Cortecce…fotografia e bambini first part

Ada

Ci sono persone che amano osservare, dietro una lente, la vita che scorre intorno, fermando istanti di cose e esistenze in cui colgono momenti di incantamento; poi ci sono i giapponesi che si incantano praticamente ogni tre per due, scattando a tutto spiano, e infine ci sono io che ho sempre considerato la macchina fotografica un ingombrante aggeggio da portarsi al seguito, perennemente impreparata a scattare al momento giusto, incapace di cogliere quel quid che può rendere “una” foto, “la” foto. Insomma una summa concentrata di negazione e incapacità di avvicinarsi a questa forma di arte.

Poi mi regalano alcuni libri, che divengono una scucitura nel mio pensiero graniticamente ancorato all’inimicizia verso l’obiettivo. E nasce un po’ di curiosità. Mi studio la vita di alcuni dei guru della fotografia internazionale.

Ho la fortuna di vivere in una città che dedica alla fotografia, ogni anno a maggio, una settimana europea, densa e ricca di eventi di rilevanza internazionale. Una città che si veste di fotografie, in cui i cortili si aprono ad ospitare mondi lontani, immagini distanti dagli affreschi settecenteschi che li adornano e che, forse proprio per questo,divengono nella loro alterità semplicemente meravigliose.

Sono ancora la negazione della fotografia, ancora non riesco a darmi il tempo giusto per scattare, ancora riesco a fare le foto più brutte della storia dell’umanità, ma almeno, adesso, mi meraviglio di fronte ad una fotografia dietro cui si legge impegno, vita, arte.

Questa è la settimana della fotografia europea e le mie sinapsi hanno divagato andando a cercare un possibile connubio fra fotografia e libri per bambini. Ho fatto un po’ di ricerche in rete e mi sono trovata di fronte ad un grande inesplorato mondo che mi ha acceso curiosità.

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I bambini sono menti aperte e come tali fortemente recettivi anche alla tecnica e all’arte della fotografia. Date loro una macchina fotografica in mano e sapranno stupirvi…certamente coglieranno attimi, particolari e inquadrature che io manco mi sogno. E allora perchè la fotografia entra così poco negli albi e nei libri per bambini? O meglio ci entra eccome, ma spesso e in larga parte nell’editoria documentaristica e divulgativa…insomma la fotografia associata all’ ars docendi et educandi.

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Forse si teme che la fotografia nei libri per bambini tolga poesia o spazio all’immaginazione. Ma è poi così vero? Penso che, come al solito, dipenda dai libri che si incontrano per strada. Mi sono messa alla ricerca di libri “diversi” e sono andata dritta dritta in un luogo che sapevo mi avrebbe aiutato a trovare alcune risposte o comunque ad aprire altre domande.

Cristina, libraia de Il Semaforo Blu, giovane libreria indipendente della mia città, ha una formazione fortemente artistica e uno sguardo attento.

E i libri giusti mi sono proprio planati fra le mani…due libri fotografici che aprono strade immaginifiche, prospettive di senso, che permettono di andare alla ricerca del bello, della voglia di incantamento di fronte alla natura. Sono due libri molto diversi fra loro ma entrambi fortemente suggestivi e certamente artisticamente studiati. Un po’ per volta ve ne parlo sul blog…

copertina

Cortecce -galleria d’arte a cielo aperto – di Cedric Pollet edito da Ippocampo si presenta proprio come una strada da esplorare, con quella sua copertina morbida al tatto, la dimensione importante, il colore accogliente e quella finestra aperta, come uno strappo sulla tela che invita ad entrare e a sfogliare il libro.

tronchi

Ti si apre una vera e propria galleria d’arte fatta di natura che si trasforma in altro. 450 foto che ritraggono 250 specie di piante arboree…all’inizio mi dico che 450 foto di cortecce proverebbero anche il più appassionato botanico, ma poi mi trovo a stupirmi e a non riuscire a smettere di sfogliare. Arrivo alla fine quasi senza accorgermene. Anche le mie figlie si incantano.

Trovano nelle immagini…

geometrie poligonali

lucciole

terrazzamenti vietnamiti

occhi

occhi che scrutano

velocità della luce

farfalle

funghi

boschi pieni di funghi

magma

magma incandescente

carta da regalo strappata

Si può dire che il libro nasca come libro per bambini? Forse no, ma certamente è un libro in cui i bambini, più o meno piccoli, riusciranno ad entrare, ad immergersi, a stupirsi e ad andare a ricercare un proprio personale percorso del bello.

Un libro dall’impaginazione importante, molto lineare e pulita, ritmato da doppie pagine che esplorano particolari colti sul tronco di una stessa specie, seguendone, in alcuni casi, anche l’evoluzione nel corso del tempo. È lo stesso Cedric Pollet, nella prefazione, che ci riassume in poche parole il senso della fotografia

Nella sobrietà della Natura, la ricchezza delle emozioni si svela in tutta semplicità. Dal bel mezzo di questa foresta da sogno, vi invito a condividere con me la sua realtà.

P.S. Grazie a Cristina della libreria per bambini Il Semaforo Blu per avermi lasciato in pegno questo prezioso volume.

 

Cortecce – Galleria d’arte a cielo aperto
di Cedric Pollet – L’Ippocampo Editore
Anno di pubblicazione:  2013
256 pp. | ISBN-13: 9788867221127
Prezzo di copertina 39,90 euro

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2 risposte a “Cortecce…fotografia e bambini first part”

  1. emanuela bussolati ha detto:

    Grazie per questo bel post e per l’occasione che hai dato con la tua domanda sulle fotografie sui libri per bambini.
    Qualcosa finalmente si muove, dopo anni e anni. Sento questa domanda rimbalzare più e più volte. Personalmente l’ho proposta timidamente in qualche pagina dell’editrice Piccoli negli anni ’80. Poi nella Zerotre di Panini con Perché l’orso si è perso e Il bacio. Ho fatto un altro discorso alla fotografia in Fuori dai margini, un libro edito da Cesvi all’interno della propria distribuzione. Ecorces, il bellissimo libro di cui hai parlato, nei suoi due titoli, è nella mia biblioteca da tempo, con altri strabilianti libri di fotografia. Insomma il linguaggio fotografico mi piace e lo propongo più che posso. Poi c’è il grande Tappari che sta facendo libri fotografici bellissimi.
    Come mai allora ancora il mercato non si è aperto, dopo la proposta degli anni 90 di Dorling Kindersley che era molto didattica ma con foto di pregio e altre di stampo francese?
    Perché i libri fotografici si vendono meno e gli editori li temono. Bisogna lavorarci ancora molto. Sono convinta che ci arriveremo. Appena uno avrò successo, tutti ci si butteranno. 😉

  2. scaffalebasso ha detto:

    Ada bellissimo, viene voglia di accarezzare la copertina! E sugli albi fotografici la discussione è aperta!

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