Ciao, ciao amico faro

Silvia Sai

Chi è che non subisce il fascino dei fari e della vita che i loro guardiani vi conducevano?

Sophie Blackall è un’autrice australiana di riconosciuto talento residente negli Stati Uniti che ha convogliato il suo personale fascino per la vita nei fari in un libro che, sono certa, affascinerà i bambini lettori.

Ciao, ciao amico faro è un albo illustrato che racconta di un faro posto “sulla roccia più alta di una minuscola isola ai confini del mondo” e della vita del suo guardiano dal primo giorno in cui vi mette piede, passando attraverso alcuni avvenimenti significativi – un naufragio, un giorno di febbre, l’arrivo della moglie, la nascita della figlia – fino alla conclusione di quel capitolo di vita con l’addio all’impervio scoglio luminoso quando giunge la lampada a sistema automatico. Da quel momento, il farista e la sua famiglia ammirano con nostalgia il faro dalla loro casetta, dall’altra parte della terraferma…

"Ciao, ciao amico faro di Sophie Blackall Fatatrac recensione di Galline Volanti"

Siamo di fronte a un libro avvolgente, nel quale ci si sente comodi ad arrotolarsi dentro.

L’autrice accoglie il lettore nella circolarità della storia, che è la forma circolare del faro e di un tempo lento e ripetitivo che pure scorre. Una circolarità che è linguaggio visivo ma anche stile narrativo e metaforico: la notiamo nelle forme rotonde di ciò che dimora nel faro (le scale a chiocciola, i tappetti, i tavoli… tutto!), nelle cornici narrative che come oblò si inseriscono sullo sfondo, la osserviamo nelle prospettive inconsuete e tondeggianti scelte dalla Blackall per raccontare una vita che si adatta a nuovi angoli visuali, la vediamo nell’incresparsi delle onde in burrasca e nel turbinio del vento. In questo senso le illustrazioni non sono solo esteticamente notevoli e originali ma dotate di una potenza narrativa che permette di donare qualcosa in più ad ogni rilettura.

Infine, ritroviamo la medesima armoniosa circolarità nelle parole che si ripetono rotolando leggere a segnare il ritornare cadenzato di piccole azioni quotidiane: prendersi cura della lampada, pulirne la lente, scrivere il diario, lavorare con l’ago, attendere la nave dei rifornimenti, sentire il vento…

Passano i giorni, i mesi, gli anni: vediamo il faro avvolto nel cielo terso, poi nella nebbia, nelle nubi scure, nel ghiaccio, nelle luci dell’aurora boreale…

Non è un libro che colpisce con colpi di scena o avventure. E’ una storia che accompagna il lettore ad immaginare e a sognare una vita altra che, pur costruendosi di elementi familiari, si dipana in uno scenario insolito e affascinante: il faro.

Nella doppia pagina conclusiva a chiusura del libro, la storia prosegue. Sophie Blackall racconta in una scrittura densa e ricca di informazioni la sua passione per i fari, la loro storia e il loro funzionamento.

Consigliatissimo.

L’unico elemento che ho trovato un po’ faticoso durante la lettura è il ritornello “ciao ciao amico faro”: trovo la parola “ciao” davvero poco musicale, l’originale inglese “hello” probabilmente ha un effetto diverso (devo anche dire che, per i bambini, ripetere tante volte “ciao” risulta abbastanza divertente…).

CIAO, CIAO AMICO FARO

di Sophie Blackall

Traduzione di Stefano Bortolussi

Fatatrac

Anno di pubblicazione: 2018

48 pp. | 19 x 33 cm.

Prezzo di copertina: 16,90 euro

Età di lettura: dai 4 anni

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