Mentre gli adulti genitori pronunciano frasi giudiziose e scontate raccomandazioni – giustissime eh! – i bambini se ne infischiano e fanno di testa loro, risultando sempre vincitori soddisfatti e sogghignanti.
Mamma e papà odiano le gomme da masticare? Mi comporto bene, non le mastico, se non … di nascosto!
Devo vestirmi elegante – che odio – per andare a far visita alla zia? Mi rovescio il succo d’uva sulla camicia bianca e salto nelle pozzanghere con le scarpe nuove (così dalla zia non posso andare).
Mamma dice che devo guardare il fratellino mentre lei si fa il bagno? Certo, lo guardo, sì, mentre mette a soqquadro mezza casa!
Voglio ottenere ciò che voglio, sempre? Frigno fino a sfiancare i miei genitori!
Devo mangiare le carote prima di potermi gustarmi il dolce? Nascondo le carote in un sacchetto di plastica, in tasca!
Ruby, Arthur, Bertha, Ethel… sono alcuni dei protagonisti delle 8 Storie per bambini perfetti in cui in 2-3 pagine ciascuna emerge un’infanzia scomoda, di quella che solitamente non si ritrae nei libri per bambini, ma assolutamente catartica (per i bambini) e veritiera (per i genitori).
9 sono invece le Favole a cui non badare troppo, scritte dalla medesima autrice americana, Florence Parry Heide (questa volta insieme a Sylvia Worth van Clief). In gran parte protagonisti non bambini anche se ne sono un intuibile alter ego, gli animali (ma c’è anche una goccia!) impersonificano con le loro azioni una morale esattamente capovolta.
Troviamo ad esempio la bambina che tratta male e trascura giochi e vestiti, e alla fine a Natale sarà quella che riceve più doni; c’è Phoebe l’ape che si gode la vita e procrastina il lavoro alla faccia delle api operose; c’è il tacchino che si crogiola nella pigrizia e grazie ad essa sarà l’unico a salvarsi dal finire sulla tavola il giorno del Ringraziamento; e la mucca Muriel, scontenta sempre di ciò che ha, e… davvero l’erba del vicino è sempre più verde e buona!
E’ il tripudio degli egoisimi, delle bugie, dei sotterfugi, insomma di tutto ciò che proprio non dovrebbe essere. Una raccolta ancor più sferzante e cinica della precedente, da lasciare a bocca aperta anche i bambini più spietati!
Entrambi i libri sono arricchiti dai disegni, quantomai calzanti, di Sergio Ruzzier che ritrae egregiamente il lato più politicamente scorretto dei bambini, sempre fischiettando eh!
Non c’è dubbio che queste storie siano adatte a bambini con un buon senso dell’ironia, e probabilmente saranno apprezzate proprio da quei bambini che si ritengono più buoni e “perfetti”, perché la natura cinica e diabolica è innegabile, riconoscerla e riderci su è estremamente liberatorio!
Adattissimi per i lettori al primo approccio nella lettura autonoma: la brevità, l’interlinea ampio, le illustrazioni di accompagnamento rendono queste storie accessibili oltre che piacevolissime per i contenuti.
Da sgranocchiare, con vero gusto.
P.S. Entrambi i libri sono stati scritti tra la fine degli anni ’70 e inizio anni ’80… un super classico intramontabile, come l’infanzia impertinente!
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