Guida semi-seria alla Bologna Children’s Book Fair

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Diciamocelo: non siamo metodiche e organizzate, noi Galline Volanti. Ci piace razzolare “a sentimento”, fiutando ciò che più ci colpisce in modo irrazionale e senza meta precisa.

La Bologna Children’s Book Fair è immensa. Occorrerebbero giorni per sfruttare a pieno le sue potenzialità.

C’è chi prepara il viaggio con mesi di anticipo, studia a memoria il programma e la cartina (che poi ci spiegate perché una cartina ha sopra i numeri degli stand ma non i nomi di quelli che ci stanno dentro?!), prepara diligentemente incontri e c’è chi invece… è come noi! E pensare che Ada è pure un ingegnere…

Un giorno a disposizione e due sole eventualità: o sei una persona estremamente organizzata e riesci a cogliere impressioni in modo mirato o finisci per razzolare a caso portandoti a casa impressioni sfocate.

Indovinate cosa ci è accaduto lunedì?

Certo, ci abbiamo provato, a organizzarci.

Zaino (beh ecco, Ada aveva uno zaino da trekking sull’Everest mentre Silvia aveva ‘na borsetta a tracolla da fricchettona che dopo dieci minuti le staccava una spalla), scarpe comode (su quello ci siamo), pranzo al sacco (andrebbe dedicato un post solo a questo…riso in bianco scondito per Silvia e finocchio crudo per Ada…), giacca lasciata in macchina per alleggerire l’estenuante camminata, appunti sulle case editrici imperdibili prontamente segnate sulla cartina della Fiera (La Joie de Lire, Groundwood Books, Flying Eye Books, Planeta Tangerina, Editions Memo, Kids Can Press, A buen paso e molte altre).

Eppure, non ce l’abbiamo fatta. Girovagando tra gli stand ci siamo perse tra mari di libri, e prive di ogni coordinata, abbiamo annusato scoprendo piccoli tesori e lasciandocene sfuggire mille e mille che pur cercavamo. 

E dunque, per non lasciare sbiadire i ricordi di questa giornata, ma soprattutto per continuare a non prenderci mai completamente sul serio, ecco per voi una guida, non tanto guida, semi-seria, più semi che seria, su ciò che abbiamo imparato, o confermato, durante questo lunedì di fiera.

*** La scelta del primo stand da visitare è cruciale. In ogni caso, sappi che farai la scelta sbagliata. Parti da quello ricco di italiani? Rischi di restare invischiato per ore in un mare di libri (oltre che svuotare immediatamente il portafoglio). Scegli di iniziare dallo stand degli orientali? Bellissimo, peccato che probabilmente ne uscirai depresso per tutti quei libri meravigliosissimi che facilmente mai vedrai pubblicati in italiano. Sicuro di iniziare così? E perché non partire direttamente dal padiglione con il paese ospite, la Germania? Bravo, credi di essere l’unico ad avere avuto la brillante idea di far visita allo special guest? La mostra degli illustratori è un buon esordio, soft e intenso allo stesso tempo, anche se forse mentre ammiri le illustrazioni ti capiterà di pensare alle lancette dell’orologio e ai libri che in quel momento non stai guardando.

*** Gli stand dei francesi pullulano di cose preziose ma, non si sa perché, in essi regna il caos. L’allestimento è un labirinto e diventi schizofrenico.

*** Se dopo un’ora hai già zaino/trolley/borsa pesanti come un macigno senza aver comprato nemmeno un libro, fatti una domanda: li guarderò mai davvero tutti questi cataloghi?!

*** Gli stand degli olandesi sono piccini ma taaaaanto ricchi di belle cose. Attenzione, non cadere in tentazione: anche se conosci l’inglese e il tedesco non capirai comunque un accidente di quella lingua.

*** Errore da principianti: non penserai che le case editrici di un Paese siano tutte riunite in un unico padiglione vero? Non lo sai che Zoolibri lo trovi isolato tra gli asiatici e Topipittori in mezzo agli spagnoli?

*** Se cerchi libri per bambini per la fascia 0-3 anni buttati tra i francesi, gli inglesi e i tedeschi e andrai sul sicuro.

*** Aguzza l’ingegno: se sono ore che cammini cercando di fare il furbetto frugando negli stand alla disperata ricerca di libri senza parole, che così tanto lo capisco lo stesso anche se è in cirillico, sappi che all’International Bookstore c’è una tavolata dedicata solo ai silent book (ovviamente non tutti quelli presenti negli stand, quindi… continua a frugare!).

*** Alcuni libri possono essere cocenti delusioni rispetto alle tue aspettative (è sempre doveroso toccare un libro prima di comprarlo!), prendine atto e girati verso lo stand accanto. Morto un libro se ne fa un altro.

*** I sudamericani possono pubblicare libri molto, molto, molto, molto tristi. Ma anche belli eh. Se sei in vena di pessimismo cosmico o cerchi un libro che mai leggerai a tuo figlio, ma che a te piace così tanto!…vai tranquillo, è lo stand perfetto per i libri su temi difficili!

*** Corea, Taiwan, Giappone, Cina. Ahhhhhh, che splendidi libri pubblicano! E che illustrazioni! Peccato per quella piccola barriera linguistica…tuttavia molti editori sono gentilissimi e disponibili, oltre che ad attaccarti pezze di mezz’ora, a inviarti via mail il testo in inglese del libro richiesto. Ancora ignoriamo cosa arriverà nella nostra casella mail dopo che Silvia ha sentito da lontano Ada parlare con un editore giapponese e nominare le “flying chickens”… e sì Ada ha pure fatto vedere al malcapitato il blog. L’unica cosa che è riuscito a riconoscere è stata la copertina di Fiume Lento di Alessandro Sanna… il nostro illustratore, punta di diamante dell’arte italiana, abbatte confini!

*** Confidi forse di trovare nell’International Bookstore i libri che diligentemente ti sei appuntato sul quadernetto? No! Sbagliato! Non troverai quasi nulla di ciò che cerchi ma soprattutto… troverai tutto ciò che non cercavi!

Buona fiera, o non fiera, a tutti!

Vi lasciamo qualche immagine…

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6 risposte a “Guida semi-seria alla Bologna Children’s Book Fair”

  1. Marilena ha detto:

    Leggo in ritardo di più di un anno questa piccola guida (vi ho scoperte solo oggi, e da più di due ore vi sto leggendo con passione) e non posso non ringraziarvi perchè: 1) mi sono divertita 2) il vostro approccio mi è affine e vedendo il vostro splendido lavoro mi fa ben sperare di riuscire prima o poi a lavorare in questo strepitoso angolo anche con autoironia e un leggero e sanissimo “cazzeggio”.
    In bocca al lupo ragazze!

    • Galline Volanti ha detto:

      Marilena, grazie. Scrivere e curare il blog è per noi un grande divertimento ma anche un corposo impegno. Sapere che c’è chi ci legge con attenzione e interesse è per noi energia vitale per proseguire. Sapere poi che c’è chi condivide il nostro spirito serio senza mai prendersi troppo sul serio, ecco ci rende ancor più felici.
      Felici di averti incontrata e in bocca al lupo anche a te!

  2. caterina ha detto:

    guida preziosa!

  3. Simona ha detto:

    Direi che vi siete divertite moltissimo!

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