Letture della buonanotte #1

Silvia Sai

Il momento privilegiato per la lettura in casa nostra è da sempre quel prezioso spazio di tempo in cui fa capolino la notte. Le luci si abbassano, le case sono più silenziose, l’energia del giorno lascia spazio all’intimità della sera e degli affetti familiari. E’ in quei momenti che le menti si lasciano trasportare con più malleabilità, i cuori sono più disposti ad abbandonarsi alla voce, il corpo finalmente rilassato dopo giochi e corse. Se durante il giorno il libro è fruito in autonomia diventando parte del gioco, osservato, maneggiato, spostato (anche questa è una prima forma di approccio alla lettura!), è solo con il calar della sera che le mie figlie si sintonizzano su una dimensione di “ascolto”.

A patto che sia rispettato il giusto setting, ossia:

  • Luci soffuse: lo sguardo non è così distratto dall’ambiente circostante e si pone in modalità “intima”.
  • Rumori al minimo: durante la lettura televisione, radio e altri dispositivi sono silenziosi.
  • Posizione comoda: in braccio a me su una poltrona o sedute accanto nel letto o sul divano.

Un altro fattore determinante la buona riuscita di una lettura serale, per la mia esperienza, è la condivisione del libro. Le bambine devono essere partecipi della scelta, in questo modo hanno la possibilità di esprimere una preferenza, attivare una motivazione, essere coinvolte. Come ovviare al concreto rischio che si presentino con una lista infinita di libri? O che propongano per 20 giorni consecutivi la medesima lettura? Noi abbiamo concordato che un libro (o più se c’è tempo) è scelto da loro e uno da me.

Quali libri proporre? Potrebbe essere sensato prediligere letture pacate, magari con un testo in rima e musicale, letture che accompagnino la fantasia senza offrire eccessivi stimoli che potrebbero inficiare l’agognato (almeno per noi genitori!) sonno. E’ proprio di questi libri che vi parlo oggi. Vi racconto gli albi illustrati che in casa nostra sono i protagonisti assoluti da quando Ilde aveva circa 1 anno (preciso però che molto spesso optiamo anche per storie che nulla hanno a che vedere con il mondo dei sogni, libri amati in quel periodo e che, anche se “movimentati”, conciliano il rilassamento magari in modo divertente!).

Ed ora, i quattro albi illustrati, tutti italiani! Età di lettura? Dagli 0 mesi in poi…!

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IL GRANDE LIBRO DEI PISOLINI

testo di Giovanna Zoboli e illustrazioni Simona Mulazzani

Il grande libro dei pisolini è forse il più raffinato ed elegante albo illustrato dedicato al mondo dei sogni. E’ una splendida ninna nanna propiziatoria il buon sonno: un testo in rima accompagnato da meravigliose illustrazioni a tutta pagina. Il formato è grande e perfetto per accogliere i disegni pieni della Mulazzani in tavole ricche di dettagli e colori nelle tonalità prevalenti rilassanti del blu e del verde, dei colori pastello e delicati. Sembrano studiate apposta per invogliare a tuffarsi a capofitto nel mondo sognante creato dalle autrici!

Tutto concorre in questo albo a conciliare il riposo. I soggetti rappresentati appartengono al mondo animale e sono dolcemente sprofondati in un sonno sereno e profondo. Accompagnati da un testo musicale, dal linguaggio ricercato, curato e preciso, siamo cullati da parole che sollecitano continuamente l’immaginario del riposo: “coperte”, “soffice polvere”, “cullato”, “lento si riposa”, “notte”, “poltrone”, “divani”, “pigiama”, “camicia da notte”, “letti a castello”, “morbide sponde”…

Nel sonno scivola lento il serpente
riposa il pesce nella corrente,
Dentro l’armadio pisola il gatto
sogna la tarma dentro al cassetto.

E proprio questo lessico così insistentemente notturno e sognante, mai banale, incontra una vivida espressione nei disegni della Mulazzani, anch’esse avvolgenti come coperte: si potrebbero trascorrere ore a osservare i ricami e i tessuti delle coperte, dei tappeti, dei piumoni e dei cuscini, nonché dei pigiami e delle pantofole.

Lungi dall’essere uno sterile corredo al testo, le illustrazioni detengono una forza narrativa propria, accostando ampi scenari, quasi scenografici, a deliziosi dettagli in cui gli occhi più attenti potranno perdersi. Raccontano di animali divertenti, familiari, buffi o così insoliti da risiedere al limite della fantasia, ognuno adagiato in un giaciglio che appartiene talvolta al suo mondo, talvolta a mondi diversi, con accostamenti inaspettati e buffi: troviamo così i dromedari adagiati nei letti a castello, un gruppo di giraffe in un sacco a pelo, un ippopotamo profondamente addormentato sul divano (pare quasi di sentirlo russare!), una farfalla svolazzante nella sua camicia da notte, i conigli nell’erba, e poi ancora un rospo e una rana accoccolati nella coda del coccodrillo, o un bassotto su un lettino accanto ai sette capretti, ognuno nel proprio lettino!
E poi ancora colombacci, foche monache, picchi, assiuoli, mandrilli, storni, ghiri, gazzelle, tarme…

Non può stancare un libro così, perchè il ricco campionario di dormienti susciterà sempre curiosità tra i bambini mentre dolcemente canticchiamo il testo come una ninna nanna.

