La copertina è una porta d’accesso che ci conduce nella storia, mostrandoci tre lupi all’interno di una piccola imbarcazione, “sballonzolati” tra onde impetuose, in un mare di un blu profondo per nulla rassicurante.
Le loro espressioni, gli occhi fosforescenti e sbarrati, le zampe con gli artigli a stringere fortemente un remo e il bordo della barca, ci comunicano immediatamente tensione e preoccupazione.
Ma poi, cosa ci fanno tre lupi nel bel mezzo dell’oceano? Non è il bosco oscuro il luogo dove solitamente incontrare un lupo? Ebbene, l’autore non ce lo dice e non ce lo dirà.
In una piccola barca tre lupi
Lupo I, lupo II, lupo III, navigano
Da giorni e giorni sull’oceano.
E sono proprio affamati.
Purtroppo non c’è neanche l’ombra di un maialino,
di una capretta o di un cappuccetto rosso all’orizzonte!
Che fare?
Nell’incipit, il richiamo alle fiabe della tradizione è a questo punto palese, l’autore gioca proprio sul tema della fame per rafforzare il clichè del lupo fiabesco (in realtà, dopo giorni e giorni di navigazione senza viveri, pure tre porcellini o sette capretti, o una Cappuccetto rosso, proverebbero un certo appetito!).
Nel proseguo della storia, lo scrittore Cosseau ridimensionerà e scardinerà decisamente lo stereotipo, ribaltando il ruolo del lupo da predatore astuto a ingenua vittima.
Lupo I e Lupo II tentano goffamente di procacciarsi la colazione ma pagheranno, con la morte, l’imprudenza di tuffi carpiati e voli avventati (perché i lupi si sa, non sanno nuotare, né tantomeno volare). Il triste destino dei due lupi non è determinato dalla loro proverbiale cattiveria, ma è casomai da attribuire ad un eccesso di incoscienza ed inesperienza.
Nel frattempo, Lupo III, in preda al mal di mare riflette sul suo destino.
Che ne sarà di me?
Il finale giunge inaspettato e spiazzante, offrendo uno sguardo nuovo su quelle che sono le nostre certezze, togliendo quello strato di buoni sentimenti che avvolge la figura del tenero, rosa e dabbene porcellino (che potenza e sconcerto nell’immagine dei porcellini sulla nave!).
L’immagine conclusiva che ritrae l’unico superstite, Lupo III, in una fuga disperata ci conferma quanto la paura di diventare preda, inneschi istintivamente un meccanismo atto alla propria salvaguardia e, in questo caso, remare a gran velocità!
Ce la farà a salvarsi? Dove è diretto? Le domande si insinuano inevitabilmente nel lettore, ma restano sospese e senza risposta, o meglio troveranno risposta nelle interpretazioni e nei pensieri dei bambini.
La forza espressiva delle illustrazioni a tutta pagina, il movimento nelle prospettive sempre variate, i toni intensi e drammatici, l’originalità della narrazione in parte in terza persona, in parte con dialoghi e riflessioni sarcasticamente lupesche, la trama certamente sconcertante ne fanno un albo illustrato, se ancora non lo conoscete, da ricercare (in biblioteca!) ed apprezzare.
Vorrei comprarlo per mio figlio ma nn riesco a trovarlo qualcuno sa dove potrei trovarlo?
Purtroppo temo il libro sia non più in catalogo ma per sicurezza proverei a scrivere direttamente alla casa editrice, che le saprà dare informazioni più attendibili.