Milioni di gatti

Silvia Sai

Quando in libreria ho preso tra le mani Milioni di gatti, ammetto che ignoravo fosse una pietra miliare della letteratura americana. Ciò che ha attirato il mio sguardo è stata piuttosto la copertina vintage, dai colori così particolari, ocra intenso, rosso e nero, e dai disegni ad inchiostro denso.
Sfogliandolo, mi si sono illuminati gli occhi perché ho avvertito subito il profuomo di una bella storia, una fiaba, un racconto senza tempo impreziosito da meravigliose illustrazioni in bianco e nero.

L’ho letto insieme a Ilde, e sono andata a scoprire Wanda Gàg, la sua autrice.

Milioni di gatti

Wanda Gàg – Elliot edizioni

Milioni di gatti

Wanda Gàg è un donna di origini tedesche (per la precisione austro-ungariche), nata e vissuta negli Stati Uniti nella prima metà del ‘900, dove il padre era precedentemente emigrato. Wanda era un’artista, una stampatrice, illustratrice, autrice di testi e traduttrice. Era una donna eccentrica, dal carattere deciso e fiero, una femminista. Il suo stile ha ispirato diversi grandi illustratori, tra i quali Maurice Sendak e Beth Krommes (che ha reso omaggio diretto a Wanda nel suo The house in the night).

Nel 1928 Wanda pubblica il suo primo libro per bambini (anche se lei, per prima, non amava distinguere l’arte per adulti da quella per bambini), Milioni di gatti, pluripremiato e considerato il primo vero picture book americano (albo illustrato), un classico senza tempo, mai andato fuori catalogo dalla sua prima edizione!

Il motivo per cui è considerato il libro che ha aperto la strada ai picture book in America ha a che fare con l’espediente stilistico usato: Wanda Gàg disegna un unico scenario sulla doppia pagina, non più confinate solo nella tavola singola, cioè, le illustrazioni vanno a comporre un panorama continuo.
Non solo, Wanda gioca in modo libero e originale con simmetrie e asimmetrie tra testo e disegni che si dispongono in modo sempre diverso nello spazio bianco delle tavole: spesso racchiusi come in una quinta, o in un fumetto, i disegni si posizionano di volta in volta sopra, sotto, a lato, o obliqui rispetto al testo scritto.
Si intuisce la cura e la precisione con cui l’autrice si è dedicata a questo albo! (stampato a mano dal fratello stesso di Wanda).

milioni di gatti

“C’erano una volta…”.
La storia è una di quelle storie senza tempo e senza età. La trama è pulita e lineare, alleggerita da un fraseggio scorrevole, cadenzata da ripetuti dialoghi, ritmata da un ritornello ricorrente (peccato che nella traduzione si perda la parziale rima).

Gatti qui, gatti lì,
gatti e gattini ovunque,
centinaia di gatti,
migliaia di milioni e milioni di gatti.

La scena si apre su una casetta “confortevole e pulita“, con un giardino fiorito, e “un uomo molto vecchio e una donna molto vecchia“, ai quali nella storia non viene mai attribuito nome proprio. Sono soli e soffrono di questa solitudine. Consapevole della propria infelicità, la donna si dice convinta che, con un “dolce, piccolo, tenero gatto” potrebbero essere molto felici!
Il marito accoglie il suo desiderio e si mette in viaggio alla ricerca di un gatto. Quell’omino dalla lunga barba bianca, il naso a punta, e il volto pacifico e simpatico attraversa fresche valli e colline soleggiate (e noi lo seguiamo lungo sentieri e panorami finemente disegnati!), finché non trova un gatto, anzi, moltissimi gatti, una collina coperta di gatti! Soddisfatto, l’uomo molto vecchio sceglie subito il gatto più carino, un gatto bianco. Ma… ben presto resterà ammaliato dalla bellezza e dalla tenerezza di ogni gatto che incontra, uno grigio, uno nero, uno striati e così via… Accoglie il primo tra le braccia, il secondo sulla spalla, il terzo sull’altra spalla… sopraffatto dall’entusiasmo, l’uomo molto vecchio si trova letteralmente sommerso e circondato da centinaia, migliaia, milioni di gatti.

