FAVOLE in wi-fi – Esopo, oggi

Ada

Una divertente reinterpretazione in chiave moderna delle favole di Esopo, alle prese con le nuove tecnologie (blog, forum, social media e tutte le forme di relazione digitale). Protagonisti sempre gli animali che continuano ad incantare i bambini del nuovo millennio. Utile strumento per parlare ai nostri figli dei pericoli della rete. (narrativa illustrata, dai 9 anni).

Se dovessimo premiare il novellatore più famoso di tutti i tempi, colui cui attribuire le massime tirature di copie di libri venduti, quello le cui storie sono state le più ascoltate dai bambini e dagli adulti del mondo, non ci sono dubbi…ESOPO vincerebbe su tutti! Può essere che le favole scritte nel VI secolo a.c. siano ancora attuali, lette e rilette, reintepretate e illustrate dai più grandi autori di tutto il mondo? Ebbene sì…certo delle 358 fiabe che Aemilius Chambry ha raccolto nel suo Aesopi fabulae (1925-1927) alcune sono più note e altre meno accattivanti ma funzionano, parlano ancora, attuali nel proporre principi morali e insegnamenti.

Recentemente abbiamo scoperto una divertente reinterpretazione in chiave moderna e tecnologica delle storie esopee, “Favole in wi-fi – Esopo, oggi” scritte da Christian Stocchi e illustrate da Aurora Cacciapuoti per la collana Storie&Rime di Einaudi Ragazzi.

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Stocchi, dottore di ricerca in Filologia latina e docente di Patrologia all’Istituto superiore di Scienze e Religione di Parma, viene da un lungo percorso di studio delle favole esopee, avendo alcuni anni or sono pubblicato anche il “Dizionario della favola antica” per la Bur Rizzoli (2012).

Ed eccolo ora riproporci un Esopo digitale alle prese con le tecnologie del nuovo millennio, quali blog, forum, social media e diverse modalità digitali di relazioni. I protagonisti delle storie rimangono gli animali che continuano sempre e comunque ad incantare i bambini digitali del nostro nuovo millennio, coniugando dunque tradizione e modernità.

Le favole sono tremendamente attuali sia nelle situazioni proposte che nella morale che vogliono espressamente trasmettere. E allora ecco la favola del lupo che perde il pelo ma non il vizio. Si iscrive a Facebook e, fra gli amici virtuali, ha una gallina e una pecora un poco sprovvedute. Deciso a trasformare l’amicizia virtuale in reale ecco che il lupo incontra i due nuovi contatti ma non riesce a resistere all’impulso animalesco e se li mangia. Al diffondersi della notizia in rete il profilo del lupo si spopola. Ecco allora che decide per un cambio di identità, facendosi tingere il pelo color crema e oro per assomigliare a un Golden Retriever e rientrare su FB con tale identità. La storia si ripete però, perchè fra i nuovi amici ecco comparire un agnello, anch’esso divorato al primo incontro, dove credeva di trovare un cane. La storia, brevissima e concisa, ma densa di avvenimenti e significati si conclude sapientemente con

[…]Attenti al lupo perchè perde il pelo ma non il vizio.

Da quel giorno tutti citano tale proverbio e hanno capito che molti lupi sono ormai scesi dalle montagne e si aggirano su Internet.

Per non parlare della favola de “Il Koala giovane e il koala anziano” che tanto mi ha fatto sobbalzare per la sua veridicità. Il vecchio Koala era triste e con l’autostima in picchiata perchè con le procedure informatiche era proprio negato mentre i giovani koala ci si muovevano in scioltezza. Ma ecco che un giorno uno spietato virus cancellò in un secondo la memoria di tutti i loro pc, mettendo a repentaglio le più semplici quotidianità, come cucinare l’eucalipto senza poter consultare una ricetta on line! Ecco allora intervenire, con la sua memoria storica, il vecchio Koala che salva dall’impasse e dalla fame l’intera tribù. Correva il giorno 17 febbraio 2017 quando, accendendo i pc dell’ufficio, impallidivamo nel non poter più fare alcunchè attaccati dal tremendo cryptolocker. Ci siamo guardati negli occhi per un mese intero prima di poter tornare a lavorare, consci dell’inconsistenza della rete aziendale e dei dati digitali. Abbiamo ripreso in mano carta, penna e squadre!

