Era il nostro patto

Silvia Sai

[Articolo scritto a quattro mani insieme a Caterina Zerlotti, che ringrazio!]

Era il nostro patto è un fumetto corposo (330 pagine) che si legge d’un fiato cercando però di rallentare per non arrivare alla fine!

Ricchissimo di dettagli e rimandi, diverte, suscita meraviglia, apre il cuore verso uno straordinario viaggio di amicizia, incontri, paure e desideri.

È la sera dell’equinozio d’autunno e, come tutti gli anni, gli abitanti del paese si ritrovano per lanciare le lanterne di carta nel fiume. Una vecchia canzone dice che finiranno tra le stelle. Ma sarà vero?

Ben e i suoi quattro amici quest’anno sono determinati a scoprire la verità e arrivare dove nessuno si era mai spinto, oltre il confine ultimo loro concesso del villaggio, inseguendo le lanterne fino alla fine del loro viaggio.

Partono sulle loro bici, costeggiando il fiume. E hanno fatto un patto, di due sole regole:

1) Nessuno torna a casa 2) Nessuno si volta indietro.

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Nathaniel, un po’ nerd, in sella alla sua bici, li segue a distanza: il gruppo non lo vuole, e glielo dice chiaramente. Ben, unico che a scuola parla con lui, teme il giudizio del gruppo e non interviene in suo aiuto.

Ma oltrepassare i limiti è difficile e, nonostante il Patto, uno dopo l’altro tutti i ragazzi si defilano con varie scuse e tornano indietro. Sul ponte sul fiume, il limite estremo del villaggio, Ben resta da solo. Nathaniel allora lo raggiunge e si offre come compagno di avventura. Ben è titubante, ma l’insistenza di Nathaniel e la curiosità dell’ignoto vincono ogni diffidenza.

E sarà un’avventura entusiasmante, con incontri eccezionali:

C’è il grande orso pescatore con sciarpa, cappotto, un enorme cesto sulle spalle, e un’importante missione da compiere, carica di significati: pescare i pesci (quelle che per i ragazzi sono le lanterne) mentre attraversano il fiume. Salirà così sulla bici di Nathaniel per fare un pezzo di strada con loro e con loro si perderà, sarà ben più di un compagno di viaggio!

C’è Madam Majestic, che prepara pozioni. E’ intenta a offuscare la luna perché sono in arrivo gli Illuminati per augurare un buon raccolto come ogni primo giorno d’autunno e se la luna illumina il cielo non riusciranno a seguire la Via Lattea e giungere in tempo. Bizzarra, burbera, indaffaratissima, ma alla fine, anch’essa una guida per Ben e Nathaniel, li aiuterà a ritrovare il corso del fiume con un corvo gigante che disegna una mappa col becco… (anche se i ragazzi dovranno contraccambiare aiutando a sistemare una cantina misteriosa e piena di oggetti incredibili e catturare il sole per il suo intruglio!).

Poi c’è Sebastian, il grande cane bianco di Madam Majestic che cammina sull’acqua e li accompagnerà nella grotta alla ricerca della via d’uscita.

Per buona parte dell’avventura, Ben resta incastrato nel pregiudizio escludente su Nathaniel, e mantiene una posizione di distacco e superiorità. Ma il “bullismo” esercitato su Nathaniel qui è raccontato senza giudizi morali “adulti”: come capita spesso tra i ragazzi, è la realtà che ti porta a decidere; le cattiverie ci sono, ma tra amici ci si chiede scusa e si va avanti, senza guardarsi indietro.

Ben si rivela molto meno spavaldo di quello che vuole fare credere, e alla fine si abbandona all’emozione del viaggio e ne viene travolto. Nathaniel invece è un entusiasta, un curioso, è pronto a lasciarsi stupire e accoglie le sfide, mettendo in moto il suo ingegno.

I due sono estremamente diversi, sia come temperamento, che come reazione agli eventi, non di rado affiorano insofferenze, scontri e non detti, ma ciò che strada facendo accade è una reciproca contaminazione di umori che porta all’emergere di nuovi punti di vista l’uno dell’altro, nuove consapevolezze, nuove parole cercate e dette.

La lettura di questo romanzo a fumetti ci ha ricordato l’opera di Miyazaki: tantissimi sono i rimandi al suo immaginario e più in generale al Giappone (dove l’autore risiede da anni), nel legame tra la natura, gli uomini e il soprannaturale, nella capacità di farci sospendere l’incredulità anche proponendo i personaggi più strani e apparentemente lontani dalla nostra cultura.

Apparentemente, perché la dimensione fiabesca, che in questo fumetto è ben presente, appartiene a tutti, indipendentemente dalle radici culturali e geografiche. Poco importa che sia un orso col cappotto o un gruppo di lanterne che diventano pesci tra le stelle a farti partire, affrontare un viaggio porta sempre a cambiare qualcosa di noi stessi, a confrontarci con realtà diverse e, se sono magiche come in questo fumetto, il fascino di un’avventura fantastica non può lasciare indifferenti.

Suggestivi i toni cromatici dominanti, del blu, del grigio e del nero, che contribuiscono a creare un’ambientazione onirica, scura ma non spaventosa, certo da affrontare con coraggio ma anche da scoprire. E che di scoperte ce ne saranno diverse lo abbiamo già scritto e le tavole affollate, piene di movimento e con tagli prospettici variegati lo confermano, così come le tavole a doppia pagina, di ampio respiro, restituiscono uno sguardo contemplativo. Questoè un viaggio così: un continuo sussulto tra paure e moti di coraggio, corse sfrenate e attimi di pura e magica contemplazione.

Il risultato è un romanzo a fumetti nel quale il lettore si deve lasciar trasportare, affidandosi agli strani personaggi e all’istinto che porta a superare il limite e a essere curiosi, proprio come si lasciano trasportare Nathaniel e Ben, in un viaggio che diventa ben più di un viaggio di una notte, ma un nuovo approccio alla vita e al mondo. Il finale aperto, in questo senso, ne è una incantevole conferma.

Lo consigliamo dai dieci anni in lettura autonoma, ma è godevolissimo anche prima e dopo!

ERA IL NOSTRO PATTO

Ryan Andrews

Traduzione di Laura Tenorini

Il Castoro

Anno di pubblicazione: 2021

334 pp. | 28 x 20,5 cm.

Prezzo di copertina: 16 euro

Età di lettura: dai 10 anni

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