Un nuovo orizzonte

Silvia Sai

Così come senza terra non germoglia nuovo seme, senza passato non fiorisce il futuro.
Guardarsi indietro, guardare avanti.
Volgere lo sguardo alle spalle, scrutare l’orizzonte.
Un doppio sguardo ancor più sentito da chi ha lasciato, per forza o per scelta, qualcosa di importante, alle proprie spalle, una casa, una famiglia, affetti, abitudini, sicurezze, speranze, sogni.

Mettendosi in viaggio verso nuovo orizzonte.

un nuovo orizzonte - terre di mezzo

Orizzonti, incertezze, pensieri, paure, nostalgie, speranze.

Tutto è racchiuso nella bellissima novità di Terre di Mezzo, Un nuovo orizzonte.
Rebecca Young e Matt Ottley, scrittrice e illustratore australiani, ci cullano in una lievità delicatissima, nella storia fortemente caratterizzata da simboli e metafore – il mare, la barca, il cielo, la terra, l’albero -, nel testo conciso ed evocativo, nelle illustrazioni mozzafiato densissime di senso ma quanto poetiche e leggere!

La storia racconta di un bambino che, costretto a lasciare la propria casa (non ci è dato sapere di più), sale su una barca a remi e affronta l’infinito mare. Con sé, uno zainetto con un libro, una coperta, una bottiglia e una tazza contenente una manciata di terra del suo Paese… quasi tutta la storia si sviluppa sul mare, quasi nulla succede, di evidente, di eclatante.

Oscillante su una distesa d’acqua simbolo primordiale di sicurezza ma anche di pericoli e mistero, il bambino/ragazzino fluttua con le onde in un’atmosfera e in un tempo sospeso e dilatato. La potenziale monotonia delle immagini è contrastata da continui cambi prospettici, spesso panoramici, e soluzioni grafiche variate -tavole con riquadri stile fumetto e tavole a doppia pagina-.

Mare e cielo si confondono, scompaiono confini, appaiono balene e uccelli…
Il bambino aspetta. E ricorda. Il canto delle balene… un uccello…raffigurati in tavole flashback.

Assume dunque i tratti catartici, questo viaggio quasi iniziatico nel quale si possono leggere molte cose, il passaggio all’età adulta, la ricerca di un futuro dopo un trauma, la perseveranza, la pazienza.

Poi d’improvviso, dalla terra nasce il seme. Dal passato nasce il futuro. Dalla piccola tazza di tè fa capolino un germoglio che cresce, cresce, cresce nello scorrere dei lunghi giorni sul mare, il germoglio si fa pianta e poi un magnifico albero di frutti. Ora nutrimento per il bambino (anche qui vi si possono leggere molti aspetti metaforici!), ora rifugio, ora postazione da cui osservare l’orizzonte.

La terra è simbolo di ciò che era e non c’è più, ma anche di ciò che di nuovo può nascere dal medesimo humus trapiantato in un luogo diverso.
Ma il germoglio nasce durante il viaggio iniziatico, perché nuova vita trova spazio solo dopo la catarsi del viaggio, solo dopo, potrà mettere radici in un nuovo orizzonte.

Una terra nuova accoglierà il bambino, la sua barca, il suo albero, il suo passato, il suo futuro. Le radici possono ora trovare nuovo nutrimento in profondità tutte da scoprire.

Mi è piaciuto molto il finale del libro. Inizialmente mi è parso un po’ retorico – l’ultima tavola mostra il bambino incontrare una bambina, evidentemente suo specchio, che porta con sé un guscio d’uovo rotto – ma riflettendoci per bene, ho poi compreso che anche questo finale, pur essendo dolce e ricco di speranza, è tutto fuorché retorico. La solitudine del bambino non si scioglie in una comunità di persone che lo accoglie allegramente, ma nell’incontro con chi è simile a lui, ne condivide esperienze, è in grado di provare empatia sulla base di sentimenti condivisi.

Il libro apre a molte domande e pensieri, perché poco ci racconta in modo esplicito, sia nel testo che nei disegni, ma tanto ci suggerisce di vibrante. Questa è la delicatezza a cui pensavo quando scrivevo che occorre molto rispetto, fatto di domande più che di risposte, nel raccontare le migrazioni.

Rebecca Young e Matt Ottley ci riescono benissimo. La prima con un testo lieve che si srotola lento nello stimolare sensibilità, il secondo con una rara grazia nell’accennare dettagli impercettibili, sfumature di colore, così efficacemente rese nella stesura densa ma delicata su tele in originale.

Un libro prezioso, per godere di una bella storia di viaggio, e forse riflettere insieme su chi siamo, da dove veniamo, cosa portiamo con noi nello zainetto, chi incontriamo nel nostro cammino, dove approdiamo.

UN NUOVO ORIZZONTE
Rebecca Young (testo), Matt Ottley (illustrazioni)
Terre di Mezzo
32 pp. | Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo di copertina: 15 euro

Età di lettura consigliata: dai 5 anni

Ci capita di ricevere ogni tanto dalle case editrici copie di libri in omaggio ai fini di una recensione, in genere in maniera concordata. Scegliamo in piena di libertà se raccontare il libro sul blog, se lo riteniamo di qualità e se ci colpisce in modo particolare. Un nuovo orizzonte è uno di questi libri. Ringraziamo pertanto la casa editrice Terre di Mezzo per la copia inviata.

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