Diventare grandi è un avventura

Silvia Sai

Questa estate ho letto due romanzi di Katherine Rundell, scrittrice inglese, cresciuta tra l’Africa e l’Europa, autrice di cui Ada aveva già amato La ragazza dei lupi (Premio Andersen 2017).
Ho scelto di iniziare con Capriole sotto il temporale, suo romanzo di esordio ma ultimo in ordine di pubblicazione in Italia (Rizzoli). Mi incuriosiva l’ambientazione tra Zimbabwe e Londra, dalla evidente ispirazione autobiografica. E poi ho proseguito con Sophie sui tetti di Parigi, altro suo romanzo molto apprezzato dalla critica che da un po’ di tempo faceva capolino sul mio comodino.

Entrambi i libri si leggono d’un fiato.

Con una prosa solida e immediata, la Rundell mischia sapientemente due ingredienti fondamentali per coinvolgere i giovani lettori: una trama avvincente e avventurosa con un racconto profondo dell’animo umano a illuminare pensieri e sentimenti. Certe pagine si sfogliano rapidamente per seguire il ritmo appassionante, certe altre si lasciano gustare per assaporare dialoghi pieni di senso e momenti di vera poesia.

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Parliamo di storie di crescita e di formazione in cui le protagoniste femminili camminano nella vita con curiosità, tenacia, un pizzico di originalità e audacia.

Entrambe le giovani ragazzine intraprendono strade che le portano a fare i conti con il passato mentre entrano correndo nel loro futuro: che sia Wilhelmina (Capriole sotto il temporale), cresciuta libera e selvaggia in una fattoria in Zimbabwe e d’improvviso catapultata in un rigido collegio femminile a Londra, che sia Sophie (Sophie sui tetti di Parigi), trovatella in una custodia di violoncello galleggiante sulla Manica e cresciuta da uno studioso gentile e un po’ bizzarro.

Forte è il tema della ribellione e della libertà, senza alcunché di stereotipato, una libertà esistenziale e pura, che si ricerca nei dilemmi interiori e privati, quella che incontrano i giovani sulla soglia della vita adulta sbattendo il muso contro la realtà. Una libertà con la quale entrambe le bambine sono cresciute e che si sforzano tenacemente di mantenere.

L’infanzia di Wilhelmina si è nutrita di arrampicate sugli alberi, di giochi con gli amici e gli animali, immersa in una natura avvolgente vissuta quotidianamente sulla propria pelle, nella polvere, nella luce accecante, nelle piogge, nel fango e nella terra. Rimasta orfana di madre e cresciuta in un ambiente di soli maschi, il suo destino sarà segnato dall’arrivo di una sorta di matrigna (proprio come quella delle fiabe). La vita e la successiva fuga dal collegio inglese rappresenteranno per Wilhelmina la stregua difesa della propria infanzia libera. Un cammino doloroso e intenso, quasi iniziatico, verso una nuova libertà, fatta di consapevolezza e crescita.

Anche l’infanzia di Sophie, libera ed eccentrica, subisce un brusco arresto quando i servizi sociali minacciano di trasferirla in un istituto. L’avventura che ne segue porterà lei e il padre adottivo in fuga a Parigi, sulle tracce della madre di Sophie. Una ricerca che diventa pretesto narrativo per far esplorare alla ragazzina un mondo surreale, ma tremendamente duro e poetico, fatto di bambini che dei tetti di Parigi hanno fatto la loro casa. Una selvatichezza urbana, dunque, un’altra avventura quasi iniziatica in cui Sophie imparerà ad affrontare le paure, a mangiare piccioni arrosto, a combattere per la propria vita.

Pur essendo figure che incontrano la solitudine e la paura, Wilhelmina e Sophie non sono sole. Anzi, è proprio nelle esperienze di cui si racconta nei romanzi che impareranno a fidarsi dei propri pari: non tutto il mondo esterno è cattivo. Determinante per Wilhelmina sarà l’incontro Daniel, conosciuto per caso nello zoo in cui si era rifugiata; decisiva per Sophie la conoscenza di Matteo, un ragazzino sveglio e misterioso sui tetti di Parigi.

Non meno significative sono le figure adulte di questi due romanzi. In particolare due relazioni sono tratteggiate con stupefacente sensibilità. Moltissimo mi è piaciuta la figura di Charles Maxim, il padre adottivo di Sophie, un capolavoro di comprensione, complicità, sostegno silenzioso e paziente. Alcuni loro dialoghi sono memorabili. Altrettanto intensi sono i dialoghi tra Wilhelmina e la nonna di Daniel, personaggio inaspettato e prezioso, capace di ribaltare le aspettative del lettore e la visione del mondo di Wilhelmina. Sarà l’anziana signora a spiegare a Wilhelmina cosa significa imparare a fare “capriole sotto il temporale”.

Katherine Rundell costruisce due storie dal forte impatto emotivo e sensoriale che mi sembra esprimano perfettamente quella strana soglia tra infanzia e adolescenza, tra libertà fantasiosa e dura realtà. Due romanzi perfetti che consiglio senza dubbio a lettori dai 12 anni.

P.S. Una nota la dobbiamo alla preziosa traduzione di Mara Pace che nel tradurre la Rundell svolge sempre un lavoro magnifico.

CAPRIOLE SOTTO IL TEMPORALE
Katherin Rundell
Traduzione di Mara Pace
Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2018
272 pp.
Prezzo di copertina: 15 euro
Età di lettura: dagli 12 anni


SOPHIE SUI TETTI DI PARIGI
Katherine Rundell
Traduzione di Mara Pace
Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2015 (disponibile anche in ed. BUR-Rizzoli in brossura)
272 pp.
Prezzo di copertina: 14,50 euro
Età di lettura: dai 12 anni

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