Ci sono poi le #tweet-favole, brevi racconti in stile twitter.

E le avventure di peregrinazione in rete e sull’hardisk alla ricerca di qualcosa che si farebbe alquanto prima a trovare cercandolo fisicamente: ecco la storia di Cestello.doc un piccolo pony smarrito che viene cercato, con tutte le estensioni possibili, sull’hardisk del computer ma che viene ritrovato solo grazie ai racconti di chi bene lo conosceva o la storia dell’ago che la nonna aveva perso nel pagliaio e che il nipote cerca disperatamente di riacquistare on line.

Insomma ce n’è per tutti i gusti digitali!

Le nuove fiabe di Esopo digitale penso incontrerebbero il gusto e il plauso dell’antico autore perchè, pur reinterpretandone il plot narrativo, mantengono la freschezza, l’immediatezza e la schiettezza delle versioni originali al contempo riprendendo la sintesi necessaria che appartiene al mondo digitale. Chi legge infatti un post su FB più lungo di 20 righe e senza nemmeno una immagine?

Interessante e densa l’interpretazione che Giorgio Manganelli ci regala nella sua “Introduzione” in Esopo, Favole, Rizzoli, Milano, 1951:

Una favola esopica è una fulminea epifania, una apparizione: balena un disegno, appare qualcosa di umile ma disegnato con estrema parsimonia, una nudità non frettolosa.

Altra piccola riflessione che mi ha scatenato la lettura di questo moderno Esopo è stata l‘attualità oggi della morale nella favola. Una morale, che si sfuma nel mondo adulto attuale, ma che ancora tanto appartiene invece, come necessità pedagogica di crescita, al mondo dell’infanzia. Nascevano proprio come monito e insegnamento le favole di Esopo, con lo scopo di chiarire le conseguenze di un comportamento immorale, evidenziando senza sfumature il “vantaggio” della moralità. Nei bambini il concetto di moralità è infatti, come insegnano Piaget e Kohlberg, legato strettamente alle conseguenze positive e negative del non adeguarsi, che si sostanziano in ricompense o punizioni. I bambini mettono in atto dunque comportamenti in funzione di conseguenze più che come scelta precisa ed etica; in questo Esopo e Stocchi sono brillanti maestri di divulgazione morale.

Questo libro, illustrato in modo aggraziato, pulito e semplice, come il testo che accompagna, dalla Cacciapuoti, può essere utile strumento per parlare ai nostri figli dei pericoli della rete senza dover necessariamente ricorrere alle brutture in cui effettivamente potrebbero incappare, ma con parole a loro immediatamente comprensibili e immaginabili.

Per chi volesse dare uno sguardo più ampio alle diverse edizioni e rivisitazioni delle favole di Esopo, facendo un viaggio nel tempo e nelle illustrazioni può andare a dare una occhiata al blog di Barbara Ferraro o all’approfondimento di Paolo Canton sul blog le Figure dei Libri.

Vi proponiamo invece la lettura di una edizione delle Favole di Esopo scoperta navigando per l’appunto in rete sul blog di Elisabetta Cremaschi: Pirro Cuniberti fece per l’editore Licinio Cappelli nel 1952 Esopo. Le favole del lupo e della volpe, recuperato per mano di Tiziana Roversi e ripubblicato dalla casa editrice Prìncipi & Principi di Rauch Design &amp & Signages. Un vero e piccolo capolavoro.

FAVOLE IN WI-FI
Esopo, oggi
Christian Stocchi (autore) e Aurora Cacciapuoti (illustratrice)
Collana Storie e Rime – Einaudi Ragazzi
Anno di pubblicazione: 2016
160 pp. | 13,5 x 19 cm.
Età di lettura: dai 9 anni
Prezzo di copertina: 12,50 euro

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2 risposte a “FAVOLE in wi-fi – Esopo, oggi”

  1. Gomtioliamo Blog ha detto:

    Ci mancava solo la volpe che dice all’uva che è acerba con WhatsApp! Un libro davvero esilarante, grazie per il bel consiglio 🙂

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