Orizzonti, incertezze, pensieri, paure, nostalgie, speranze.
Tutto è racchiuso nella bellissima novità di Terre di Mezzo, Un nuovo orizzonte.
Rebecca Young e Matt Ottley, scrittrice e illustratore australiani, ci cullano in una lievità delicatissima, nella storia fortemente caratterizzata da simboli e metafore – il mare, la barca, il cielo, la terra, l’albero -, nel testo conciso ed evocativo, nelle illustrazioni mozzafiato densissime di senso ma quanto poetiche e leggere!
La storia racconta di un bambino che, costretto a lasciare la propria casa (non ci è dato sapere di più), sale su una barca a remi e affronta l’infinito mare. Con sé, uno zainetto con un libro, una coperta, una bottiglia e una tazza contenente una manciata di terra del suo Paese… quasi tutta la storia si sviluppa sul mare, quasi nulla succede, di evidente, di eclatante.
Oscillante su una distesa d’acqua simbolo primordiale di sicurezza ma anche di pericoli e mistero, il bambino/ragazzino fluttua con le onde in un’atmosfera e in un tempo sospeso e dilatato. La potenziale monotonia delle immagini è contrastata da continui cambi prospettici, spesso panoramici, e soluzioni grafiche variate -tavole con riquadri stile fumetto e tavole a doppia pagina-.
Mare e cielo si confondono, scompaiono confini, appaiono balene e uccelli…
Il bambino aspetta. E ricorda. Il canto delle balene… un uccello…raffigurati in tavole flashback.
Assume dunque i tratti catartici, questo viaggio quasi iniziatico nel quale si possono leggere molte cose, il passaggio all’età adulta, la ricerca di un futuro dopo un trauma, la perseveranza, la pazienza.
Poi d’improvviso, dalla terra nasce il seme. Dal passato nasce il futuro. Dalla piccola tazza di tè fa capolino un germoglio che cresce, cresce, cresce nello scorrere dei lunghi giorni sul mare, il germoglio si fa pianta e poi un magnifico albero di frutti. Ora nutrimento per il bambino (anche qui vi si possono leggere molti aspetti metaforici!), ora rifugio, ora postazione da cui osservare l’orizzonte.
La terra è simbolo di ciò che era e non c’è più, ma anche di ciò che di nuovo può nascere dal medesimo humus trapiantato in un luogo diverso.
Ma il germoglio nasce durante il viaggio iniziatico, perché nuova vita trova spazio solo dopo la catarsi del viaggio, solo dopo, potrà mettere radici in un nuovo orizzonte.
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