BUON VIAGGIO, PICCOLINO!

testo e illustrazioni di Beatrice Alemagna

Proseguiamo con la casa editrice Topipittori che ci propone una storia creata dall’illustr-autrice Beatrice Alemagna. Lasciamo le illustrazioni piene e il testo denso di rime del libro dei pisolini per accogliere una storia di quotidianità, familiare e rassicurante perché racconta, nel suo ripetersi sera dopo sera, il viaggio di un bambino verso il sonno. Un viaggio un po’ misterioso, pauroso, magico, che ogni bambino compie insieme a chi gli è più caro: mamma e papà. Le pagine sono scandite dal percorso preparatorio verso il sonno, raccontato qui in prima persona dal bambino in forma di metafora: il viaggio appunto. Abbiamo dunque l’interruzione del momento del gioco, la preparazione di una valigia che contenga quanto di più rassicurante il bambino può necessitare durante la notte-viaggio (il libro preferito, l’orsacchiotto, il biberon), la preparazione per essere puliti e profumati, il pigiama-tuta spaziale, il saluto al papà e al gatto, l’accensione della giostrina-motore e infine la partenza-sonno nel lettino.

Il testo è essenziale, ciò che parla davvero, e con straordinaria espressività, sono i gesti, le azioni, i movimenti, gli sguardi, le mani. I disegni dell’Alemagna si soffermano su questi dettagli tralasciando le rappresentazioni a figura intera dei genitori. Esprimono con intensità la cura, l’accoglienza e l’amore dei genitori verso il bambino che in questo viaggio, o per lo meno nella sua preparazione, non è mai solo. La relazione tra bambino e genitori si anima nelle pagine: una mano che saluta, due sguardi che si incrociano, una spalla che sostiene.

Ciò che solo in apparenza potrebbe sembrare banale, ma che banale non è per un bambino -la routine che precede la nanna- acquisisce una rinnovata originalità grazie alle illustrazioni dell’Alemagna che offrono tagli prospettici variati e particolari, sia nelle tavole intere che nei singoli dettagli.

L’unico dubbio, che deriva anche dalla mia esperienza personale di lettura con Ilde, è la scelta del registro metaforico sonno-viaggio. Ai bambini piccoli piace nominare, o sentire nominare, oggetti, persone, situazioni, con i loro nomi. Ben prima di aver imparato a verbalizzare il mondo che li circonda, i piccoli riescono a comprendere le parole che lo descrivono. Trovo che il ricorso alla metafora, incomprensibile ai più piccoli, possa rappresentare un inceppamento nel percorso di relazione tra genitore e bambino basata sul linguaggio durante la lettura. Sfogliare le pagine, indicare le illustrazioni, e nominare oggetti, azioni o persone che non corrispondono alla realtà comprensibile per il bambino, sposta il registro della lettura più sul versante adulto che su quello bambino. Poi, si potrà obiettare che la lettura in questo caso acquista valore piuttosto come momento condiviso, dove la voce e l’emozione sono preponderanti, poco importa che il linguaggio metaforico non sia compreso. Ma allora mi chiedo: perchè ricorrere a questo registro? Ilde ora, a quattro anni, comprende la metafora e in qualche modo ne apprezza il senso, anche sorridendo, ma ormai è una storia che si allontana dalla sua esperienza (lettino, biberon, pannolino, ciuccio…) e non raccoglie più il suo interesse.

BUONANOTTE A TUTTI

testo e illustrazioni di Bruno Munari

Buonanotte a tutti è un albo illustrato di Bruno Munari, ultimo della serie dei libri animati per bambini inediti nel 1945, che non fa che confermare lo stile dell’artista-designer, così concreto e originale. Un libro-oggetto, secondo la sua concezione, minimale, straniante e a tratti onirico, nelle illustrazioni così come nel testo.
Quello che abbiamo tra le mani è un libro di grande formato in cui i disegni spiccano su uno sfondo bianco, vuoto, quasi accecante. Breve il testo in rima, si connota per un uso del linguaggio aderente alla realtà ma allo stesso tempo spiazzante. Anche qui incontriamo infatti diversi animali a cui però  Munari attribuisce un nome proprio: il pesce Berengario, il gatto Gaetano, l’uccellino Pisolino.

Ciò che caratterizza l’originalità, in sintonia con lo stile di Munari, è la disposizione dei disegni -che si rivelano e svelano a loro volta altri disegni- attraverso alette di svariate dimensioni e forme conferendo alla pagina bianca un’idea di movimento. Nessuna tavola è uguale alla precedente. Troviamo ad esempio l’uccellino nascosto sotto tre strati di finestrelle gradualmente più piccole, o la luna che fa capolino da un piccolo abbaino-finestrella a sua volta nascosto sotto una grande aletta-solaio.

