Non è che mi convincesse, tutto quel rosa. E quel viso tremendamente carino, con il nasino all’insù, e quella posa così elegante e raffinata, quella mano aggraziata e le dita affusolate… insomma, le tavole sbirciate tra le anteprime del nuovo libro di LupoGuido, Rosa a pois, mi respingevano più che attrarmi.
Un retrogusto dolce permea tutto il libro e ne caratterizza la narrazione testuale e visiva, costruita su una stesura di colori morbidi e sfumati. Già, perché Rosa a pois racconta una storia d’amore, la storia di un corteggiamento discreto, di un’amicizia che è complicità e cura.
E, a ben vedere, quel rosa e quel dolce ci stanno proprio bene in una storia così, romantica e d’atmosfera, delicata e luminosa.
Rosa a pois


Fin dalla copertina conosciamo Adèle, “adorabile, allegra e vivace”, la ragazza che gestisce con amore il Grembiule a pois, un caffè immerso nella natura che profuma “di grandi distese di prato modellate dalla brezza marina” e di scogliere a picco sull’oceano.
Questo libro parla di atmosfere calde e accoglienti, di clienti affezionati che amano i graziosi dettagli del caffè, un mazzolino di fiori freschi, la porta sempre aperta anche agli sconosciuti, le torte e le risate.
E’ un mondo vivace quello che abita il caffè di Adèle, che si trasforma ora in caffetteria, ora in cinema, ora in mercato di frutta e verdura. E’ un luogo di chiacchiere e di ritrovi, e di festa. Insomma, non è difficile immaginare quella sonnacchiosa vivacità di un paesino sperduto nella campagna francese a due passi dal mare…
Ma non si parlava di storia d’amore? Sì, c’è l’amore, ricambiato, di Adèle per i suoi clienti e per il suo caffè e c’è anche un amore segreto, quello di Lucas, il fruttivendolo “gentile e forte”, per Adèle.
Lucas lo conosciamo fin dalle prime pagine, quando lo vediamo preparare il banco con frutta e verdura proprio nel caffè di Adèle, il mercoledì. Notiamo le sue educate gentilezze e i piccoli gesti di cura.
Sul sottile filo rosso di un corteggiamento che dissemina piccoli misteri nel caffè si articola la seconda parte del libro. Oggetti che compaiono come per magia accanto all’attaccapanni all’ingresso: prima un paio di stivali rosa con sulla suola inciso un sole, poi un impermeabile rosa, infine un ombrello rosa a pois, proprio in un giorno di pioggia. Tutto calza a pennello a Adèle.
E mentre la ragazza si prodiga a cercare i proprietari di questi oggetti rosa apparentemente dimenticati, noi scopriamo che oltre al rosa c’è il grigio. Il grigio delle giornate di pioggia, “fredde e cupe”, così odiate da Adèle che proprio non le sopporta e corre a rintanarsi sotto le coperte, piuttosto che vedere il suo caffè sporco di fango e vuoto di clienti.
Il contrasto tra il rosa, simbolo luminoso della vivacità travolgente di Adèle, e il grigio, simbolo dell’umore nero che proprio non riesce a cacciar via nei giorni di pioggia, diventa sempre più evidente. E sempre più evidente diventa il corteggiamento (mia figlia Ilde già all’impermeabile rosa ha compreso che è stato lasciato in dono da Lucas!).
La conclusione è degna di una storia di amore felice, raccontata con semplicità e per questo comprensibile anche ai bambini che probabilmente ancora non hanno vissuto un corteggiamento in grande stile.
In fondo non è così male. L’odore dell’erba bagnata e buono e le piace il ticchettio della pioggia che cade sull’ombrello. L’aria è fresca, le gocce scivolano sulle foglie le chiocciole sono uscite dal guscio. Adèle continua la sua passeggiata con i piedi nel fango, il naso nei fiori e il sorriso sulle labbra.
Rosa a pois è un libro che lascia un lieve sorriso sulle labbra e molte immagini in testa. E questo è già sufficiente per definirlo un buon libro.
Scritto con una prosa scorrevole e semplice, il libro è perfetto dai 6 anni.
ROSA A POIS
Amèlie Callot (testo), Geneviève Godbout (illustrazioni)
Traduzione di Gabriella Tonoli
Anno di pubblicazione: 2018
80 pp. | 22 x 27,5 cm.
Prezzo di copertina: 17 euro
Età di lettura: dai 5 anni
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