In un bellissimo gioco di prospettive ad aprire scorci insoliti, il cammino verso casa diventa un’infinita ed esilarante marcia di gatti, gattini e gattoni.

milioni di gatti
milioni di gatti

Inutile dire che la donna molto vecchia, superata la sorpresa iniziale, con piglio deciso fa notare al marito che sarebbe impensabile per loro nutrire tutto quel popolo di gatti: occorre sceglierne uno, il più bello.

Ma come scegliere il più carino? Chi si può assumere la responsabilità di sancire la bellezza in modo assoluto?

La coppia molto vecchia ritiene che tale responsabilità debba ricadere sui gatti stessi, i quali, però, in modo del tutto prevedibile, ritenendosi ognuno migliore dell’altro, si azzuffano furiosamente scatenando una lite senza precedenti, inducendo i due signori a rifugiarsi in casa. Il silenzio che ne segue è totale. Inquadrati di schiena, mentre sbirciano attraverso la finestra in salotto, i signori non scorgono più nemmeno un gatto e così trovano il coraggio di uscire.
E lì, accucciato sotto un cespuglio, ecco un gattino, spelacchiato e magrolino, unico superstite della zuffa.

“Caro, piccolo gattino” disse l’uomo molto vecchio “come mai non sei stato trascinato via dalle altre centinaia, dalle migliaia, dai milioni e milioni di gatti?”.
“Oh, sono solo un gatto alquanto bruttino” disse il piccolo. “Perciò quando avete chiesto chi fosse il più carino, io non ho detto niente. Così nessuno se l’è presa con me”.

milioni di gatti
milioni di gatti

Affettuosamente accudito, amato e nutrito, il piccolo gatto si fa pasciuto, una trasformazione resa efficacemente in una splendida doppia pagina in cui Wanda Gàg ci mostra il gattino giocare con la ciotola di latte, nello scorrere del tempo. La tavola conclusiva esemplifica la rinnovata serenità che ora regna nella casa: accomodati sulla sedia a dondolo, l’uomo molto vecchio con la pipa, la donna molto vecchia con il lavoro a maglia, il gattino sul tappeto intento a giocare con il gomitolo. Grazie al taglio centrale della scena, racchiusa in una cornice tondeggiante, alla luce della lampada che illumina simmetricamente il tavolino, i due ritratti della coppia sposa, anche a noi lettori giunge una sensazione di equilibrio e serenità.

milioni di gatti

Forse sono proprio l’amore, la cura, la compagnia, l’amicizia a nutrire animo e corpo e a far emergere la vera bellezza?

Questo a me sembra dirci, in fondo, la storia. Ma molte altre possono essere le suggestioni, anche velatamente filosofiche, che possono scaturire tra le righe: che cos’è la bellezza? come si può definire? è qualcosa di oggettivo, soggettivo? chi si assume la responsabilità di stabilire cosa è bello e cosa no? a cosa porta la vanità? è necessario raggiungere la bellezza per essere felici?

Ma aldilà di tutto ciò, Milioni di gatti resta un albo lieve e delicato in grado di comunicare con immediatezza anche ai bambini più piccoli (l’unica resistenza potrebbe essere legata al bianco e nero delle illustrazioni, ma è solo questione di abitudine). Ilde ha amato subito l’opera di questa grande narratrice visiva!

MILIONI DI GATTI
Wanda Gàg
Elliot Edizioni
32 pp. | Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo di copertina: 14,50 euro
Età di lettura: dai 3 anni 

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Per svolazzare ancora un po’

° Il video del libro in edizione originale.

° Un sito in inglese interamente dedicato a Wanda Gàg, alla sua biografia, alla sua arte e ai suoi libri.

° Un interessante percorso guidato per sollecitare una discussione filosofica con i bambini proprio a partire dal libro di Wanda (in inglese).

° Il sito web della casa-museo della famiglia Gàg.

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