Trovo molto efficace il contrasto tra la staticità dell’albero, rappresentato sempre dalla stessa prospettiva invariata e frontale, e il movimento che lo circonda. Vediamo inotato la natura pullulare attorno a lui: una famiglia di volpi che si gironzola nei prati circostanti, una coccinella su una foglia vicina, una farfalla tra i cespugli, e poi fiori e altri alberi.
L’idea di movimento che qui si respira, soprattutto nelle pagine dedicate alle stagioni primaverili, estive e autunnali, non proviene solo dalla fauna in attività, ma anche dallo scorrere del tempo che porta inesorabili segni di mutamento nella chioma e nel paesaggio: le foglie dai diversi colori, i frutti che maturano e poi cadono a terra, la notte (a cui Britta dedica due bellissime tavole), i fiocchi di neve.
Ma ancora non vi ho detto tutto: vi sono altri due elementi che caratterizzano questo albo. Il primo ha a che fare con la cartotecnica. Le pagine sono traforate e invitano a scoprire attraverso i buchi i diversi ospiti dell’albero. Il gufo, con i suoi occhi gialli profondi, lo conosciamo fin dalla copertina (traforata anch’essa) e ci terrà compagnia fino alle pagine conclusive; con l’incedere delle stagioni i fori rivelano progressivamente gli orsi, gli scoiattoli, gli uccellini, le api, fino all’esplosione dell’estate. Gradualmente, avvicinandosi nuovamente l’inverno, i fori scompaiono e con loro anche gli animali, tutti tranne il gufo che resiste fino alla stagione fredda, per poi, infine, ritirarsi nel suo nido nel tronco.
Il sottobosco è ormai innevato;
nell’albero Gufo sta accovacciato.
Del cuore d’inverno Gufo saggio,
ha già avuto il tempo per un assaggio.
Nessuno si aggira nel bosco imbiancato,
ogni rumore è ovattato.
Nevosa è la trapunta che è scesa a coprire,
la foresta intera che è andata a dormire.
Ed ora il secondo elemento. Se è vero che fin qui abbiamo parlato di un albero, è anche vero che gli alberi in realtà sono due. Forse uno è lo specchio dell’altro, ad ogni modo ciò che noi vediamo nella doppia pagina è una figura di albero nella pagina di sinistra e una figura di albero nella pagina di destra. Simili, similissimi, quasi identici se non fosse per la variazione di colore nelle foglie e nei frutti, alcuni dettagli di forma, e gli animali che tra le loro chiome si aggirano. Il paesaggio sullo sfondo e in primo piano si presenta come unico, tant’è che vediamo le volpi passeggiare da una pagita all’altra, un fiore e un albero sullo sfondo farsi strada tra le cuciture delle pagine.
Ho letto questo libro con Ilde che, a quasi 4 anni, ha apprezzato la musicalità del testo, gli animali e il gioco delle stagioni (tempestandomi di domande!), mentre Tina, 18 mesi, è rimasta molto attratta dai colori, dai buchi nelle pagine e dai vari animaletti e dettagli.
Bellissimo! Lo prenderò anch’io! Grazie
Prego Maria!