Ragazze con i numeri

Silvia Sai

Ragazze con i numeri me lo sono gustato con calma e molto piacere.

Ogni sera leggevo un capitolo, una breve biografia di una donna protagonista di una piccola, grande, parte della storia della scienza.

Ogni sera non vedevo l’ora di scoprire in quale mondo e in quale vita mi sarei immersa. Ho viaggiato nello spazio, nella matematica, nella medicina, nella neurobiologia, nell’astronomia, nelle scienze naturali e nell’etologia, nell’antropologia, nella chimica e persino nei vulcani!

Mi sono appassionata per alcune vite davvero incredibili, mi sono arricchita di scoperte scientifiche che mai avrei pensato così interessanti, ho sentito vicine queste donne e più volte mi sono ritrovata a pensare a quante forme e possibilità la vita può offrire, se solo si osa e si persevera nelle proprie passioni.

Credo che Vichi De Marchi e Roberta Fulci abbiano fatto un lavoro di scrittura straordinario, non solo per la cura, la precisione e la chiarezza dei contenuti ma anche per l’espressività narrativa che accompagna il lettore con vivida naturalezza.

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La chiarezza espositiva contraddistingue l’intero volume, piuttosto corposo ma ben organizzato. L’introduzione generale presenta, piuttosto intelligentemente, le 15 vite in una tavola cronologica, poi ci si addentra nei capitoli: in apertura di ognuno di essi un bel ritratto illustrato della donna protagonista ad opera di Giulia Sagramola, segue il racconto biografico (12-15 pagine); in chiusura una pagina comprensiva di sintetica tabella cronologica con le date salienti della vita e alcuni punti che rispondono alla domanda “è importante per la scienza perché…”

In linea con la collana cui appartiene, Donne nella scienza, l’affondo nei contenuti scientifici non è eccessivamente profondo, non rischia pertanto di apparire respingente. Le scoperte, le invenzioni e gli studi sono descritti per quello che sono stati: parti importanti della vita umana delle donne. Rispetto agli altri titoli, veri e propri romanzi brevi, qui incontriamo biografie in racconti che mantengono tuttavia la medesima impressione di completezza.

La scelta delle 15 donne scienziate è tutt’altro che banale, a parte alcune più note, la stragrande maggioranza sono certa è sconosciuta ai più (e certamente ai ragazzi).

Ma di chi stiamo parlando? Senz’altro di donne determinate nell’inseguire le proprie passioni e inclinazioni, anche di fronte alle difficoltà. Donne che hanno perseverato, alcune con toni battaglieri, altre con modi più silenziosi e riservati.

Ciò che ho trovato estremamente interessante è stato leggere come il cammino da loro intrapreso per portare avanti gli studi scientifici si sia intrecciato in diversi modi con altre parti della loro vita, ad esempio la famiglia.

Come prevedibile, diverse sono le donne che si sono dovute scontrare con pregiudizi e idee radicate nel loro tempo e nei loro familiari. Penso alla protagonista del primo capitolo, la bielorussa Valentina Tereshkova che, prima di diventare la prima donna al mondo ad andare nello Spazio, compì scelte piuttosto insolite e non propriamente ben viste, come allenarsi nel lancio col paracadute!

E che dire della vita incredibile di Sophie German, che nella Francia di inizio Ottocento fece di tutto pur di inseguire la propria passione per la matematica: studiando in gran segreto da autodidatta, imponendosi alla propria famiglia ma anche fingendosi uomo!

Simili resistenze nel contesto sociale sono state affrontate da donne anche in momenti storici a noi molto più vicini: Katherine Johnson, donna scienziata di colore si è scontrata con non poche difficoltà per lavorare alla NASA; mentre Maryam Mirzakhani non ha certo trovato terreno fertile in Iran per i suoi interessi matematici!

Per alcune donne, perseverare nella ricerca ha significato compiere grandi sacrifici familiari, nella cura dei propri figli ad esempio. Penso alla vita di Tu Youyou, donna che ha trovato una cura per la malaria coniugando medicina occidentale con quella della tradizione cinese, allontanandosi per lunghi periodi dai figli,

Molto particolare anche il cammino di Vera Rubin, studiosa delle galassie e prima donna ad accedere al famoso osservatorio astronomico di Palomar. Vera divenne grande scienziata ma anche madre di 4 figli, dopo aver rinunciato agli studi ad Harvard per poter stare con il marito!

Mi ha sorpreso scoprire quanto nella storia, pur nota, di Jane Goodall la figura della madre abbia svolto un ruolo decisivo nel permetterle di iniziare le sue ricerche tra gli scimpanzé nella foresta. Già, perché le autorità britanniche le accordarono il permesso di ricerca a patto che non fosse sola nella foresta, e così la madre si offrì di accompagnarla…

Ci sono donne invece che hanno condiviso passioni e ricerche scientifiche insieme ai loro compagni di vita, come Katia Krafft che con il marito e collega ha studiato e fotografato i vulcani, fino all’ultimo respiro…

Altre vite sono davvero rocambolesche e piene di imprevisti, ma anche di ingiustizie, sanate solo molto tempo dopo le loro scoperte.

Da antropologa, infine, non posso non aver apprezzato la presenza di Margaret Mead, donna estremamente determinata e appassionata nel condurre, in contesti pionieristici e tutt’altro che semplici, le prime ricerche sul campo alla scoperta di altri modi di vivere.

In tutte le 15 biografie c’è qualcosa di stimolante e avvincente, ci sono vite per sognare, per riconoscersi, per fantasticare, per imparare, per far scoccare una scintilla, non solo di curiosità ma anche di puro piacere di lettura.

RAGAZZE CON I NUMERI – Storie, passioni e sogni di 15 scienziate

Vichi De Marchi e Roberta Fulci (testo), Giulia Sagramola (illustrazioni)

Editoriale Scienza

Anno di pubblicazione: 2018

208 pp. | 17 x 23 cm.

Prezzo di copertina: 18,90 euro

Età di lettura: dagli 11 anni

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