Grande

Ada

Grande | Daniele Nicastro | Einaudi Ragazzi

Una storia che racconta la mafia con gli occhi di un ragazzino. Luca, tredicenne piemontese di origini siciliane, senza quasi accorgersene, ne entra a far parte e la guarda negli occhi. ~ Narrativa dai 12 anni ~

Ti è mai capitato di essere in piena adolescenza e di dover passare le vacanze con i tuoi genitori, nel posto in cui vai da una vita, per stare vicino alla nonna ? Sì, il posto è bello, ma tu vorresti vedere il mondo. Luca ha 13 anni, è di origine siciliana ma di Sicilia non ha proprio nulla. È nato a Torino e ci vive da una vita. È la sua storia quella che Daniele Nicastro ci racconta nel suo nuovo libro Grande edito da Einaudi Ragazzi, una storia di irrequietezza, che sa di noia e di estate polverosa fin dalle prime pagine… ci mancava la nonna con i suoi acciacchi e un’estate da passare in un buco di paese siciliano!

Grande_Nicastro_Einaudi_GallineVolanti

Luca non si sente da meno dei picciriddi che abitano le piazze del paese da mane a sera, suscita curiosità, è ingombrante, vuole trovare un posto in paese. Così si libera presto del cugino autoctono, Paolo, prototipo del bravo ragazzo secchione che non si mescola con i ragazzini della piazza, per lanciarsi nella Sicilia piu profonda, quella delle vecchiette in lutto vestite di nero sedute agli angoli delle strade, quella dei ragazzotti che sfrecciano contromano e senza casco col motorino, quella dal dialetto talmente stretto che sembra un’altra lingua. Ci si butta a capofitto senza capire esattamente in quale rete sta entrando, un po’ per incoscienza, un po’ per voglia d’avventura, un po’ per ingenuità e per quel pensiero nordico a cui non appartengono i trafficamenti del Sud. Conosce Mario che gli pare un ganzo, uno sempre vestito alla moda, che tutti seguono e ascoltano. Luca viene sottoposto a piccole prove di coraggio e dedizione al “capo” che in cambio si prodiga in regali fichissimi, cellulari, appuntamenti con ragazze… fino a quando Mario decide che Luca è affidabile e iniziano per lui piccoli compiti e “lavoretti”.

In pratica facciamo su e giù per il paese visitando soprattutto attività commerciali. Salutiamo i proprietari, scambiamo due parole e chiediamo come vanno gli affari. Bè, è Mario che parla, ovviamente, io mi guardo intorno senza avvicinarmi troppo, se no finisce che mi chiedono di chi sono figlio e perdiamo tempo. Preferisco guardare i prodotti in vendita, annuire e sorridere, mi sembra che così si tranquillizzino, dato che sembrano tutti parecchio agitati. Neanche fossimo ispettori della finanza…

Così, senza nemmeno rendersene conto, Luca entra a far parte della famiglia, viene considerato un uomo, si sente grande, ha un cellulare all’ultima moda e ha imparato ad impennare con il motorino.

Ma presto in Luca iniziano ad affiorare alcune perplessità, non capisce la necessità di prestare giuramento alla famiglia con obblighi che gli paiono alquanto strani; la cerimonia del giuramento “sembra la prima comunione”.  Dopo l’affiliazione Luca inizia a fare lavoretti per conto suo ma incontra persone che di pagare il pizzo non ci pensano nemmeno. Sulla vetrina del negozio hanno un adesivo arancione, aderiscono alla campagna no pizzo, lo ha anche sua zia in erboristeria.

E’ roba per i mafiosi e io non sono uno di loro, nemmeno ci assomiglio! Me li immagino con la lupara e lo stuzzicadenti in bocca… Ok, forse sto esagerando, sono così nei film, che ne so io come sono nella vita reale? Però quello scemo del kebbabbaro mi ha scambiato per uno di loro e si sbaglia di grosso altrochè!

Luca si infila presto in situazioni più grosse di lui, entrato a far parte della grande famiglia mafiosa senza quasi accorgersene, quotidianamente messo alla prova con dimostrazioni di coraggio e dedizione alla causa, spiato e seguito per accertarsi che non diventi un delatore. Le richieste diventano sempre più complesse, destano in lui dilemmi morali, vive situazioni di sdoppiamento in cui fa cose che non condivide, con un senso di straniamento. Gli sembra tutto fuori posto, fuori contesto. Eppure succede.

Per fortuna suo cugino Paolo, lo sfigato, si rende conto di cosa gli sta succedendo e, come accade fra persone che ti vogliono bene, inizia ad aprirgli gli occhi e a dargli una mano per uscire dalla situazione. Sul fondo di questo teatro siciliano in piena regola si muovono le figure di un carabiniere amico di famiglia e di Lucia, una brava ragazza, di quelle giuste, di cui Luca si è innamorato. Non vi raccontiamo l’epilogo della storia perchè un libro è bello leggerselo.

Chissà se l’autore è un po’ quel Luca della storia. In fin dei conti anche lui è un siciliano che vive in Piemonte, in grado di guardare con lucidità e grande senso di appartenenza a quella terra così ricca e bella e al contempo così martoriata dall’omertà, dalla diffidenza, dalla malavita. Anche grazie al doppio punto di vista che presenta nel libro, quello di Luca ragazzo del nord divenuto picciriddo,  Nicastro veicola questa dualità della terra siciliana e la rende viva agli occhi di un giovane lettore che si trova ad immedesimarsi in Luca, assoldato dalla mafia senza accorgersene. La potenza del libro è proprio questa. Presenta il fenomeno mafioso come quotidiano, come qualcosa che chiunque può incontrare sulla propria strada, non sta solo nei testi di scuola. Un libro che, pur trattando un tema complesso con l’intento di sviluppare consapevolezza, è avvincente, ricco di storie e esperienze vicine ai giovani lettori cui è destinato.

GRANDE
Daniele Nicastro
Einaudi Ragazzi
Anno di pubblicazione: 2017
224 pp. | 14 x 19,5 cm. 
Prezzo di copertina: 11,00 euro

Età di lettura: dai 12 anni

Altri libri che raccontano la mafia?

Condividi questo articolo sui social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *