Non c’è che dire, Lucky Break è un libro avvincente.
350 pagine che scorrono via lisce raccontando una storia che dura pochissimi giorni.
Quasi senza accorgercene passiamo dal dramma (una famiglia distrutta dal dolore per la morte di uno dei figli gemelli), alla sofferenza per il silenzio assordante in casa (quella di Leon, il protagonista e fratello sopravvissuto), a una bellissima amicizia (quella tra Leon e Arnold, appena arrivato nella sua classe), alla commedia degli equivoci (i due tredicenni si cacceranno in un guaio dietro l’altro), alle risate più leggere (Arnold, con le sue stranezze legate a una malattia, intelligentemente mai nominata e etichettata, parla senza alcun filtro rompendo la barriera del silenzio).
Una storia che è una corsa contro il tempo tra indagini poliziesche, partite di rugby, vagabondi, dialoghi sferzanti … nel tentativo di ricucire quegli strappi dolorosi e ripotare la vita a un senso.
Un libro che diverte pur addentrandosi in parti buie – mature – dell’esistenza.

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