Forse alla prima lettura non si coglieranno tutti i bellissimi elementi che lo compongono, certamente però non si potrà non restare incantati dalla emozionalità e dalla straordinaria composizione di luci, ombre e colori nelle immagini.
Cane Blu è un cagnone, in effetti proprio blu (e che meraviglioso blu!), strano, decisamente, con “gli occhi che brillavano come pietre preziose”, è un cane che ha l’aria di essere stato abbandonato, dice Carlotta, la bambina protagonista.
È dunque nella prima pagina che avviene il loro incontro, mentre lei gioca con la sua bambola seduta sui gradini di casa, e Cane Blu le si avvicina, lei si prende cura di lui, e lui torna a trovarla, ogni sera.
Carlotta parlava con lui e lo accarezzava teneramente. Dopo un po’ lui le strofinava il naso contro la guancia in segno di saluto e scappava via. Carlotta si addormentava pensando a lui.
Ma la presenza di quello strano cane, forse malato, non è gradita alla madre di Carlotta che le impedisce di vederlo ancora. Il racconto inizia ad assumere tinte fiabesche: compare un bosco, o meglio una foresta, inizialmente teatro di un tranquillo pic nic di famiglia, poi scuro e minaccioso quando Carlotta si attarda a raccogliere fragole e non trova più il sentiero.
Sono tavole dense, quelle che seguono, pastose nei colori, morbide nelle forme, intense nelle emozioni che suscita. Si ode il silenzio, della notte e della paura, si sentono scricchiolii di rami e rumori sinistri, ma poi, salvifico, giunge Cane Blu a proteggere Carlotta.
L’attesa dell’alba si popola di ombre, e con l’oscurità arriva lo Spirito dei boschi trasformatosi in pantera nera.
Nell’apice del climax della storia il combattimento feroce tra le due bestie, tra luce e oscurità, è di grandissimo impatto visivo. Il lettore freme, fino a tirare un sospiro di sollievo, nelle pagine conclusive che vanno a chiudere nel più rassicurante dei modi il cerchio della storia.
Cane Blu è storia emozionante e catartica, che in poche pagine riesce a condensare pezzi importanti del mondo interiore dei bambini.
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