Ecco un libro piccino ma pieno di brivido.
Non di quelli posticci, un brivido vero e proprio, degno di un film di paura con la P maiuscola.
Adatto a bambini, anche grandicelli che bramano storie dove il quotidiano e il familiare si stravolgono in qualcosa di spaventoso. Sì insomma, di quelle che forse ti sogni di notte.
L’avvio de “Il mostro di neve” è abbastanza confortante (titolo a parte): una bella e agognata nevicata richiama 3 ragazzini ad andare nel cortile di una casa abbandonata per costruire un pupazzo di neve, grande e spaventoso, con tanto di rami come braccia, guantoni per le mani, lampadine per gli occhi, collo di bottiglia per il naso e ramo d’edera per sciarpa. E infine, un vecchio cellulare in mano, a mò di scherzo.
Jack, Sam, Ryan non sono tutti e tre amici allo stesso modo: Jack e Sam sono amici, mentre Ryan, un po’ fifone, un po’ meno. E quando è sera e Jack riceve un messaggio non ha dubbi sia di Sam, anche perché il messaggio recita: “Vieni al pupazzo di neve. Ti sfido. S.”
Peccato che quel messaggio l’abbiano ricevuto anche gli altri due con firme diverse, e quando si ritrovano alla casa abbandonata, il pupazzo di neve non è – piccolo spoiler – propriamente al suo posto…
Un’avventura breve e mozzafiato, un po’ thriller un po’ mistero, un finale aperto, tre protagonisti maschili per calarci ancor più nella storia, i disegni in bianco e nero di Ross Collins che di tanto in tanto spezzano il testo, e infine, tutti gli accorgimenti per facilitare la lettura ad ogni tipo di lettore (alta leggibilità).
Gli ingredienti per dare forma a un piccolo libro gustosissimo ci sono, che dite?
Lo consiglierei idealmente tra gli 8 e i 10 anni, forse anche un attimo prima e dopo a seconda dei lettori.
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