Bufera e Chapel Farm, due storie d’amore

Silvia Sai

Non dimenticherai mai il primo amore.

Suona quasi come una minaccia, il sottotitolo del libro Bufera di Robert Westall, eppure è una mera constatazione di verità.

Ed è proprio del primo amore che si parla nei due racconti lunghi compresi nel libro, entrambi a firma del grande scrittore britannico, vincitore per due volte della Carnegie Medal: Bufera (già edito nel 1999 da Mondadori) e Chapel Farm (inedito in Italia).

Devo dire che non è facile trovare nella letteratura per ragazzi storie d’amore raccontate con la freschezza, il rispetto e l’unicità di Westall, il quale sceglie di porre al centro della narrazione la nascita di un amore, dunque l’innamoramento, e la sua evoluzione in una relazione di coppia, con tutte le sfide, le gioie e i dolori che ogni amore, nel senso più romantico del termine, incontra.

Sono convinta che in questi due racconti ogni lettore adolescente possa ritrovarsi con grande agio.

Bufera-Robert Westall-Rizzoli

Westall fa di tutto per accogliere il lettore e rendere vicine, quasi tangibili, le due storie d’amore. Per entrambe sceglie un narratore interno, maschile nel primo racconto, femminile nel secondo: sono i protagonisti stessi della storia a condividere con il lettore il loro primo amore, snocciolato pian piano attraverso una narrazione al passato, che fa tenere il fiato in sospeso (perché tutti vogliamo sapere come va a finire una storia d’amore).

Il tono è dunque intimo, quasi di confidenza ad un/a amico/a. C’è una punta di malinconia, dovuta allo stacco cronologico e all’esito di alcuni eventi, ma c’è anche molta vividezza nei ricordi che restano intensissimi, a sottolineare che davvero il primo amore non si dimentica mai.

Siamo dunque ad un livello di coinvolgimento emotivo piuttosto alto, raccontato però con mirabile levità e scorrevolezza, e un pizzico di preziosissima ironia.

Vorrei accennarvi solo brevemente alle trame più che altro per darvi qualche coordinata che caratterizza in modo diverso i due racconti.

In Bufera, Simon racconta della sua storia d’amore, alquanto travagliata, con Angela. Entrambi hanno 16 anni, lui cinico, un po’ sbruffone, irriverente e provocatorio – e figlio del preside della scuola – lei perfettina, sempre in ordine, “buona in modo nauseante” e molto, molto religiosa – e figlia del nuovo parroco del paese. Poi le cose cambiano, perché si cresce; poi cambiano ancora, perché si è molto diversi, forse troppo; poi arriva l’inverno, il Natale e una bufera di neve…

Diversi sono anche Margaret e Ralph, due 18enni, la cui storia d’amore sboccia in nell’estate, caldissima, tra il liceo e il college, nel 1976. L’amore sboccia accanto a una costruzione diroccata sulle rive di un laghetto e ci viene raccontato da Margaret, ragazza pacata e riflessiva, assai studiosa, che ogni giorno si rifugia nell’alta brughiera, per allontanarsi dai genitori e dalle “lingue affilate dei compagni” e poter studiare per il diploma, unica sua possibilità di riscatto e fuga da una vita in cui non sta bene. Un giorno Margaret si trova davanti, improvvisamente, il bello e spavaldo Ralph…

Westall non ci racconta solo l’amore ma l’incontro tra diversità, e come questo avvicinamento sia possibile se meno ci si arrocca nei propri pregiudizi, che sia per infatuazione o per curiosità. Se poi una relazione d’amore, che sia a 16 anni o a 18/19, possa resistere nel tempo, questo dipende da un mucchio di altre cose che fanno della vita, la nostra vita.

Un libro consigliatissimo.

Vi lascio gli incipit di entrambi i racconti.

 

A sedici anni pensavo di sapere tutto di tutto, almeno riguardo alle cose importanti. Come Dio. E le ragazze. Le ragazze andavano in giro a gruppetti e ti squadravano da capo a piedi, facendo un sacco di smorfie quando passavi. Che dici devi di ignorarle, poi, ridacchiavano alle tue spalle. Insomma, meglio tenersi alla larga da loro. E anche da Dio. Il preside della scuola, cioè il Reverendo Arthur Blenkinsop, mi aveva insegnato tutto su Dio. Con che voce soave leggeva “Beati i compassionevoli” durante il servizio religioso del mattino. E più tardi, con la stessa soavità, leggeva la lista di chi doveva presentarsi nel suo studio per essere frustato. (…) Quell’anno tornai a casa per le vacanze natalizie trasformato in un piccolo Scrooge. Tirai perfino un calcio all’albero di Natale nella stazione di Leeds, mentre ci passavo davanti, e fui quasi arrestato da un poliziotto. E poi Natale mi giocò un brutto tiro, grazie a una ragazza e a una bufera di neve. (Bufera).

 

Non c’è mai stata un’altra estate come quella del 1976. Il caldo era nostro padrone; un amante senza rimorsi che all’inizio ci piaceva, poi proseguiva all’infinito finché non diventava un tormento. Quel pensiero mi venne mentre ero sdraiata, magra e nuda sul letto, e alzavo alternando scapole e sedere perché l’umido del lenzuolo di sotto mi si staccasse piano dalla pelle. Era un piccolo piacere, in qualche modo, ma non sufficiente a far passare le brevi notti. (Chapel Farm).

BUFERA

di Robert Westall

Traduzione di Angela Ragusa (Bufera) e Bérénice Capatti (Chapel Farm)

Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2018

158 pp.

Prezzo di copertina: 18 euro

Età di lettura: dai 13 anni

Clicca sul cuore per acquistare il libro da SEMOLA!

E’ una GiocoLibreria indipendente. Perché l’abbiamo scelta, quali le condizioni di spedizione, cosa ci guadagniamo noi: qui spieghiamo tutto.

Condividi questo articolo sui social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *