, l’attesa e il continuo riferimento alla mamma. È sempre da lei infatti che coniglietto corre dopo la visita ad ogni amico animale, chiedendo sempre “Mamma, riesci ancora a vederti i piedi?”.
Una storia gradevolissima, tenera e divertente. Già, perché alla fine, secondo voi, nascerà davvero un fratellino? Solo uno?
Proprio un bellissimo libro sull’arrivo di uno o più fratellini. Da leggere piacevolmente 🙂