Cecino

Silvia Sai

Cecino è un albo illustrato edito nel 2015 da Kalandraka nella collana I racconti tradizionali. Si tratta di un riuscitissimo adattamento nella forma di albo di una storia che affonda le radici nei racconti della tradizione popolare. Ne parlo molto volentieri perché diversi sono gli elementi che rendono questo albo prezioso, originale, e qualitativamente completo sotto ogni punto di vista: testo, trama, immagini e grafica danno armonicamente vita a tavole coinvolgenti. Un libro ragionato con cura dall’inizio alla fine, compresi gli splendidi risguardi che giocano con la tecnica a collage.

Curandone l’adattamento dalla fiaba castillana Garbancito, Olalla Gonzàlez ha scritto una storia adatta a lettori tra i 18 mesi e i 3 anni (ma anche più!), una fascia d’età per la quale spesso si faticano a trovare albi con trame avvincenti, protagonisti definiti, accadimenti straordinari e difficoltà da superare, finali con risoluzioni liete e vincenti.

Cecino_Kalandraka

La storia presenta caratteristiche comuni a molta tradizione orale: la forza dei piccoli, il coraggio nel superare prove difficili, l’allontanamento dal focolare della casa, l’intraprendenza e l’intelligenza del protagonista, le fortune e le sfortune che compongono la vita, i rimandi mitologici e antropologici (riti di passaggio). Più precisamente, nella classificazione mondiale delle fiabe, la storia di Cecino si ricollega al tipo “Pollicino”.

Cecino è un racconto divertente con dialoghi efficaci memori delle origini orali, coinvolgente nella narrazione, equilibrato, ritmato e musicale, delizioso da canticchiare nel ritornello (da noi è un tormentone!), esilarante in una lettura ad alta voce. Interpretare attivamente la lettura avverrà in modo spontaneo poiché i caratteri del testo modificano la loro dimensione a seconda del tono di voce: piccoli, si sussurra, grandi, si grida.

Le illustrazioni di Marc Taeger, vere protagoniste assieme al testo, accompagnano la storia con matite colorate e collage dai colori ben contrastati nei toni del grigio, rosso, giallo e verde, con prevalenza di forme definite e geometriche dai contorni netti. Il riempimento dei colori appare rapido e impreciso, il tratto stilizzato delle figure, i segni spessi ricordano quelli di un bambino con i pastelli a cera. Ne risulta un avvicinamento al repertorio fiabesco non scontato e stereotipato anche dal punto di vista iconico.

CECINO

Marc Taeger ci regala un Cecino semplicemente delizioso… con la sua maglietta a righe blu, la bombetta nera in testa e il naso rosso, pare un disegno fatto da mia figlia!

C’era una volta una famiglia che aveva un figlio piccolissimo,
piccolo come un cece.
Proprio per questo l’avevano chiamato Cecino.

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Cecino è dunque piccolo, minuscolo. Non per questo si scoraggia, anzi, quando all’inizio della storia la mamma si accorge di avere terminato lo zafferano, Cecino si offre di andare al negozio.

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L’obiezione principale sollevata dalla mamma, riluttante a farlo uscire da solo, è che a causa delle sue piccole dimensioni qualcuno potrebbe non vederlo e calpestarlo. Ma ecco che Cecino, intraprendente e desideroso di compiere l’impresa, ha la soluzione: cantare, e con la sua voce segnalare la sua presenza.

E così, Cecino esce di casa con una monetina in mano cantando quello che sarà il suo (irresistibile) ritornello:

Trallallì trallallero,
attenzione al mondo intero.
Trallallero trallallà,
Cecino eccolo qua!

Giunto a destinazione, occorrono ben tre pagine affinché il signor Mariano, buffo negoziante impegnato a sistemare bottigliette colorate, noti la presenza del piccolo. Prima non sente nulla. Poi sente una vocina ma non vede nessuno. Poi finalmente si accorge di Cecino che infine urla: “buongiorno, signor Mariano. Per favore, mi dà un po’ di zafferano?“.

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Cecino sorride sempre, è un bambino gioioso, orgoglioso di ciò che riesce a fare nonostante la sua statura. Sempre più determinato, rientrato a casa, Cecino convince la mamma di essere in grado di portare il pranzo al papà che lavora nel bosco, caricandosi sulle spalle il pesante cestino colmo di vivande.

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Saltellando e canticchiando, Cecino giunge nel bosco dove, sorpreso da una forte pioggia, cade addormentato sotto un cavolo che, ahinoi, si rivela essere molto gradito a un grosso bue affamato che da quelle parti si trova a passare. Mangia il cavolo, inghiotte Cecino. Tornato a casa il papà, inutile dire che iniziano le ricerche di Cecino.

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Per fortuna, ancora una volta, la voce di Cecino lo salva dalla sciagura e mamma e papà riescono a udire in lontananza una vocetta rispondere ai loro richiami:

Nella pancia del bue che si muove, dove non tuona e non piove.

Ed ecco la parte più esilarante della storia: come far uscire Cecino dalla pancia del bue, se non ingozzandolo di cavoli a più non posso…finché…

cecino_kalandraka

Una conclusione divertentissima che strapperà risate a tutti! E dopo le peripezie e avventure, il lieto fine è assicurato. Trallalì trallallero, tutti sorridenti, si avviano verso casa.

P.S. Come spesso mi accade, devo ringraziare la libreria Radice Labirinto che con il suo cestino di mirtillo ci ha fatto scoprire questa delizia!

CECINO
Olalla Gonzàlez (adattamento), Marc Taeger (illustrazioni), Elena Rolla (traduzione)
Kalandraka 
40 pp. | 22 x 22 cm.
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo di copertina: 14 €
Età di lettura: dai 18 mesi

Per svolazzare ancora un po’:

* Se avete amato le illustrazioni di Cecino, potete curiosare nel sito di Marc Taeger.

* La fiaba di Cecino, si sa, le fiabe sono comuni a molte tradizioni europee e non solo, si trova anche nel racconto Cecino e il bue raccolto da Italo Calvino nelle Fiabe Italiane (oggi anche pubblicate in diversi volumi illustrati).

* Sul blog della casa editrice Kalandraka, Benedetta Fiorelli esplora la fiaba Cecino nei suoi riti di passaggio, riferimenti mitologici, rituali e storici.

* Consigliamo questo interessante e completo articolo di Giovanna Zoboli su Doppiozero  sull’importanza e sul significato delle fiabe.

* Se siete interessati ad approfondire il tema delle fiabe, le diverse tipologie e le loro varianti ed evoluzioni storiche e geografiche, vi consigliamo di leggere il Dizionario della fiaba di Teresa Buongiorno, Lapis.

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