Ma la luna
ha i suoi guai.
Tutta la notte
non dorme mai.

Non è semplice descrivere a parole i libri di Munari perchè la loro lettura rappresenta davvero un’esperienza di gioco e curiosità. Tina, 18 mesi, grande amante di letture “attive” e partecipate, ha mostrato subito un grande interesse per questo albo, dolce, raffinato e molto animato.

NINNA NANNA NINNA MAMMA

testo e illustrazioni di Antonella Abbatiello

Questo è un libro amato e noto. Personalmente non mi ha mai attirato, per lo stile delle illustrazioni, che non incontrano il mio gusto personale, ma anche per i colori, a mio avviso troppo sgargianti, per i disegni, eccessivamente stilizzati, e infine per la scelta del font. Inoltre il testo mi sembrava, a una lettura decisamente superficiale, un po’ banale. Se però gli albi editi da Topipittori hanno scandito le letture della buonanotte di Ilde tra i dodici mesi e i tre anni, con l’arrivo di Tina ho desiderato  proporle libri per la buonanotte nuovi e che potessero in qualche modo attrarre anche Ilde (e facilitare dunque una lettura condivisa).

Ho superato le mie resistenze e ho scelto Ninna nanna ninna mamma, di Antonella Abbatiello e, con mia grande sorpresa, si è rivelato un grande successo, non solo con Tina, ma anche, e forse soprattutto, con Ilde, che ormai ha quattro anni.
Similmente al primo libro dei Topipittori, il testo qui si compone di scelte lessicali e abbinamenti semantici non scontati,  a dispetto della mia prima impressione. Introdurre scarafaggi, lupi, bruchi, pipistrelli, befane, in una lettura della buonanotte non è banale. Costruire un immaginario non convenzionale, probabilmente poco noto all’esperienza del piccolo lettore, è un aspetto che mi ha positivamente stupita soprattutto perchè amalgamato in frasi dolci e acoglienti.
Ogni pagina presenta una frase in rima, breve, dalla struttura semplice e ripetitiva (l’introduzione è sempre “ninna nanna…”), spezzata dall’illustrazione a centro pagina.
Ma questo è soprattutto un libro da cantare. Lasciandosi andare a una melodia inventata o ispirata al video, potrete creare un’atmosfera davvero intima. La musicalità del testo, la scelta di alcune immagini e contenuti invitano a modulare il tono e il volume della voce, sussurrando, esclamando, ridendo, interpretando, mimando, emettendo suoni e versi.

Ninna nanna della festa, se non dormi ho il mal di testa.

Ninna nanna del gigante, grande come un elefante.

Ninna nanna della pappa, il coniglio corre e scappa.

Ninna nanna della zia, brutto lupo pussa via!

Alla seconda lettura Ilde si è impossessata del libro e ha iniziato a leggerlo cantando, dimostrando non solo di avere già memorizzato alcune rime ma anche di provare soddisfazione e divertimento nell’interpretare il testo.
Gli elementi singolari acquisiscono un effetto spiazzante e ironico (Ilde ride moltissimo con “la fata tonda come una una patata”) e così, acanto a un immaginario insolito, ne scorgiamo uno più familiare  ai bimbi (fiore, coniglio, leone, lettino, cuscino), dove trovano spazio anche le figure vicine al mondo degli affetti: la mamma (protagonista di diverse rime), la nonna, il papà, il fratello, la zia. Il libro si apre con la mamma seduta accanto al letto del bambino e si conclude con la mamma questa volta addormentata: “ninna nanna tutta rosa che la mamma si riposa” (scelta davvero originale!).
Infine, le illustrazioni. Pur non convincendomi del tutto, ho constatato che la loro essenzialità, il contorno nero spesso, i colori uniformi e accesi definiti su uno sfondo molto contrastato, richiamano con forza lo stile dei disegni degli stessi bambini, restituendo un’idea di spontaneità e semplicità convincente.

IL GRANDE LIBRO DEI PISOLINI
G. Zoboli, S. Mulazzani
Topipittori
32 pp. | Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo di copertina: 20 euro

BUON VIAGGIO, PICCOLINO!
Beatrice Alemagna
Topipittori
32 pp. | Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo di copertina: 12,50 euro

BUONANOTTE A TUTTI
Bruno Munari
Corraini Edizioni
10 pp. | 24×32 cm.
Anno di pubblicazione 2011 (e.o. 1997)
Prezzo di copertina: 15,50 euro

NINNA NANNA NINNA MAMMA
Antonella Abbatiello
Edizioni Fatatrac
32 pp. | 21×21 cm.
Anno di pubblicazione: 2010 (e.o. 2004)
Prezzo di copertina: 13,50 euro

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